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venerdì 6 settembre 2024

Difesa della Messa Tradizionale: 154ª settimana. Nuove manifestazioni di preghiera davanti agli uffici dell'Arcidiocesi di Parigi #traditioniscustodes

Riceviamo e pubblichiamo.
Luigi C.

154ª SETTIMANA: LE SENTINELLE CONTINUANO LA LORO PREGHIERA PER LA DIFESA DELLA MESSA TRADIZIONALE DAVANTI ALL'ARCIDIOCESI DI PARIGI

Alludevo la settimana scorsa al fatto che la nostra lotta perché la Messa tradizionale possa vivere pienamente e senza restrizioni a Parigi è la continuazione di una lunga militanza di ben 55 anni, cioè sin dall'istituzione del nuovo messale di Paolo VI. E da allora non si è mai fermato. Ho menzionato anche le celebrazioni “selvagge” – e badate che questo aggettivo, nella mia bocca, non affatto dispregiativo – dall’ospedale Laennec, nel 1969, alla presa e occupazione della chiesa di Saint-Nicolas-du-Chardonnet, nel 1977, e fino ad oggi, a Saint-Nicolas, e anche a ND-de-la-Consolation come in altri luoghi.
Oggi vorrei ricordarvi gli indulti ottenuti (o strappati) per le celebrazioni “ufficiali”. Perché, ancora una volta, Parigi era la vetrina di quanto accadeva in Francia e nel mondo: la pressione dei fedeli, uniti alla liturgia tradizionale dal loro istinto di fede, provocò l’allentamento del cappio del divieto. Ci furono certamente a Parigi messe in nuovo rito in latino, quelle offerte da padre Guérin, poi fondatore della Comunità di Saint-Martin, in rue ND-des-Champs, e quelle organizzate da Jacques de Ricaumont nella cappella del Bambin Gesù, in rue Las- Cases, nella parrocchia di Sainte-Clotilde. E poi, ci sono tre date fondamentali da ricordare, quelle dei documenti romani scritti dal cardinale Ratzinger, e dopo la sua elezione, ancora da lui come Benedetto XVI, nel 1984, 1988, 2007, accogliendo così le richieste dei fedeli, ma che finirono anche per “doparli”.

La circolare Quattuor abhinc annos del 3 ottobre 1984 consentiva ai vescovi di concedere un “indulto” per la celebrazione della messa tradizionale. A Parigi iniziarono le conversazioni tra gli Amici di Sainte-Cécile e padre de Germigny, futuro vescovo di Blois, segretario del cardinale Lustiger. Una prima messa fu celebrata il 15 dicembre 1984, 40 anni fa, a Saint-Étienne-du-Mont, con la chiesa gremita e molti altri fuori. Poi, il 17 novembre 1985, fu istituita la messa tradizionale a Saint-Eugène-Sainte-Cécile, detta dal parroco, padre Pierre Laurent, che la celebrò contemporaneamente alla nuova messa, fino al 1989.

Il 2 luglio 1988, dopo le consacrazioni conferite da mons. Lefebvre a Écône, fu pubblicato il motu proprio Ecclesia Dei, che ampliò la tolleranza. A Parigi, lo stesso giorno, lo stesso cardinale Lustiger ha celebrato una messa tradizionale a Notre-Dame, con l’aiuto di padre Henry de Villefranche, davanti a una folla gremita.

