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domenica 14 gennaio 2024

Il Papa riceve in Vaticano un gruppo marxista/comunista e "dimentica" di condannare le dittature comuniste #francesco #comunismo

Francesco si dimentica sempre di condannare il comunismo: "Il Papa ha concluso il suo discorso a questo gruppo di marxisti e comunisti senza una parola di condanna nei confronti di quelle ideologie perverse che hanno fatto tanti danni negli ultimi decenni di storia".
Chissà perchè?
Luigi C.

Redaccioninfovaticana, 10 gennaio, 2024

Papa Francesco ha ricevuto questa mattina i rappresentanti di DIALOP, "un'iniziativa nata nel 2014 tra socialisti e cristiani per un'etica sociale comune e un'ecologia integrale" di matrice marxista.
Secondo Vatican News, "si tratta di un progetto di dialogo tra socialisti/marxisti, comunisti e cristiani finalizzato alla formulazione di un'etica sociale comune che possa essere proposta come nuova narrazione per un'Europa in cerca di identità, con al centro un'ecologia integrale tra Dottrina sociale della Chiesa e critica sociale marxista".
L'iniziativa è nata nel 2014 dopo un incontro tra lo stesso Papa Francesco e Alexis Tsipras, allora presidente del partito di ultrasinistra Syriza e poi primo ministro greco dal 2015, Walter Baier, presidente del Partito della Sinistra Europea, e Franz Kronreif, del Movimento dei Focolari (entrambi presenti oggi all'udienza).

Condanna il nazismo ma non il comunismo
Nel suo discorso a questo gruppo marxista/comunista Francesco ha elogiato il fatto che i rappresentanti di DIALOP sono impegnati da molti anni "a promuovere il bene comune attraverso il dialogo tra socialisti/marxisti e cristiani. Un grande programma!".

"Oggi, in un mondo diviso da guerre e polarizzazioni, rischiamo di perdere la capacità di sognare. Ma noi argentini diciamo: "no te arrugues", un'espressione che significa "non trattenerti". E questo è l'invito che rivolgo anche a voi: non fermatevi, non arrendetevi, non smettete di sognare un mondo migliore", ha detto loro il Pontefice.

Il Papa ha detto loro che "è nell'immaginazione che l'intelligenza, l'intuizione, l'esperienza e la memoria storica si incontrano per creare, per avventurarsi e per rischiare". "A questo proposito, vorrei raccomandare tre atteggiamenti che ritengo validi per il vostro impegno: il coraggio di rompere gli schemi, l'attenzione ai deboli e la promozione della legalità", ha detto il Vescovo di Roma.

Il Papa li ha incoraggiati ad "avere il coraggio di rompere gli schemi per aprirvi, nel dialogo, a nuove strade". In un'epoca segnata a vari livelli da conflitti e divisioni, non perdiamo di vista ciò che si può ancora fare per invertire la tendenza. Di fronte a impostazioni rigide che dividono, coltiviamo il dibattito e l'ascolto con cuore aperto, senza escludere nessuno, a livello politico, sociale e religioso, affinché il contributo di tutti possa, nella sua concreta particolarità, essere accolto positivamente nei processi di cambiamento a cui è legato il nostro futuro".

In secondo luogo, li ha incoraggiati a prestare attenzione ai deboli. In questa sezione, il Papa parla di come "la misura di una civiltà si vede da come tratta i più vulnerabili - non dimentichiamo che le grandi dittature, pensiamo al nazismo, hanno scartato i vulnerabili, li hanno uccisi, li hanno scartati - i poveri, i disoccupati, i senzatetto, gli immigrati, gli sfruttati e tutti coloro che la cultura dell'usa e getta trasforma in rifiuti". Curiosamente, non una parola di condanna della terribile dittatura comunista di Stalin.

In terzo luogo, li ha invitati a promuovere la legalità. "Quanto abbiamo detto finora implica l'impegno a combattere la piaga della corruzione, dell'abuso di potere e dell'illegalità. Infatti, è solo attraverso l'onestà che si possono stabilire relazioni sane e che possiamo cooperare con fiducia ed efficacia nella costruzione di un futuro migliore".

Il Papa ha concluso il suo discorso a questo gruppo di marxisti e comunisti senza una parola di condanna nei confronti di quelle ideologie perverse che hanno fatto tanti danni negli ultimi decenni di storia.