continua il rinvenimento di alcuni documenti del... futuro: gli atti di Fedele II, successore di Fedele I che ha retto per breve tempo il Pontificato, dopo Francesco.
Leggiamo questa bella allocuzione ai teologi riuniti a Roma nella Commissione internazionale, avendo ad oggetto lo studio dell'opera di Joseph Ratzinger.
Qui l’introduzione e gli altri Atti.
Roberto
Ex Actis P.P. Fidelis II
Allocutio ad sodales Coetus Theologici inter gentes
Venerabiles Fratres,
Cuius esse ponderis conventum quem agitis neminem prorsus latet. Sacra enim Doctrina iugiter est altius intelligenda, iugiter est largius dilatanda, Spiritu Sancto docente, ne homines omnes veritatibus, quae ad Caelum laetos ducant futuros in aeternum beatos, umquam priventur.
Quapropter magno cum gaudio accepimus vos quaeque optima quae leguntur in tribus voluminibus q.i. Iesus Nazarenus, conscriptis a Ioseph Ratzinger nostrae aetatis doctissimo ex theologis, his diebus vestigare. Qua estis benevolentia et humilitate, ex mea Paternitate
quaesivistis monita quaedam ad sacram doctrinam recte colendam, rectius docendam.Monuerim igitur ut adhibeatis vocabula et eloquia idonea quibus fidei veritates illustretis. Quae semper deceant gravissima argumenta exponenda. Exempli gratia, si de Iesu Christo Filio Dei Unigenito et Domino nostro disseretis, numquam eius divinae personae tribuenda sunt verba eiusmodi: «Iesus quodammodo stultus operatur», ut pro dolor iam audivimus; si autem amplissima Beatissimae Virginis Mariae merita ostendetis nullatenus dici potest “publica tabellaria” neque est suspicandum eam sub Cruce stantem animo cogitavisse Deum se decepisse: Dei Matri maxima debetur reverentia! Quae Christifideles, numquam in scandala trahendos, multum aedificat ut obsequium conveniens aptumque Deo eiusque rebus praestetur.
Apostolicam impertio benedictionem quae fructus uberiories sanctitatis vobis theologis orantibus afferat.
Fidelis PP II
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Dagli Atti di Fedele II, Padre dei Padri
Discorso ai membri della Commissione teologica internazionale
Venerabili Fratelli,
a nessuno sfugge l’importanza dell’incontro che state svolgendo. Infatti la teologia necessita di una comprensione sempre più profonda e di uno sviluppo sempre più largo, sotto l’azione magisteriale dello Spirito perché tutti gli uomini mai siano privati delle verità che lietamente conducano al Cielo coloro che sono destinati alla beatitudine eterna.
Pertanto con gioia abbiamo appreso che in questi giorni state studiando tutti gli ottimi insegnamenti contenuti nella trilogia di Joseph Ratzinger “Gesù di Nazareth”: si tratta del teologo più dotto dei nostri tempi. Inoltre, con la bontà e l’umiltà che vi contraddistingue, mi avete chiesto alcuni paterni suggerimenti per la retta promozione degli studi teologici e per il loro corretto insegnamento.
Potrei pertanto esortarvi perché adoperiate un linguaggio idoneo per l’illustrazione delle verità della fede. Sia sempre conveniente agli argomenti importantissimi che devono essere trattati. Per esempio, se parlate di Gesù Cristo, l’Unigenito Figlio di Dio e nostro Signore, non dovrebbero mai essergli attribuite espressioni di questo tipo: “Gesù fa un po’ lo scemo”, come purtroppo ci è capitato di ascoltare. Se poi esponete i meriti grandissimi della Beatissima Vergine Maria, Ella in nessun modo potrà essere definita “una postina” né si dovrebbe insinuare che, mentre era ritta sotto la Croce, abbia pensato che Dio l’abbia ingannata. Alla Madre di Dio si deve il massimo rispetto! Questo linguaggio rispettoso edifica molto i fedeli, che non devono mai essere scandalizzati, perché sia prestato giusto e doveroso ossequio a Dio.
Vi imparto la benedizione apostolica: che essa produca frutti sempre più abbondanti su di voi che siete teologi perché siete uomini di preghiera.
Fedele II, Papa