Già nel 1985, a Saint-Eugène-Sainte-Cécile, fu nominato un parroco in solidum per la messa tradizionale, il padre Jean-Luc Allez, insieme al parroco della nuova messa, padre Charles-Eynard Monteynard. A loro succederanno il padre François Potez, per le due messe, poi il padre Jean-Pierre Batut, più tardi vescovo di Blois, padre Patrick Faure, padre Marc Guelfucci e, infine, oggi, il padre Julien Durodié. Saint-Eugène è in realtà una vera/falsa parrocchia personale parigina per l'usus antiquior. Dal 1985 vi si celebrano ogni giorno entrambe le messe. Ma è noto che la liturgia di Paolo VI vi è celebrata solo per mantenere il principio, poiché la liturgia tradizionale per numero di fedeli, catechisti, chierichetti, rappresenta quasi tutti coloro che frequentano la parrocchia. Poi vennero le celebrazioni regolari a Saint-Germain-l'Auxerrois, sotto la direzione dello strano Dominic Schubert e poi del parroco Gilles Annequin (celebrazioni che saranno poi trasportate a Saint-Roch e affidate al padre Thierry Laurent, parroco), ma anche a Sainte-Odile e nella cappella Notre-Dame du Lys, dipendente dalla parrocchia Saint-Jean-Baptiste-de-La-Salle (padre Armel d'Harcourt e poi padre François Scheffer, vicari).

Il motu proprio Summorum Pontificum del 7 luglio 2007 suscitò un'intensa agitazione con la creazione di “gruppi stabili” in molti decanati di Parigi. Quello di Sainte-Jeanne-de-Chantal ha vinto la sua causa, anche se con notevoli difficoltà, e anche quello di Saint-Georges-de-la-Villette è riuscito (gruppo originariamente creato dallo stesso parroco, padre Hubert Blin), e anche il gruppo del 14° arrondissement ha prevalso alla fine sulla feroce opposizione di padre Philippe Marsset, parroco di Saint-Pierre-de-Montrouge, poi vescovo ausiliare, e per un certo periodo, hanno avuto la messa nella cappella di Saint-Paul, boulevard Brune, venendo poi “recuperata” stabilmente a Notre-Dame-du-Travail, da padre Potez, divenuto parroco. A ciò si aggiungono anche le messe “tollerate” al Centro Saint-Paul, rue Saint-Joseph, dai sacerdoti dell'Istituto del Buon Pastore.

Messe domenicali, alle quali si aggiunsero poi quelle feriali nelle parrocchie di Saint-Eugène, Saint-Roch, Saint-Georges-de-la-Villette, Notre-Dame du Lys, il lunedì a Sainte-Clotilde nella cappella di il Bambin Gesù, i mercoledì a Saint-François-Xavier per gli studenti, i venerdì nella cappella delle monache della Visitazione in boulevard Denfert, i mercoledì a Notre-Dame de l'Assomption a Passy, e anche le messe dei mercoledì e dei giovedì a Saint-Georges de La Villette.

Per questo motivo, dal 1984 al 1985, la messa tradizionale venne celebrata a Parigi in modo pacifico e ufficiale, anche se ancora con troppa moderazione. È poi arrivato il motu proprio del 16 luglio 2021, e mons. Aupetit si mise senza indugio a applicarlo puntualmente: ha subito soppresso la messa del lunedì a Sainte-Clotilde, la messa degli studenti del mercoledì a Saint-François-Xavier, la messa del venerdì nella cappella della Visitazione, teoricamente la messa del mercoledì a Notre-Dame de l'Assomption de Passy, le messe del mercoledì, giovedì e domenica a Saint-Georges de La Villette e la messa della domenica a Notre-Dame du Travail.

Chiediamo oggi non solo la ristorazione di quanto ci è stato ingiustamente strappato, ma anche la libertà di usare la liturgia tradizionale per ogni sacerdote della diocesi e per ogni alto che svolga la sua attività nel territorio della diocesi. E esprimiamo instancabilmente questa richiesta attraverso le nostre veglie con la recita del rosario davanti alla sede dell'arcidiocesi, in 10 rue du Cloître-Notre-Dame, dal lunedì al venerdì, dalle 13 alle 13,30, a Saint-Georges di La Villette (114 av. Simón Bolívar), mercoledì alle 17, e molto presto, a partire dall'8 settembre, sempre davanti a Notre-Dame du Travail (59 rue Vercingétorix), alle 18.00.

Echi della Veglia: Viva la messa tradizionale! E viva Cristo Re! Una dozzina di turisti messicani infuocati, venuti a Parigi per le Olimpiadi e che ci hanno avvistati stupiti durante la loro passeggiata per Notre Dame.