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giovedì 7 dicembre 2023

Difesa della Messa tradizionale: 115ª settimana. Nuove manifestazioni di preghiera davanti agli uffici dell'Arcidiocesi di #Parigi #traditioniscustodes

Riceviamo e pubblichiamo.
Vi sono anche alcune informazioni molto interessanti sulla situazione della Chiesa.
Luigi

115ª SETTIMANA: LE SENTINELLE CONTINUANO LA LORO PREGHIERA PER LA DIFESA DELLA MESSA TRADIZIONALE DAVANTI ALL'ARCIDIOCESI DI PARIGI

Vi ricordo le nostre vigilie a Parigi con la recita del rosario per la libertà della liturgia tradizionale, a Saint-Georges de La Villette, il mercoledì alle 17, davanti a Notre-Dame du Travail, la domenica alle 18, e davanti agli uffici dell'arcidiocesi, 10 rue du Cloître-Notre-Dame, dal lunedì al venerdì, dalle 13:00 alle 13:30.
Infatti, per sottolineare l'importanza di questa espressione della nostra resistenza, permettetemi di ritornare ancora una volta alla testimonianza data da Mons. Joseph Strickland, Vescovo di Tyler. Questa destituzione di un Successore degli Apostoli, fatto come ci si libera sommariamente di un funzionario che ci sta antipatico, è un atto tremendo. “Sono metodi che possiamo aspettarci dalla Corea del Nord, non dalla Chiesa cattolica”, commenta mons. Robert Mutsaerts, vescovo ausiliare di Hertogenbosch nei Paesi Bassi .
Questa vicenda contiene anche una lezione molto importante sul carattere cardinale della questione liturgica. Mons. Joseph Strickland ha infatti rivelato già i motivi del suo licenziamento, durante un'intervista con Raymond Arroyo nel programma The World-Over del 16 novembre. Un crimine? Un'apostasia? Grave abuso finanziario? Niente affatto. Anzi, fu il nunzio stesso negli Stati Uniti, il nuovo cardinale francese Christophe Pierre, a spiegarglielo mentre gli dava il “benservito”:
- Per mancanza di fraternità con i fratelli vescovi;

- Per il fatto di essere troppo in vista nei media;

- Per la sua posizione incorretta riguardo al vaccino anti-covid;

- E per non aver applicato il m.p. Traditionis Custodes nella sua diocesi.

Quest’ultimo punto è di per sé sorprendente. Poiché gli altri sono vaghi e soggettivi o addirittura comici (il suo atteggiamento verso i vaccini...), è quest’ultimo l'unico a poter costituire, nel senso canonico del termine, un illecito tangibile e di stampo amministrativo, cioè un operato illecito che dia una ragione consentendo a un superiore di sanzionare un inferiore. Riposte Catholiquue commenta: «La non applicazione di Traditionis Custodes diventa dunque un reato pari a quelli normalmente invocati per la dimissione di un vescovo: eresia, apostasia, reati sessuale, grave violazione dottrinale. Sembrerebbe perciò logico trattare di aggiungere un articolo al Credo: "...Credo nella Chiesa, una, santa, cattolica e apostolica. Riconosco un unico Battesimo per il perdono dei peccati e la Messa del Concilio Vaticano II come l’unica capace di esprimere la fede cattolica …” (Mgr Strickland donne des détails sur son renvoi - Riposte-catholique). »

Nella diocesi di mons. Strickland, la messa tradizionale viene celebrata pacificamente nella parrocchia di Saint-Joseph-Worker, a Tyler, affidata alla Fraternità San Pietro. Ma…se vi ricorderete, è stato proprio Papa Francesco che, nel corso di un'udienza privata del 4 febbraio 2022 con don Benoît Paul-Joseph superiore del distretto di Francia della FSPP, e don Vincent Ribeton, rettore del Seminario della FSSP di Wigratzbad, ha assicurato che Traditionis Custodes non si applica alla FSSP né agli altri istituti dediti all'uso dei libri liturgici antichi. Anzi, a confermarlo in seguito ci fu anche un decreto, un po' surreale, per così dire, ma comunque sia, a tutti gli effetti un decreto valido e incontestabile. Orbene, se abbiamo capito bene, adesso mons. Strickland avrebbe dunque dovuto vietare al sacerdote della FSSP di celebrare in rito antico. Insomma, il vescovo di Tyler viene sanzionato perché ha obbedito a un decreto del Papa...

Ma, cercando di restare seri, Mons. Strickland ha fatto appello ai suoi doveri di pastore e ha affermato che non poteva privare parte del suo gregge del pane spirituale che gli serve di alimento. Il che evidenzia chiaramente i due aspetti del divieto, o come a Parigi, delle restrizioni, che si stanno imponendo alla liturgia tradizionale:

- 1°) I nostri pastori si fanno pastoralmente beffa del bene soprannaturale del loro gregge;

- 2°) E/o ritengono che la liturgia precedente abbia cessato di essere veicolo di fede e di grazia.

A questo proposito è bene sapere che negli ambienti episcopali e amministrativi della Conferenza episcopale francese circola ora un argomento teologico assolutamente folle: il nuovo rito della cresima, che prevede una forma (le parole sacramentali) diversa dalla vecchia forma – al fine di accostarsi di più alle parole del rito bizantino - renderebbe invalida la confermazione secondo il rito tradizionale!!! Potremmo suggerire a questi geni della nuova teologia che, per essere coerenti, dovrebbero allora sostenere anche che, essendo stata modificata la forma della consacrazione dei vescovi da Paolo VI, per le stesse ragioni, i vescovi della FSSPX e di Campos, consacrati secondo la vecchia forma, sarebbero dunque stati consacrati invalidamente, e di conseguenza anche i sacerdoti da loro ordinati, alcuni dei quali furono poi integrati nelle diocesi, non sarebbero allora veri sacerdoti, e invalidi pure dunque tutti i sacramenti da loro impartiti, ecc.