Per tramite del suo segretario diacono Ambrogio Fidato abbiamo ricevuto la seguente segnalazione cronichistica da S.E.R. Mons. Eleuterio Favella.
La «magniffica cronica di Roma» segue al discorso ai membri del Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede per la presentazione degli auguri per il nuovo anno (Aula della Benedizione, lunedì 8 gennaio), in cui papa Francesco ha affermato che «la via della pace esige il rispetto della vita, di ogni vita umana, a partire da quella del nascituro nel grembo della madre, che non può essere soppressa, né diventare oggetto di mercimonio. Al riguardo, ritengo deprecabile la pratica della cosiddetta maternità surrogata, che lede gravemente la dignità della donna e del figlio. Essa è fondata sullo sfruttamento di una situazione di necessità materiale della madre. Un bambino è sempre un dono e mai l’oggetto di un contratto. Auspico, pertanto, un impegno della Comunità internazionale per proibire a livello universale tale pratica. In ogni momento della sua esistenza, la vita umana dev’essere preservata e tutelata, mentre constato con rammarico, specialmente in Occidente, il persistente diffondersi di una cultura della morte, che, in nome di una finta pietà, scarta bambini, anziani e malati.
La via della pace esige il rispetto dei diritti umani, secondo quella semplice ma chiara formulazione contenuta nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, di cui abbiamo da poco celebrato il 75° anniversario. Si tratta di principi razionalmente evidenti e comunemente accettati. Purtroppo, i tentativi compiuti negli ultimi decenni di introdurre nuovi diritti, non pienamente consistenti rispetto a quelli originalmente definiti e non sempre accettabili, hanno dato adito a colonizzazioni ideologiche, tra le quali ha un ruolo centrale la teoria del gender, che è pericolosissima perché cancella le differenze nella pretesa di rendere tutti uguali. Tali colonizzazioni ideologiche provocano ferite e divisioni tra gli Stati, anziché favorire l’edificazione della pace» (QUI).
Grati a Sua Eccellenza Reverendissima per il rinnovato privilegio della sua considerazione nel volerci segnalare le «magniffiche croniche di Roma, de’ fratelli Beretta, Felice e mons. Mario», ed inginocchiati al bacio dell’anello, ci professiamo imperituramente suoi servitori umilissimi.
L.V.
«Dipoi che Roma et diocesse suburbicarie eran in gran moto et murmuratione a cagion del libello sozzo del cardenal Tucco a juventute sua et heravi grande iscandolo infra li nobbili, i parrochi, li boni frati, li monachi e l’abbati et ulteriormente grandi fole et facetie correan pel popolazzo ch’avea fatto gran pupo di pezza sconcio in campo de’ Fiori et li monelli & sfaccendati l’havean nomato “il cardenal del caxxo” et andaveno a seguitarlo come vessillo et canzonarlo con gran ischerno delle matrone et barrocciaj et verdumai ch’eran intenti all’emptione et venditione delle verdure et fructe et infra li lazzi si partì qualche diospiro marcito che colpiva il Tucco in imagine infra le risa & cachinni & contumelie delli vilissimi hommeni et fachini ch’eran nel mercato, et cum gran fatica li birri a comando del bargello sotto l’ordene di mons. Vicario criminale riusciro a portar calma et ordine nella piazza et a sequestrar il pupazzo frattanto imbrattato in un vespasiano al canton della Cancelleria et tutte codeste cosse fuoro rifferite al Santissimo Segnore proprio pendente che, super solita trainella, andava a desinare di tanto che proruppe l’almo cor del Beatissimo in vari blastime & invocation de’ deffonti delli volgari hommeni et figli di puthana che agitavan cossì la felicissima sua cittade et alma capital della cristianità, rovinandose altresì il disnar che quel dì vedea comparir sull’augusta mensa duodeviginti portate, ut licet nell’Ottava dell’Epifania di Giesondio, le qual tutte andorno di traverso all’augustissimo stomacho sicché la natural diggestione che avviene nell’oratorio finitimo di S. Pellegrino, foe pejor di tutte le feste natalicjie, et ebbe gran folgoratione l’augusto celabro, di tanto che alcuni dignitarji ebber a dir trattarsi di ispiration del Santo Spirto di cui consideravan la Santità Sua oracolo vivente, che l’indomani avria fatto grande et riggidissima allocutione dal fulgor del Sollio pomtefficio nella papal pompa solemnissima nell’annual audientia alli magn.ci Ambasatori accreditati alla Santa Sedia dalli augusti sovrani & repubbliche & principati et alie civili potestà et così fè il Santissimo Segnore, tonando dalla celsitudo del trono augustissimo contra sozzi et mercatanti de carne humana et puthane et lordume vario tanto d’aparir al chiarissimo consesso novello Grigorio aut redivivo Innocente, nel sancir condennatione & interdetto & scommunicha & ogne suspensione pelli peccati et reati et contravventioni che tutti gridan vendetta al cospetto dell’Altissimo et li magniffici Ambassadori tornaron alli palagji delle legationi d’essi magna cum edification dello spirto, dicendo “Quanta magnificentia pontifficale!” aut “Che gran papa tenemo!” aut “Che strucchion de pomtiffice” et alia che qui se ometton per brevità di chronica di tanto faustissima jornata etc.».
da «Le magniffiche croniche di Roma sotto l’augustissimo ponteficato del Ss.mo Signor Nostro papa Francesco» de’ fratelli Beretta, Felice e mons. Mario, appresso la stamperia Medicea con privileggio - Libro VI
E la Francia da oggi ha un bel ragazzo giovane omosessuale come primo ministro, alla faccia vostra😉👍
RispondiEliminaMa perché? Non ha capito nulla allora. Se un ministro é omosessuale mica é un problema. Il problema ci sarebbe quando un omosessuale volesse sposarsi, adottare, o farsi benedire insieme col proprio compagno …
EliminaQuale sarebbe il problema di un omosessuale che si vuole sposare o che vuole adottare?
EliminaCi dica.
Non avrà alcun problema a sposarsi in comune.Se vuole adottare qualche problema invece c'è,sarebbe come se un celibe o una nubile volessero adottare.Non ne sono sicuro ma credo sia impossibile.
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