Post in evidenza

Hilaire Belloc: L'Europa e la Fede. VIDEO

Riceviamo e pubblichiamo. " Le radici dell’Europa sono cristiane, e non può essere altrimenti: a partire dalla conversione dell’Impero ...

sabato 13 gennaio 2024

Difesa della Messa Tradizionale: 120ª settimana. Nuove manifestazioni di preghiera davanti agli uffici dell'Arcidiocesi di #Parigi #traditioniscustodes #fernández #francesco #fiduciasupplicans

Riceviamo e pubblichiamo.
Luigi C.

120ª SETTIMANA: LE SENTINELLE CONTINUANO LA LORO PREGHIERA PER LA DIFESA DELLA MESSA TRADIZIONALE DAVANTI ALL'ARCIDIOCESI DI PARIGI

Nel rito tradizionale, la dichiarazione Fiducia supplicans del Dicastero per la Dottrina della Fede in cui si afferma la »la possibilità di benedizioni di coppie in situazioni irregolari e di coppie dello stesso sesso, la cui forma non deve trovare alcuna fissazione rituale da parte delle autorità ecclesiali», è inoperante. Per chi celebra la liturgia secondo l'usus antiquior, non è possibile benedire in una forma non fissata ritualmente. È obbligatorio usare una delle benedizioni previste dal Rituale Romano del 1614, la cui ultima edizione tipica è del 1952. E quando il vescovo impartisce benedizioni silenziose con un semplice segno di croce, esse sono appunto "silenziose". Quanto alla benedizione ad omnia (per tutte le cose benedette), essa è, per le sue stesse parole, inapplicabile a un'unione peccaminosa: “Dio, dalla cui parola tutte le cose sono santificate…”. Il rituale tradizionale non contiene alcuna benedizione pro adulteris o pro sodomitis, punto.
Mi sembra importante notare che questa dichiarazione di Fiducia supplicans, contro la quale si stanno coraggiosamente sollevando numerosi vescovi e una ventina di conferenze episcopali nel mondo, è uno scandalo contro la dottrina morale, ma introduce anche un'aberrazione liturgica: allo scopo di benedire le "coppie" divorziate o le "coppie" dello stesso sesso, ai sacerdoti viene puramente e semplicemente dato il diritto di inventarsi la loro propria liturgia.

Inventarai la propria liturgia... Basta constatare questa aberrazione per notare che essa è in realtà il pane quotidiano della riforma liturgica. Molti sacerdoti – o non sacerdoti, come tutti gli animatori di funerali senza sacerdote – inventano cerimonie a loro piacimento, e alcuni arrivando addirittura ad interferire con, modfocare o addirittura a comporre preghiere eucaristiche. Ma in più, gli stessi libri liturgici offrono diverse opzioni,come all'infinito, e aprono anche la porta all’invenzione da parte degli attori liturgici. Sia un esempio tra mille altri: le formule di benvenuto, durante una cresima, sono infatti secondo l'ispirazione del momento: se il vescovo saluta l'assemblea “dirà per esempio: Dio nostro Padre...”, o qualcos'altro; se è l'animatore, “dice per esempio…”, o qualcos'altro. Vi è una battuta, mi dicono, assai comune tra i seminaristi, che così parodiano le rubriche dei libri liturgici: “Orbene, faremo questo, o quello, o qualunque cosa”.

Per quanto riguarda la liturgia per le "coppie" irregolari, bisogna anche sapere che, in molti casi, si organizza molto di più di benedizioni. È ancora disponibile un libro di Mons. Armand le Bourgeois, che fu vescovo di Autun, ora defunto, "Cristiani divorziati e risposati" (Desclée de Brouwers, 1990), che dà consigli – basati sulla pratica corrente – per organizzare la celebrazione di una cerimonia all'occasione delle pretese "seconde nozze" dei divorziati, come vengono chiamate: letture bibliche, intenzioni di preghiera, animazione da un sacerdote amico.

Tutto ciò è quindi tutt’altro che banale. La nuova liturgia nella sua fluidità lascia passare tutto. La tradizionale lex orandi della Chiesa di Roma, invece, è solida come il bronzo. Essa dice la verità e il bene, ancorata sulla lex credendi della stessa Chiesa. E vorrebbero toglierci questa liturgia!

Come simbolo della nostra resistenza, le nostri veglie recitando il rosario continuano a Parigi (come a Washington e anche, senza dubbio, in altri luoghi), davanti agli uffici dell'arcidiocesi, 10 rue du Cloître-Notre-Dame, dal lunedì al venerdì, dalle 13.00 alle 13.30, a Saint-Georges de La Villette, mercoledì alle 17, e davanti a Notre-Dame du Travail, domenica alle 18.