Lunedì scorso (12 agosto) secondo il calendario tradizionale, abbiamo commemorato S. Chiara d'Assisi.
Ci venuto in mente un film visto qualche tempo fa, ambientato nell'antichissimo (1340) e celeberrimo Monastero di S. Chiara di Napoli, il cui coro delle monache conserva ancora tracce degli affreschi di Giotto.
Fu scenario di molti avvenimenti storici degni di nota: tra cui, il 14 agosto 1571, la consegna a don Giovanni d'Austria del vessillo pontificio di Papa Pio V ed il bastone del comando della coalizione cristiana prima della partenza della flotta della Lega Santa per la battaglia di Lepanto contro i Turchi Ottomani; (oggi vi riposa il servo di Dio Salvo d'Acquisto).
Il film si intitola, giustappunto, "Il monastero di S. Chiara" (di Mario Sequi, 1949, con, tra gli altri, Nino Manfredi e Alberto Moravia), e narra le disavventure di Ester di Veroli, una cantante ebrea che durante l'occupazione nazista di Napoli, è tradita dalla rivale in amore (la tedesca Greta), e viene quindi scoperta presso il suo rifugio in cui un prete la nascondeva; l'ufficiale (Rudolf) delle SS. che ne era innamorato, però, invece di farla imprigionare, la affida alla clarisse del Monastero di S. Chiara, dove vive nascosta protetta dalla clausura. A stravolgere i piani è il bombardamento del monastero del 4/8/1943 a seguito del quale Ester fugge in cerca di Rudolf ma, sempre per colpa di Greta, viene nuovamente arrestata e portata in un campo di concentramento. Si può leggere la trama qui, ma attenzione: viene spoilerato il finale.
Il film, che appartiene al filone del "neorealismo" è ricco di scene, di riferimenti e di elementi di costume autentici e tipici della vita dell'Italina del dopoguerra: e non solo per quanto riguarda la vita monastica precedente alla riforma liturgica, ma anche della buona religiosità cattolica che impregnava la quotidianità degli italiani.
Almeno fino al 1969.
Fonte: canale YouTube Film&Clips
Almeno fino al 1969.
Fonte: canale YouTube Film&Clips
Roberto