Post in evidenza

Orrori architettonici… e dove trovarli #220 ad Olbia (SS)

Chiesa parrocchiale di Sant’Ignazio da Laconi dell’arch. Francesca Leto (anno 2022). Dopo aver guardato con raccapriccio i risultati degli i...

mercoledì 12 giugno 2024

Psalterium Romanum (Nuova edizione)

Grazie a Chiesa e post concilio per la traduzione e la pubblicazione.
Ci pare un'importante iniziativa editoriale, molto utile per i nostri lettori.
QUI la recensione originale
Luigi C.

Nella nostra traduzione da Sicut incensum una notizia che riguarda gli appassionati; ma ci è utile per comprendere quanta e quale diminutio sia stata subita dai Messali tradizionali, anche per quanto riguarda l'Ufficio Romano. L'iniziativa è molto interessante e speriamo susciti la curiosità del mondo tradizionalista che troppe volte, soprattutto in Italia, è refrattario a comprendere l'estrema importanza della celebrazione dell'Ufficio divino o ha molti ingiustificabili pregiudizi.
Pio X, per quanto fosse santo, ha di fatto cambiato alcune cose, lasciando così le porte aperte ai nostri nemici. Inoltre ha reso più facile schiacciare la parte fedele della Chiesa permettendo così indirettamente a clerici infedeli di fare la loro Rivoluzione al suo interno. Se vogliamo riprenderci il nostro rito, dobbiamo scavare a fondo, recuperare molto, e farlo anche strenuamente. Non si tratta di Archeologicalismo denunciato dalla Mediator Dei ma di riappropriarci di ciò che abbiamo perso soprattutto per effetto della Riforma di Paolo VI.

Psalterium Romanum

La riforma dell'Ufficio Romano voluta da Papa San Pio X non solo rappresentò uno sconvolgimento del salterio, ma modificò anche inspiegabilmente molte antifone del cursus feriale, sostituendole con nuove formulazioni anche quando avrebbero potuto continuare ad essere utilizzate quelle tradizionali. Si lamenta, ad esempio, la scomparsa delle antifone Fidelia per il salmo 110, In mandatis per il salmo 111, e Nos qui vivimus per il salmo 113 dei Vespri domenicali, a cui è stato permesso di conservare solo due delle sue antiche antifone, e dell'antifona Quoniam in aeternum che così egregiamente si adatta alla recita del salmo 135 ai Vespri del giovedì. Le gioiose ripetizioni del grido "alleluia" nelle ore minori della domenica e alle Lodi nel tempo pasquale - specialmente l'esuberante alleluia nove volte per i salmi Laudate - sembrano aver colpito i riformatori come insopportabili, e quelle antifone furono sostituite con nuove quelli che incorporavano versetti di salmi per i quali gli alleluia servono come parentesi. Queste mutazioni fecero sì che l'antifonale romano prodotto da Solesmes e approvato dal Vaticano nel 1912 non potesse essere utilizzato per cantare l'antico Ufficio, anche prescindendo dalla rivoluzionaria disposizione dei salmi.

I curatori del Canticum Salomonis sono lieti quindi di annunciare la pubblicazione della pars diurna del Psalterium Romanum tradizionale, completa della notazione musicale di tutte le antiche antifone, responsori e inni pre-Urbano VIII. Questo volume contiene l'intero Ufficio feriale delle Lodi, Prima, Terza, Sesta, None, Vespri e Compieta, comprese le antifone stagionali, i responsori e gli inni di Avvento, Quaresima, Tempo di Passione e Tempo di Pasqua. Comprende anche le collette annuali della domenica, rendendolo una risorsa autosufficiente per cantare l'ufficio feriale nella maggior parte dei giorni. Non sono invece incluse le antifone proprie del sabato e della domenica e delle ferie penitenziali, poiché non sono state toccate dalle riforme piodecimali e si può quindi ricorrere ai libri di Solesmes.


La notazione musicale è stata ripresa principalmente dal secondo volume del nuovo Antiphonale monasticum, pubblicato nel 2006, che segue migliori principi di restauro rispetto alle edizioni precedenti; gli episemi [segni distintivi -ndT] però sono stati inclusi, e alcune restaurazioni di antifone sono nuove. Gli inni sono stati tratti dall'Antiphonale monasticum del 1934; sono musicalmente identici a quelli stampati nel Liber hymnarius del 1983. Una sezione Toni communes comprende i toni 'arcaici' C e D presenti nell'antifonale del 2006 per coloro che desiderano usarli, ma i toni standard forniti anche per le antifone cui sono assegnati appartengono a un passato lontano. Coloro che desiderano seguire la diffusa usanza medievale di cantare medianti [consonanze -ndT] su parole ebraiche o monosillabiche in modo da riflettere la loro pronuncia ossitona possono anche trovare le istruzioni necessarie in quella sezione. L'antifonale del 1912 suggerisce di recitare le preces feriali alle Lodi e ai Vespri recto tono, ma chi preferisce cantarle troverà la musica per il Pater noster cantata dall'ebdomadario anche in Toni communes, tratta dall' Antiphonale monasticum del 1934.

Preghiamo affinché questo volume unico aiuti la devozione dei cattolici che desiderano pregare il Salterio feriale romano così come era conosciuto da secoli di santi, e contribuisca alla restaurazione liturgica autentica e così felicemente avvertita in tutto il mondo cattolico. Ante mori quam novitatibus consentire !


Il libro è disponibile sia in edizione rigida che morbida negli store Amazon statunitensi, britannici, canadesi, spagnoli, francesi, italiani, tedeschi, olandesi, polacchi e svedesi (presto in Australia e Giappone).

[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]