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lunedì 11 dicembre 2023

Ridateci l’acqua santa! #acquasanta #acquasantiere

Quante acquasantiere vuote o, peggio, con il barattolo del disinfettante. 
In tempo di necessità, si è tollerato (e
 nel dubbio, la prudenza). 
Ma ora non se ne ravvisano più i presupposti. 
Luigi C.

Informazione Cattolica, Pietro Licciardi, 16-11-23

IL COVID E’ SPARITO DA TRE ANNI MA LE ACQUASANTIERE IN MOLTE CHIESE RESTANO ASCIUTTE. PERCHE’?

A pensar male si fa peccato ma qualche volta ci si azzecca e a quanto pare noi di Informazione cattolica ci abbiamo azzeccato quando scrivemmo che il Covid-19 per qualcuno è stata una magnifica occasione per spazzare via quelle manifestazioni di devozione popolare che danno così fastidio ad un certo clero modernista ed eretico – per papa Pio X il modernismo era la sintesi di tutte le eresie – come l’uso dell’acqua santa.
Sono passati tre anni dall’emergenza pandemica e il Covid-19 non c’è più da un pezzo, quasi subito rimpiazzato dalle sue varianti – ad oggi ne sono state individuate oltre 4000 – divenendo una normale influenza stagionale, anche se in tv e alla radio prosegue la terroristica e sconsiderata conta dei morti; ovviamente occultando la notizia che ogni anno, da quando esiste l’influenza, ci sono – fonte Istat – dai 7000 ai 9000 morti a seconda della virulenza.
Insomma, il Covid non c’è più ma le acquasantiere in molte, troppe, chiese sono ancora vuote. Resiste invece imperterrito il flacone di “santa” Amuchina che preti, fedeli, e chierichetti-ministri straordinari usano a profusione per impiastricciarsi le mani prima di impartire la Santa Comunione, come se il Corpo e il Sangue di Cristo fosse un qualcosa di insano da manipolare. Peccato che di insano ci sia solo l’abitudine, anzi l’abuso, di comunicarsi in piedi e sulla mano.

Lo diciamo solo per gli ignoranti che con la cosiddetta pandemia hanno spento il cervello ma dare la Santa Comunione sulla lingua è il metodo più sicuro per comunicarsi. Il sacerdote infatti prima della Messa è tenuto a lavarsi e purificare le mani che toccheranno gli oggetti sacri sull’altare e le particole consacrate, dunque se tutto è custodito con cura non vi è pericolo di contaminazione. Idem per la deposizione dell’ostia sulla lingua, se fatta con la dovuta attenzione e cura, come si dovrebbe in presenza di una cosa così sacra e preziosa. Comunque non meno della deposizione sulla mano.

Invece è proprio il sacerdote a dare purtroppo il cattivo esempio il quale, dopo aver abbandonato la pratica del lavaggio delle mani in sacrestia, si contamina col gel sanificante, ancora imitato dal gregge parrocchiale.

Ma torniamo a noi. L’acqua santa dicevamo; un potente scudo a protezione dei nostri corpi e delle nostre anime contro gli assalti del demonio, nonché un mezzo col quale ottenere il perdono dei nostri peccati veniali se ci si asperge con contrizione e devozione una volta entrati in Chiesa. Molto utile anche in casa, per il segno della croce prima di uscire dalla porta o per benedire i propri familiari. Insomma una roba che in questi tempi sciagurati dovrebbe circolare a ettolitri. Ma a quanto pare il cattolico e il prete adulto, di certe “superstizioni” sentono di non avere più bisogno, anche perché ormai il demonio per loro non è che l’invenzione di una Chiesa arretrata che per tenere appiccicati a sé i fedeli li spaventava con mostrifici racconti da Halloween.

Ma noi, che siamo felicemente e convintamente “indietristi”, non abbiamo alcuna intenzione di cadere nel tranello modernista e se vediamo le acquasantiere desolatamente asciutte andiamo dal prete a chiedere spiegazioni pretendendo di poter tornare a intingere le dita nella nostra sana, cara e indispensabile acqua santa.

7 commenti:

  1. Se si è arrivati al punto di dover richiedere ciò, vuol dire che gli "addetti" , semplicemente, non ci credono.

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  2. 1) il Covid circola ancora in molte varianti, quindi chi vuole è meglio si disinfetti le mani
    2) in quanti posti è effettivamente sparita l'acqua bendetta all'ingresso? Nella parrocchia che frequento è tornata da tempo, come in tutte le parrocchie del circondario.
    3) la benedizione dell'acqua è un sacramentale potente e da mantenere, ma non è che la sua assenza è indice di eresia: ricordiamo che vi è una benedizione dell'acqua (per il battesimo) nel calvinista Directory for publick worship of God (che pretendeva di tagliare tutte le supposte 'superstizioni del papismo')
    4) non capisco questo astio per il gel, che 'impiastriccia' e addirittura 'contamina'...
    5) ricordate che anche il lavabo è nato come gesto pratico a fini igienici, per poi assumere un significato simbolico

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    1. 1. La cosa più sicura non è che ci disinfettiamo le mani, ma non usarle proprio per toccare l'ostia.
      2. La parrocchia a me più vicina non l'ha mai rimessa.
      3. L'assenza dell'acqua santa, visto il motivo per cui è avvenuta, è indice non di eresia ma di scarsa/nessuna fede nella sua efficacia.

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    2. 1. Ricevere la comunione in mano è prassi autorizzata dalla Chiesa, se ne faccia una ragione.
      2. La mia parrocchia l’ha rimessa da tempo, così come il 90% delle chiese in cui mi è capitato di entrare (anche prima del covid c’erano chiese con le pile vuote, ma allora non faceva notizia)
      3. È semplicemente una sua congettura.

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  3. Oltre alle acquesantiere vuote, in molte chiese i preti continuano ancora ad obbligare a ricevere la Comunione in mano!! Non si domandano se il fedele che si accosta sia in grazia di Dio, ma vogliono solo che porga le mani!!

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    1. se vuole questo, la avviso che in molte chiese riformate/calviniste/presbiteriane l'accesso alla Comunione è regolato dagli Anziani, che provvederanno a verificare che lei sia a posto e non un peccatore
      le consiglio di passare da loro, potrebbe trovarsi bene

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  4. Se si è così legati all’acqua santa, se ne può avere un flaconcino sempre con sé. Non è necessario prendere quella della chiesa in cui si sta entrando.
    Comunque, le preghiere o i sacramenti ricevuti valgono anche se non ci si è segnati con l’acqua santa.

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