Avevamo già avuto a che fare con la direttrice dei Musei Vaticani Barbara Jatta, un'altra pupilla di Francesco, (QUI e QUI notizie su di lei) per la notizia che avevamo dato, il 12 ottobre scorso, sul rogo al Palazzo Papale di Castelgandolfo (QUI Mil e QUI Franca Giansoldati su Il Messaggero). La notizia inizialmente era stata ignorata dai giornali, e poi minimizzata per giorni, ma poi MiL aveva pubblicato le foto di come erano state ridotte dal rogo le stanze dove soggiornavano Giovanni Paolo II e Benedetto XVI.
Chi era il direttore del "palazzo\museo” e da dove veniva?: "Il direttore da qualche anno del museo, Andrea Tamburelli, è uno che arriva, ci dicono, dalla Birra Peroni (QUI), e che non ha esperienze culturali significative pregresse. Scelto, secondo voci, dalla direttrice dei Musei Vaticani Barbara Jatta".
Oggigiorno la dottoressa Jatta è stata criticata per presunti abusi edilizi nella sua abitazione: "1) sono mai stati eseguiti gli ordini di demolizione degli abusi edilizi ordinati dall’XI Municipio dopo l’istruttoria dei vigili urbani? 2) E in caso contrario, come mai chi si occupa di arte ai massimi livelli, avendo una responsabilità unica al mondo, cioè quella di dirigere preservare e curare l’immenso patrimonio artistico racchiuso da secoli nei Musei Vaticani, per quanto riguarda la propria lussuosa abitazione non applica le regole che valgono per i comuni mortali ?" (G. Bontà, Sassate).
La notizia l’aveva riportata a suo tempo anche La Repubblica (vedere QUI): "E nella villa sull'Appia Antica della direttrice dei Musei Vaticani la serra diventa una dépendance".
Il quotidiano romano rimarcava: "L'abuso edilizio va in scena nell'area più vincolata d'Italia tra insormontabili limiti paesaggistici e archeologici, nel parco dell'Appia Antica. L'abuso edilizio si consuma per mano di chi non ti aspetti, ovvero di Barbara Jatta (e della sorella). Non un nome qualunque nel panorama storico culturale italiano e forse mondiale. Si tratta infatti della direttrice dei Musei Vaticani. Jatta, sentita da Repubblica spiega che ad oggi "non c'è più nessun abuso, poiché tutto è stato ripristinato così come era all'origine" (G. Scarpa, La Repubblica, Maggio 2023).
Ci piacerebbe sapere quale è la verità oggi.
Chissà come mai tutti, o quasi, i pupilli prescelti e nominati da Francesco inciampano in qualche guaio (non occorre "Essere come la moglie di Cesare"?)
Chissà perchè.
Luigi C.
Grazia Bontà, Sassate, 24-2-24
Sono passati 17 anni, ma tutto lascia ritenere che gli abusi edilizi in una delle più prestigiose ville sull’Appia Antica non siano stati demoliti. Perché allora non si spiegherebbe come mai all’XI Municipio nessuno voglia rispondere alla richiesta di informazioni a proposito della “Determinazione Dirigenziale n. 393 del 16/2/2007”. E allora la domanda sorge spontanea: forse perché in quella meravigliosa magione (valore approssimativo 20 milioni di euro) vive con marito e figli la potente Direttrice dei Musei Vaticani, Barbara Jatta?
Ora, non si tratta di indagare sull’entità delle retribuzioni della Jatta e di suo marito, il professore ordinario di Pediatria presso la Facoltà di Medicina della Sapienza, Fabio Midulla, cointestatario con Alberto Clerici della villa. Beati loro.
Il problema è un altro, anzi, a dire la verità, sono due: 1) sono mai stati eseguiti gli ordini di demolizione degli abusi edilizi ordinati dall’XI Municipio dopo l’istruttoria dei vigili urbani? 2) E in caso contrario, come mai chi si occupa di arte ai massimi livelli, avendo una responsabilità unica al mondo, cioè quella di dirigere preservare e curare l’immenso patrimonio artistico racchiuso da secoli nei Musei Vaticani, per quanto riguarda la propria lussuosa abitazione non applica le regole che valgono per i comuni mortali ?
Barbara Jatta e’ una famosa storica dell’arte (e secondo indiscrezioni molto vicina a Francesca Immacolata Chaouqui, già condannata per la vicenda del “corvo” in Vaticano). Come mai dopo 17 anni nessuno e’ intervenuto? Come mai nessuno ha fatto controlli? Forse qualche potere occulto si e’ mosso felpatamente nell’ombra per garantire protezione, così da non far demolire le opere abusive, magari evitando scientificamente i controlli?
E’ troppo chiedere al sindaco Roberto Gualtieri di disporre un’ispezione per chiarire il mistero? Perché, stando alla famosa Determinazione Dirigenziale, non stiamo parlando di piccole cose, ma di “un ampliamento di superficie residenziale di mq. 30 circa, con chiusura del terrazzo di pertinenza tramite la posa in opera di muratura in elevazione e copertura del tetto a tegole, ad una falda spiovente”; e ancora: “realizzazione di due verande in struttura metallica e vetri sui due lati della palazzina, di dimensioni rispettivamente…” etc.etc
Insomma, degli abusi di notevoli dimensioni.
Non sarebbe neppure finita qui, dal momento che le malelingue parlano anche di ulteriori irregolarità nella costruzione della piscina. Ma anche in questo caso, gli uffici dell’XI Municipio preferiscono trincerarsi dietro le norme sul rispetto della privacy. Quelle stesse norme che però non hanno impedito in passato di far finire sui media molte altre irregolarità nella stessa zona protettissima dell’Appia Antica, una delle più belle e tutelate (ma evidentemente a indirizzi alterni) di tutta Roma.
Foto: Sassate e La Repubblica
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