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lunedì 22 aprile 2024

Io, parroco, denuncio: “In molte nostre chiese le ostie sono trattate davvero come patatine”. Aldo Maria Valli

Grazie ad Aldo Maria Valli per questa dolorosa lettera di un sacerdote.
Luigi C.

10-4-24

Vicenda dello spot blasfemo. La campagna pubblicitaria è stata sospesa [qui], ma al blog continuano ad arrivare i vostri commenti. Ecco quello di un parroco.

***

Caro Valli,

nella sua irriverenza e blasfemia lo spot pubblicitario delle patatine inquadra una triste verità che è difficile negare, ossia che oggi l’Eucaristia, ovvero il Corpo di Cristo, è trattato proprio come una patatina o un biscotto o una caramella.
Lo spot fotografa di fatto una situazione che è difficile negare: la viviamo ogni volta che partecipiamo alle Messe domenicali nelle nostre parrocchie.

Per due motivi, fondamentalmente: la distribuzione dell’Eucaristia, così come viene fatta da tanti sacerdoti, sembra proprio una distribuzione automatica di patatine, e di conseguenza il modo con cui i fedeli la ricevono non può essere diverso. Nella stragrande maggioranza delle nostre chiese l’Eucaristia è stata banalizzata sotto tutti gli aspetti, e ciò è dovuto alla perdita del senso del sacro, del rispetto della liturgia, della dignità della celebrazione, della consapevolezza di ciò che si va a ricevere. È dovuto anche al fatto che non si ricordano più le condizioni necessarie per accedere alla Comunione. Troppa superficialità, troppa faciloneria, troppa irriverenza, troppa incoscienza, tanto nei preti quanto nei fedeli. C’è da piangere, veramente. In fondo, il grave e vero problema è che, per quanto riguarda sia i sacerdoti sia i fedeli (ma la responsabilità è prima di tutto di noi sacerdoti), se non si manifesta più esteriormente la fede nella Presenza reale di Cristo nell’Eucaristia è perché non si crede più che l’Eucarestia è il Corpo di Cristo.

Di qui a trasformare l’Eucaristia in una patatina o in un biscottino ci vuole un attimo. Tempo fa in televisione ho visto un programma su feste di matrimoni, cresime e prime comunioni. Ebbene, una bambina che festeggiava la sua prima comunione diceva che l’ostia benedetta era un po’ insipida e che l’avrebbe preferita con un po’ di nutella. E non scherzava, anzi era molto seria e dispiaciuta.

Se ci scandalizziamo per lo spot è un bel segnale, ma se non vogliamo essere ipocriti dovremmo scandalizzarci molto di più per ciò che vediamo nelle nostre celebrazioni. Considerato il livello di abiezione a cui siamo arrivati, speriamo che la vicenda dello spot almeno ci sproni a prendere coscienza di questi gravi problemi.

Un parroco

10 commenti:

  1. Oddio, anche il modo in cui viene distribuita la comunione alle messe tridentine non è che sia proprio esemplare.
    Alle messe normali, chi mi dà la particola mi dice chiaramente: “Il corpo di Cristo”, mentre quando passano alla balaustra nel rito vecchio e dicono la formula latina più lunga, la ripetono in continuazione anche tra un fedele e l'altro, incuranti di chi hanno davanti. Morale della favola, ora che arriva a me, ha già borbottato tutto e io mi ritrovo l’ostia sulla lingua senza nemmeno una parola.
    Se non è distribuzione da macchinetta quella, non so cosa lo possa essere.

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    1. Ma almeno la si riceve in ginocchio e sulla lingua e non in piedi e sulla mano come se fosse un tarallino da bar.

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    2. Beh, non so lei in quale chiesa vada ma qui a Roma i sacerdoti della Messa Tridentina non iniziano a dire la "lunga formula" (ha presente l'enormità di quelle parole?) se prima non hanno il fedele davanti. E sono MOLTO attenti curando questo aspetto come tutta la Celebrazione. Mi spiace ma il paragone non regge affatto.

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    3. 18:30, quindi confermi che l’importante è l’esteriorità.
      Comunque, ricevere la comunione in mano, per quanto possa farti schifo, è autorizzato dalla Chiesa.
      Deal with it.

      10:56, guarda, concordo con il primo intervento. Ho frequentato messe tridentine ovunque, dalla Feancia all’estremo oriente, dalla fraternità San Pio X, Cristo Re e diocesi…ed è stato così dappertutto.
      A questo punto mi chiedo se sia vero quello che dice lei.

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  2. Assolutamente d'accordo con questo sacerdote : le chiese sono diventate oramai sale per convegni o concerti. Si chiacchira, si scherza, ci si scambiano "effusioni" come nel salotto di casa o al bar. Ci si va portandosi dietro il cane e scorrendo il display del telefono durante l'omelia o dopo la comunione a cui si va, non di rado, ridacchiando, salutando qualche conoscente o con le mani in tasca e dietro la schiena come se si stesse passeggiando per strada. Tutto ció nell'indifferenza del parroco e dei diaconi permanenti.

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  3. Nella chiesa in cui sono andata fino a poco fa,il sacerdote anziano fa distribuire la Santa Eucarestia da un ragazzo,una cosa incresciosa!

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    1. Cosa c’è di increscioso? Se è un ministro dell’Eucaristia, non c’è proprio nulla di cui stracciarsi le vesti.

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  4. Lo spot di Amica Chips è stato tolto dalla TV (che del resto nessuno guarda più, tranne vecchi e minus habens) ma è diffusissimo su Internet, quindi com'era prevedibile la "censura" non ha sortito alcun effetto.

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    1. E, direi meno male! La censura la lascio ad altri. Se si vuole vivere in teocrazia, pregasi guardarsi attorno e vedere come sono messi quelli che hanno imboccato quella strada.

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  5. Il nostro Dio, dopo aver creato l'intero universo delle cose visibili e invisibili, ha creato anche noi nel grembo di nostra madre. Attraverso Maria é venuto tra noi in forma umana, ci ha rivelato la sua parola di vita e salvezza eterna. Prima di lasciarsi immolare sulla croce per prendersi carico dei nostri peccati, ha voluto istituire l'Eucaristia dove nascondersi ai nostri sensi col Suo Santo Corpo, Preziosissimo Sangue, Mite Anima e Onnipotente Divinità, e restare in eterno con noi e dentro di noi, per farsi cibo nutriente per le nostre anime.
    Considerando tutto questo, ricevere l'Eucaristia con riverenza in ginocchio e non spavaldamente in piedi, direttamente sulla lingua dalle mani consacrate del sacerdote e non sulle nostre mani indegne é il minimo che possiamo fare.
    La chiesa per assecondare le richieste di alcune comunità nord europee, impregnate del diffuso protestantesimo, ha aperto alla forma in piedi e sulle mani, ma ha sempre raccomandato caldamente un profondo atteggiamento di devozione e riverenza, che spesso oggi manca.
    Una cosa é certa, é una esperienza di vero paradiso trovarsi in ginocchio sulla balaustra con le mani giunte e ricevere il Corpo e Sangue di Cristo sulla lingua direttamente dalle mani "Unte" del sacerdote che in quel momento dice: "Corpus Domini nostri Jesu Christi custodiat animam tuam in vitam aeternam. Amen” cioè "Il Corpo di Nostro Signore Gesù Cristo custodisca la tua anima nella vita eterna. Amen"

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