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domenica 11 agosto 2024

In questo mondo al contrario (sull'aborto), famolo strano

MiL non si occupa di politica, ma siamo arrivati al punto che chi si dichiara contro l'aborto lo si chiami "strano", come raccontano le vicende odierne della campagna elettorale americana.
"Il cattolico oggi rischia questa etichetta, anche nel nostro Paese. Ma tutto sommato, meglio rischiare di passar per strani che apparire “normali” per questo mondo al contrario. Famolo strano!"
Luigi C.

Il Timone, 7 Agosto 2024, Raffaella Frullone 

Strano. La campagna elettorale a stelle e strisce ormai infiamma e l’ultima arma messa in campo dai democratici è quello di bollare Donald Trump e il suo compagno di cordata, il senatore dell’Ohio JD Vance, come “strani”, bizzarri, fuori dagli schemi. In inglese weired. Un’etichetta che viene applicata a 360 gradi, dalle campagne multimediali alle interviste in cui i democratici denunciano come singolare, strampalato, bizzarro, stravagante, in primo luogo soprattutto la posizione del tandem repubblicano sull’aborto. Come a dire, quale persona dotata di senno potrebbe mai oggi avere qualcosa da obiettare su uno dei diritti cardine delle donne occidentali?
Anni fa mi accadde un episodio simile, che ho anche raccontato nel libro Presidenta anche no! Era il 23 novembre del 2016, il giorno del Ringraziamento negli Stati Uniti, ed ero stata invitata insieme a mio marito da un comune amico statunitense, anche lui giornalista, di stanza nel Nord Italia, a una cena col tradizionale tacchino ripieno. Una cena appunto fra giornalisti, fra “colleghi” come si dice in un gergo un po’ snob. Accanto a me sedeva un corrispondente dall’Italia di un’importante testata americana. Vista la fresca vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali Usa, inevitabilmente il discorso cadde lì e il collega in questione si disse subito molto preoccupato perché «con Trump stava emergendo un numero inquietante di antiabortisti». Io commentai: «Beh, io sono antiabortista…».
Lui si girò verso di me, a metà tra l’agghiacciato e incredulo: «Ma non è possibile, sei una donna, sei giovane e sei istruita!». Come dire, già solo per il tuo sesso non dovresti che celebrare l’aborto, per di più sei nata pochi decenni fa in quell’Occidente, dove l’aborto da tempo si chiama “interruzione volontaria di gravidanza”, e sei giovane, quindi nata dopo che la pratica è stata legalizzata, e infine sei istruita ovvero passata per quel sistema scolastico che istilla nelle menti vergini giorno dopo giorno, dolcemente ma inesorabilmente, che togliere la vita ad un bimbo nel grembo non che un diritto. Civile per di più.

E lo stesso vale per quel JD Vance, il ragazzo dell’elegia americana, il self made man che è riuscito ad emergere quando tutte le circostanze della sua infanzia remavano in direzione ostinata e contraria, nonno alcolista, nonna instabile, genitori separati, madre precipitata nel turbine della cocaina, Vance cresce in un vortice di povertà e violenza dal quale però riesce ad emanciparsi. Il finale perfetto dell’american dream, come può tradire l’Occidente dei diritti? E’ così fuori dall’ordinario che non li celebri, anzi che non li sposi. Sì, effettivamente è proprio strano.

Secondo i democratici è molto meno strana la posizione di Tim Walz, sessantenne governatore del Minensota, da ieri numero due di Kamala Harris nella corsa alla Casa Bianca. Nel gennaio 2023 ha firmato una legge che non prevedeva, per il Minnesota, alcuna limitazione riguardo al momento in cui porre fine alla vita di un bambino non ancora nato. Non solo, aveva emesso un ordine esecutivo per favorire le cosiddette cure di affermazione di genere per i minori, ossia trattamenti chirurgici irreversibili e ormonali potenzialmente sterilizzanti nell’illusione di “cambiare sesso”. Eppure, questo è considerato ragionevole.

Chi si discosta anche solo un poco da questa posizione è invece strano. Dal tandem Trump – Vance, la cui posizione in materia di aborto purtroppo, dobbiamo registrarlo, negli anni, si è ammorbidita in senso “pro choice”, a qualunque persona che oggi non abbia intenzione di cedere alle lusinghe del mondo, fedele a quelle cose così impopolari come la contrarietà alla contraccezione, al divorzio, come l’abbracciare la castità prematrimoniale e l’apertura alla vita. Gente strana, insomma. Dai cui è bene guardarsi, fidarsi poco.

Il cattolico oggi rischia questa etichetta, anche nel nostro Paese. Ma tutto sommato, meglio rischiare di passar per strani che apparire “normali” per questo mondo al contrario. Famolo strano!

(Fonte foto: Ansa)