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mercoledì 17 gennaio 2024

Difesa della Messa Tradizionale: 121ª settimana. Nuove manifestazioni di preghiera davanti agli uffici dell'Arcidiocesi di #Parigi #traditioniscustodes #fernández #francesco #fiduciasupplicans

Riceviamo e pubblichiamo.
Luigi C.

121ª SETTIMANA: LE SENTINELLE CONTINUANO LA LORO PREGHIERAPER LA DIFESA DELLA MESSA TRADIZIONALE DAVANTI ALL'ARCIDIOCESI DI PARIGI

Un barlume di speranza?
Leggendo l'Instrumentum laboris per la prima assemblea del Sinodo sulla sinodalità, la mia attenzione è stata attirata dal n. 47, che diceva: «è nell’azione liturgica, e in particolare nella celebrazione eucaristica, che la Chiesa fa ogni giorno esperienza di radicale unità nella medesima preghiera, ma nella diversità delle lingue e dei riti: un punto fondamentale in chiave sinodale. Da questo punto di vista, la molteplicità dei riti nell’unica Chiesa Cattolica è un’autentica benedizione, da proteggere e promuovere». La sinodalità implica diversità di riti! Parole d'oro...
Anche la relazione finale dell'assemblea, che nel complesso è infatti particolarmente imbevibile (Session générale des évêques d'octobre 2023 : rapport de synthèse, "une église synodale en mission" - Église catholique en France), dice al n. 3 f, seppur in modo alquanto più debole: «Dall’Eucaristia impariamo ad articolare unità e diversità: unità della Chiesa e molteplicità delle comunità cristiane; unità del mistero sacramentale e varietà delle tradizioni liturgiche . »
E ora, nell'attuale contesto di destabilizzazione del pontificato da parte della folla di reazioni ostili di una ventina di conferenze episcopali e di numerosi vescovi alla dichiarazione Fiducia supplicans del Dicastero per la Dottrina della Fede, alla quale si aggiunge il ritrovamento di antichi testi mistico-erotici particolarmente grossolani e volgari del Prefetto della Fede, Cardinale Fernández, non in pochi sono rimasti incuriositi dall'elenco delle intenzioni annunciato dal Papa all'inizio dell'anno (Intentions 2024 - Réseau Mondial de Prière du Pape ). Ecco l'intenzione di gennaio: “Per il dono della diversità nella Chiesa. Preghiamo perché lo Spirito aiuti a riconoscere il dono dei diversi carismi dentro le comunità cristiane e a scoprire la ricchezza delle differenti tradizioni rituali in seno alla Chiesa Cattolica."

Sul sito della Conferenza episcopale di Francia, padre Daniel Régent, gesuita, direttore della Rete mondiale di preghiera del Papa, ha aggiunto un brano rivolto soprattutto alle Chiese d'Oriente, ma non solo: «Le tradizioni rituali testimoniano la vita della Chiesa in particolari regioni e nella sua storia [il corsivo è mio]. Portano, nella diversità delle culture e delle lingue, la traccia della ricchezza della Chiesa. Nella Pentecoste "ognuno udiva gli apostoli parlare nella propria lingua" (At 2,6). La diversità "degli uomini pii di ogni nazione che è sotto il cielo" (At 2,5) non ha impedito l'unità nel rendimento di grazie. Il rito, attraversola sua longevità [il corsivo è mio], unisce ciascuna persona a un luogo intimo al di là di se stessa. È anche l'espressione della vita della Chiesa in crescita. Porta così fuori il vecchio e il nuovo. La presenza di diversi riti all'interno della Chiesa cattolica testimonia che una pluralità di espressioni è una cosa buona e felice.» Non potremmo dirlo meglio.

Non c'è da stupirsi che Michel Janva, al Salon Beige, abbia commentato, un po' provocatoriamente: "Il Papa sembra preparare gli animi all'abrogazione di Traditionis Custodes..." (Le pape semble préparer les esprits à l'abrogation de Traditionis Custodes... - Le Salon Beige).

Probabilmente questo è dire troppo. Ma se a questi elogi della pluralità rituale nella Chiesa aggiungiamo il fatto che il cardinale Burke, considerato il tradizionale avversario del Papa, dopo essere stato minacciato dal pontefice, senza grande nobiltà, di vedersi ritirare lo stipendio e l'appartamento, è stato ricevuto in udienza da lui, si potrebbe azzardare l'ipotesi di un segnale di pacificazione inviato dal Papa alla “destra”. Per quanto riguarda il mondo tradizionale, che ben al di là dei tradizionali problemi liturgici, oggi si inalza fermamente contro il permesso dato ai sacerdoti di benedire le "coppie" irregolari e omosessuali, se vogliamo essere ottimisti, possiamo leggere in questi piccoli segni concernenti la felice esistenza di una diversità di riti nella Chiesa e il desiderio di liberarsi della zavorra su questo fronte.

In ogni caso, al termine il tempo delle celebrazioni della Natività, lascio questo barlume di speranza alle nostre sentinelle, che continuano nel freddo di Parigi a recitare i loro rosari per la libertà della liturgia tradizionale, davanti agli uffici dell'arcidiocesi, 10 rue du Cloître-Notre-Dame, dal lunedì al venerdì, dalle 13 alle 13,30, a Saint-Georges de La Villette, il mercoledì alle 17, e davanti a Notre-Dame du Travail, la domenica alle 18:00.