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domenica 4 febbraio 2024

VIA PULCHRITUDINIS – “In via per la chiesa” (Cristiano Banti)


Grazie a Corrado Gnerre per questo magnifico esempio di Via della Bellezza.
Luigi C.

Il Cammino dei Tre Sentieri,  9 GENNAIO 2024

Rubrica a cura di Corrado Gnerre

Noi de Il Cammino dei Tre Sentieri siamo convinti che è importante ribadire che Dio è Somma Verità, Somma Bontà e Somma Bellezza. Che la Verità Cattolica non solo è “vera” ma è anche “bella”, che non solo soddisfa pienamente l’intelligenza con la sua inappuntabile logica, ma anche il cuore con il suo costitutivo e irresistibile fascino. Ed ecco perché le nostre meditazioni devono muovere anche dalla contemplazione della Bellezza, utilizzando quella che si è soliti definire la “Via Pulchritudinis”… appunto: la “Via della Bellezza”, che è il Terzo Sentiero de “Il Cammino dei Tre Sentieri”

L’OPERA

“In via per la chiesa” (1870-1875) di Cristiano Banti (1824-1904)

Delle donne semplici, con i propri figli, si stanno avviando verso la chiesa del villaggio.

Le due donne centrali esprimo un duplice atteggiamento che ben si accorda.

Quella più vicina all’osservatore guarda decisa la méta. Il suo volto è convinto. E’ lì che si deve andare. E’ lì che il cammino deve approdare. Forse c’è qualcosa d’importante da chiedere al Signore. Da come infatti sono vestite le donne, si capisce che non è un giorno di festa. E se la chiesa attende in un giorno feriale, forse qualcosa d’importante va chiesta, una grazia va impetrata.

L’altra donna ha la mano sul capo della bambina. Una delicata mano per orientarla. E’ un gesto che sembra dire: …anche tu un giorno dovrai fare ciò che stiamo facendo ora.

Gli atteggiamenti delle due donne si completano, perché sono la convinzione di un’indispensabile verità e di quanto, questa, vada perpetuata e trasmessa.

Intanto il gruppetto procede in un clima sicuramente mite, ma con gli affanni di sempre: un bambino sembra fare i capricci e un’altra mamma è impegnata ad ammansirlo.

E’ l’ordinario che procede naturalmente verso lo straordinario.

E’ il quotidiano che procede naturalmente verso l’Eterno.

E il naturale che trova il suo compimento nel soprannaturale.