Un'utile analisi de Il Sismografo che fotografa la situazione dell'attuale pontificato e le prospettive future, non tralasciando le gravi ombre in essere (caso Rupnik in primis).
"Tra il serio e il faceto abbiamo sentito da diversi padri sinodali la frase che ormai circola molto: cercasi futuro Papa preferibilmente non gesuita e non latinoamericano. E questa espressione è già una indicazione importante su dove sta andando la Chiesa dei prossimi anni, così come lo sono le insistenti affermazioni sul fatto che il prossimo Vescovo di Roma deve essere anche "un competente uomo di legge"".
Con i gesuiti e i sudamericani...abbiamo "già dato" e si sono visti i risultati.
QUI ancora Il Sismografo sulle usuali menzogne, anche nelle piccole cose, del Pontefice: in specifico, l'altro ieri, sulle benedizioni ai cani.
QUI il modernista Massimo Faggioli ammette la forza sempre crescente del mondo tradizionalista e conservatore in questo pontificato profondamente in crisi.
QUI i post pubblicati sul caso Rupnik da MiL.Luigi
11-12-23 (L.B., R.C. a cura Redazione "Il sismografo") Prima Parte. Il caso del "clic" Rupnik che spacca la Chiesa e le frasi di alcuni cardinali elettori sul futuro Vescovo di Roma
La prossima domenica, 17 dicembre, il Santo Padre celebrerà il suo 87.mo anno di vita e tre mesi dopo sarà l'undicesimo anniversario del suo pontificato. Un Pontefice "regnante" così anziano non si vedeva dai tempi di Leone XIII. [1] Intanto la salute di Papa Bergoglio si sta indebolendo e i tempi di recupero dalle recidive sono sempre più lunghi e farmacologicamente più complessi. In questo 2023 nell'arco di 79 giorni tra il secondo e terzo ricovero, il Santo Padre è rimasto presso il Policlinico Agostino Gemelli 23 giorni. In un caso per l'asportazione chirurgica di una stenosi diverticolare sintomatica del colon, e poi a causa di una bronchite su base infettive che sembra essere tornata tra la fine di novembre e questi primi giorni di dicembre. La situazione broncopolmonare è sicuramente la più attenzionata da parte dei medici e forse oggi è quella più problematica. [2]
L'agenda giornaliera stessa del Santo Padre sta cambiando sotto le esigenze della sua sempre più cagionevole salute di ferro. Negli ultimi tempi, le soppressioni di impegni o le modifiche della tabella della giornata all'improvviso sono più frequenti. La riabilitazione per contrastare gli effetti dolorosi della gonartrosi avrebbe dato ormai il massimo, cosa molto importante, ma per nulla risolutiva. D’altra parte il Pontefice ha trovato una buona convivenza con questa malattia che mal curata può essere severamente invalidante.
Intanto, questioni fondamentali per la vita della Chiesa restano irrisolte, aggrovigliate, sospese, e alcune – apparentemente superate - sono invece scivolate lungo sentieri contorti e confusi come l'indigesta vicenda Rupnik (prete scomunicato, perdonato dal Papa e poi mandato a processo canonico per gravi reati sessuali su decine di donne, anche religiose). Questa ferita resta aperta e sanguinante e non sarà mai risolta se non con la totale e assoluta verità, cosa che sembra impossibile.
Molti esperti ritengono che la quasi certa dimissione dallo stato clericale dell'ex gesuita Marko Ivan Rupnik, alla fine del processo canonico in corso, non chiuderà questo capitolo tra i più brutti e dolorosi del papato di Francesco. Gli errori commessi, in buona misura attribuibili alle inopportune ingerenze del Santo Padre nell’opera del Dicastero per la Dottrina della Fede, sono gravi e sembrerebbe che nel clero di ogni parte del mondo abbiano causato, seppure nel silenzio e nella discrezione, un vero crollo dell’immagine del Papa. La vicenda Rupnik, in particolare le manipolazioni pretestuose per proteggerlo e il trattamento intollerabile dato alle vittime dai vertici vaticani, sono stati una sorta di "clic" secco e deciso che ha spaccato l'intera Chiesa cattolica, fedeli e gerarchie.
La questione si proietta verso il Conclave nel caso di Sede vacante, come il Vaticano e le guerre, il caso Becciu, il caso Burke, le finanze della Santa Sede, il nuovo ordine internazionale, i rapporti con gli ebrei, e via dicndo.
Nella lotta contro gli abusi nella Chiesa, nonostante i grandi progressi negli ambiti della denuncia e della condanna, ora dopo lo scandalo Rupnik sorgono molti interrogativi e si pongono dubbi inediti. La situazione che si è venuta a creare con la deroga della scomunica e poi, sotto le pressioni, con la caduta della prescrizione per aprire solo ora un processo canonico non aperto quando era dovuto, hanno fatto perdere consensi di credibilità all'intero vertice della Chiesa Cattolica. E' diffusa ampiamente, eppure se ne parla sottovoce, l'idea che l'alta gerarchia ecclesiastica ha protetto il potente ex gesuita mosaicista sloveno mentre al medesimo tempo, pubblicamente, le parole di condanna degli abusi sessuali, di potere e coscienza da parte di membri del clero, almeno dal 2020 abbondavano ovunque.
Tra alcuni cardinali elettori presenti al recente Sinodo, erano quasi 50, la maggioranza di loro creati da Papa Bergoglio, si è parlato molto sulla situazione della Chiesa, sulle sfide e sulle tante delicatissime questioni non risolte, ma anche sui nuovi problemi sorti, conseguenze di errori ostinati. L'elenco è lungo e le materie delicatissime
Fra pochi giorni si conoscerà la sentenza nel processo che coinvolge, per volere di Papa Francesco, il cardinale Angelo Becciu. Questa sentenza, come in ogni monarchia, sarà decisa dal Pontefice e a prescindere del suo contenuto - favorevole, sfavorevole, metà e metà - aprirà comunque nuovi problemi. La richiesta dell'istituto clemenziale della grazia da parte del cardinale nel caso di un'eventuale condanna sembra esclusa del tutto.
Tra il serio e il faceto abbiamo sentito da diversi padri sinodali la frase che ormai circola molto: cercasi futuro Papa preferibilmente non gesuita e non latinoamericano. E questa espressione è già una indicazione importante su dove sta andando la Chiesa dei prossimi anni, così come lo sono le insistenti affermazioni sul fatto che il prossimo Vescovo di Roma deve essere anche "un competente uomo di legge".
[1] Leone XIII. 93 anni di vita di cui 25 con il titolo e il ministero di Vescovo di Roma.
[2] Ricoveri precedenti di Papa Francesco presso il Policlinico Agostino Gemelli:
- 1) 4 - 14 luglio 2021.
Rimozione chirurgica di una stenosi diverticolare sintomatica del colon
- 2) 29 marzo - 1° aprile 2023
Bronchite su base infettive.
- 3) 7 - 16 giugno 2023
Intervento chirurgico per una laparotomia e plastica della parete addominale con protesi.