Luigi
114ª SETTIMANA: LE SENTINELLE CONTINUANO LA LORO PREGHIERA PER LA DIFESA DELLA MESSA TRADIZIONALE DAVANTI ALL'ARCIDIOCESI DI PARIGI
Non siamo i soli a resistere. È bene tenerlo presente durante le nostre veglie e mentre recitiamo il rosario (a Saint-Georges de La Villette, mercoledì alle 17, in davanti a Nostra Signora del Lavoro, la domenica alle 18, e davanti agli uffici dell’arciddiocesi, 10 rue du Cloître-Notre-Dame, dal lunedì al venerdì, dalle 13 alle 13,30.) che cioè tanti altri cattolici nel mondo resistono come noi.
Ad esempio negli Stati Uniti, dove la deposizione decretata da Papa Francesco di mons. Joseph Strickland, vescovo di Tyler, di chi vi ho parlato la settimana scorsa, ci invita a guardare in quella direzione. Se noi, nel nostro contesto tradizionale, siamo abituati a sentir dire che in Germania potrebbe verificarsi uno scisma di “sinistra”, ai progressisti piace dire che potrebbe verificarsi uno scisma di “destra” negli Stati Uniti. Infatti, per la maggioranza dei fedeli, dei chierici e anche dei vescovi (anche se l'attuale nunzio fa di tutto per sostituirli con vescovi di altra linea subito dopo che raggiungono i limiti di età ai 75 anni) l'attuale pontificato "non convince nessuno”, “non va giù".
Riposte Catholique, riportando uno studio della Catholic University of America a Washington, D.C., pubblicato il 7 novembre da The Pilar, ci dice che i sacerdoti progressisti stanno per scomparire dagli Stati Uniti Stati. Lo studio indica che quando ai sacerdoti statunitensi è stato chiesto di descrivere la loro visione teologica su uno spettro che andava da “molto conservatore/ortodosso” a “molto progressista”, nessuno di quelli ordinati dopo il 2020 si è descritto come “molto progressista”. La percentuale di sacerdoti che si dichiarano “un po’ progressisti” o “molto progressisti” è scesa da quasi il 70% tra i sacerdoti ordinati nel 1965-1969 a meno del 5% tra quelli ordinati nel 2020 o successivamente. Inoltre, la percentuale di nuovi sacerdoti che si considerano politicamente “liberali” è costantemente diminuita dopo il Vaticano II ed è praticamente scomparsa oggi. I sacerdoti teologicamente “progressisti” e “molto progressisti” una volta costituivano il 68% dei nuovi ordinandi. Oggi quel numero è quasi zero. E non desta alcuna sorpresa che Papa Francesco sia visto “come più liberale o progressista rispetto ai suoi immediati predecessori”.
Come stupirsi che su un terreno del genere Traditionis Custodes sia stato come acido versato sulla pelle in carne viva? “Traditionis Custodes ha fatto rivivere le guerre liturgiche americane”, ha osservato Maurice Page su CathCH 'Traditionis custodes' a ravivé les guerres liturgiques américaines – Portail catholique suisse).
Infatti, non appena fu promulgata Traditionis Custodes, diversi vescovi si affrettarono a concedere delle deroghe affinché la Messa tridentina potesse ancora essere celebrata nelle chiese parrocchiali. Molti vescovi hanno anche superato la difficoltà assegnando al culto tradizionale antiche chiese parrocchiali rimaste abbandonate dopo la fusione di comunità parrocchiali. Già un certo numero di vescovi bergogliani, come l’arcivescovo di Chicago, hanno invece adottato misure restrittive, arrivando addirittura a vietare il latino e la celebrazione ad orientem nella messa bugniniana. Di conseguenza, la mappa liturgica delle diocesi americane è sempre più divisa.
Tutti capiscono, soprattutto tra il clero e i vescovi, che non si tratta di una disputa di semplici preferenze, ma di una divisione teologica. Non è in gioco solo l'orientamento della Chiesa sotto il pontificato di Francesco, riguardo alla moralità, all'ecologia, alle migrazioni o all'economia, ma anche l'ultimo concilio è in causa, o almeno il suo “spirito”.
È noto che Papa Francesco è molto irritato da questo “conservatorismo” teologico-liturgico della Chiesa americana. I suoi segretari hanno l'ordine di depositare sulla sua scrivania tutte le informazioni riguardanti l'opposizione contro di lui nel mondo. Alcune provengono dalle reti sociali francesi, ma molti arrivano dagli Stati Uniti: in particolare, le foto delle messe pontificali tradizionali celebrate dai prelati americani messe davanti ai suoi occhi hanno il dono di mostrare gli estremi di ira pontefice regnante. Si dice addirittura che nel suo spirito Traditionis Custodes fosse rivolta anzitutto contro la Chiesa Americana. E nell'intervista rilasciata ai suoi colleghi gesuiti durante la sua visita in Portogallo, ha deplorato il “clima di chiusura” degli Stati Uniti, dove alla “vera tradizione” si sostituisce il ricorso alle “ideologie”. Ideologie? Ma davvero: la difesa del catechismo tradizionale e della messa tradizionale?!…
Ripeto: non siamo i soli a resistere...