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venerdì 29 marzo 2024

Venerdì Santo: il "Miserere" e gli "Improperia" ai tempi di Pio VI, nelle pagine di Goethe (1788). #improperi #piovi #goethe #venerdìsanto #miserere #allegri

Nell'ora in cui la Chiesa adora il legno della Croce da cui pende il Salvatore del mondo, proponiamo questa eco tridentina. 
  
Johann Wolfgang Goethe (1749-1832) fu da sempre deista (e panteista) convinto, anticlericale e segnatamente anticattolico. Tuttavia, la bellezza dei riti della Settimana Santa riuscì a colpire la sua sensibilità, penetrando la corazza d’ironia e indifferenza con cui aveva preso ad assistere, nella basilica di San Pietro in Roma, alle cerimonie officiate da papa Pio VI.
Dei riti del Venerdì Santo e dei relativi canti (il celeberrimo Miserere di Allegri, a mattutino, durante l'Ufficio delle Tenebre, e  gli "Improperia" - probabilmente di Palestrina - durante l'adorazione della Croce, il venerdì pomeriggio) che Goethe disse essere di una "bellezza indicibile", l'autore lasciò una significativa testimonianza sotto la data 22 marzo 1788.  
Grazie all’incontro con la liturgia cattolica, la sua idea del “bello” (fin allora tutta di derivazione winkelmanniana) era destinata ad arricchirsi in direzioni inaspettate.

Qui il nostro post, per leggere le parole dell'autore tedesco ed ascoltare i due stupendi canti sacri citati.
Roberto

 

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