Un pesante commento progressista all'intervista di MiL al prof Grillo (QUI).
Nostre fonti ci dicono che in in Germania il dibattito nato dalla traduzione dell'intervista da parte di un sito conservatore QUI, ha innescato un grande e polemico dibattito tra conservatori e progressisti, che ha interessato anche l'agenzia stampa ufficiosa della Conferenza Episcopale Tedesca che ha commentato la vicenda.
Per capire meglio i termini del dibattito in corso ci pare utile far notare la mens del pensiero progressista in Germania (ma anche nel resto del mondo)
Luigi C.
Liturgista: Il tradizionalismo ha poco a che fare con la vera tradizione
19-6-24, Katholish.de
ROMA - Lo studioso di liturgia Andrea Grillo è considerato uno dei pionieri di Papa Francesco nel suo approccio alla liturgia preconciliare. Per lui, i tradizionalisti rappresentano un’ideologia che guarda al passato, non importa quanto professino la loro lealtà a Roma.
Lo studioso di liturgia Andrea Grillo vede il tradizionalismo liturgico come un approccio arretrato che ha poco a che fare con l’autentica tradizione della Chiesa cattolica. In un'intervista al blog tradizionalista "Messa in Latino", il docente di teologia sacramentale del collegio benedettino di Sant'Anselmo a Roma ha sottolineato l'importanza della liturgia per l'unità della Chiesa. Quando i tradizionalisti si definiscono "fedeli a Roma" ma aderiscono alla liturgia preconciliare, sono in realtà contro Roma: "Per essere fedeli a Roma bisogna acquisire un 'linguaggio rituale' che corrisponda a quello che Roma ha stabilito comunitariamente ha."
Grillo è considerato l'ideatore dei motu proprio "Traditionis custodes" , con i quali papa Francesco ha limitato significativamente la celebrazione della messa secondo i messali del 1962. Nel 2020 è stato uno dei firmatari di una lettera aperta con richieste di affrontare la "Messa Vecchia" , alcune delle quali riprese nel motu proprio.
La crisi della Chiesa non può essere affrontata all’indietro
Ha respinto la tesi secondo cui ciò che era sacro per le generazioni precedenti dovrebbe essere mantenuto sacro anche oggi. Si tratta di un principio che non viene dalla teologia, ma si nutre di sentimenti nostalgici: «Un simile principio tende a fissare la Chiesa sul suo passato. Non sul 'depositum fidei', ma sullo strato di vernice che ha in un certo modo momento come se fosse definitivo." La diversità liturgica che esiste oggi, ad esempio per quanto riguarda le liturgie delle Chiese orientali cattoliche o le varianti del rito romano a Milano o in Spagna, si basa sulla tradizione specifica di lì. "Nessuno immaginerebbe mai che a livello universale qualcuno sia libero di restare in una versione del rito romano o in quella superata da una riforma generale".
Secondo Grillo la Chiesa è in crisi, ma non si può risanare restaurando una “società dell'onore”. Lo studioso di liturgia si riferisce al filosofo religioso canadese Charles Taylor, che vede questa come una società caratterizzata dalle differenze sociali piuttosto che dalla pari dignità di tutti, rappresentata dall'Ancien Régime dell'assolutismo. «Non sono le 'cappae magnae' o le 'lingue morte' a dare forza alla fede», è convinto Grillo. La vera tradizione non riguarda il passato, ma è focalizzata sul futuro: “Seguire Cristo non significa entrare in un club o in un'associazione dell'alta società per parlare una lingua straniera o identificarsi con il passato e coltivare ideali reazionari”.
Nel 2021 Papa Francesco, con il motu proprio "Traditionis custodes" ("Custodi della Tradizione"), ha limitato la celebrazione della liturgia preconciliare che con Benedetto dal 2007 è stata nuovamente consentita entro certi limiti come “forma straordinaria del rito romano”. Un argomento chiave era il timore che la celebrazione della liturgia preconciliare comportasse anche un rifiuto degli insegnamenti del Concilio Vaticano II . Nel febbraio 2023 Francesco ha inasprito nuovamente le regole . Attualmente gli ambienti tradizionalisti temono, sulla base di voci non confermate, presumibilmente provenienti da ambienti interni al dicastero liturgico, che la celebrazione secondo il messale del 1962 possa essere ulteriormente limitata. (fxn)
Un eventuale nuovo documento ulteriormente restrittivo verso la liturgia tradizionale in latino sarebbe la risposta del Papa al successo oltre ogni aspettativa del pellegrinaggio tradizionale Parigi-Chartres, che vede una crescita di partecipanti del 10% l'anno - quest'anno il pellegrinaggio ha registrato oltre 18mila partecipanti (senza tener conto di quello in direzione contraria organizzato dalla fraternità S.Pio X e a cui hanno preso parte almeno 3000 pellegrini). Un cammino che ogni anno si conferma come il piú importante evento annuale che coinvolge i giovani cattolici europei. Descritti dal prof. Grillo in modi sprezzante come al pari di una setta, sono in realtà il segnale che la direzione giusta che la Chiesa deve percorrere é quella della continuità e non quella della rottura con La Sua quasi bimillenaria Tradizione. Il pellegrinaggio di Pentecoste é un dono inestimabile e insieme un messaggio chiarissimo dello Spirito Santo.
RispondiEliminaNon ci sarà nessun nuovo documento e, se anche dovesse esserci, basterà fare come la Chiesa Cattolica Apostolica e Romana ha sempre fatto.
RispondiEliminaNell'immediato bisogna tirare dritto, andare avanti, senza paure e crisi isteriche...
Per il futuro invece bisogna puntare a riappropriarsi dei posti di potere all'interno della Chiesa, proprio come fecero i modernisti all'alba del CVII...