Vi proponiamo – in nostra traduzione – la lettera numero 966 pubblicata da Paix Liturgique l’11 ottobre, in cui – attraverso l’intervista a Nazaire Celse, fedele tradizionalista di Gap – si racconta la vicenda della comunità della Diocesi di Gap-Embrunnon che, in «una Diocesi che non è lontana dalla morte clinica» e travolta dalla crisi finanziaria, è molto viva, piena di famiglie con bambini, con una media di cinquanta fedeli in inverno e spesso più di cento durante i periodi di vacanza».
Dalla primavera di quest’anno, però, il Vescovo ha avviato «un programma chiaramente pensato per seppellire la Santa Messa tradizionale»… in una Chiesa aperta a «todos, todos, todos!».
L.V.
Ad oggi, i fedeli tradizionali di Gap, nel Dipartimento delle Hautes-Alpes, celebrano una Santa Messa secondo l’usus antiquior la domenica alle ore 10 nella Église Saint-André-des-Cordeliers, che confina con il centro diocesano e con una scuola pubblica, ed è situata vicino a un importante incrocio e alla stazione ferroviaria, a est della città storica.
Ma questa Santa Messa scomparirà? Il sacerdote che l’ha gestita negli ultimi quindici anni sta per andare in pensione, anche se mons. Xavier Malle, Vescovo della Diocesi di Gap-Embrunnon, lo aveva previsto. Infatti, la Fraternità sacerdotale San Pietro avrebbe dovuto prendere il posto dell’attuale Parroco e già ogni estate fungeva da Parroco ad interim, con l’accordo del Vescovo. Poi, però, con un dietrofront, probabilmente dovuto a pressioni esterne, il Vescovo ha proposto di applicare il classico programma di «ritorno» graduale dei servizi tradizionali alla nuova liturgia. Di fronte alla reazione dei fedeli, ha fatto marcia indietro, ma ora vuole nominare un sacerdote bi-ritualista. Che non ha.
Abbiamo rivolto alcune domande a Nazaire Celse, tradizionalista di Gap tra l’altro, che è molto preoccupato per il futuro.
Paix Liturgique: Quando è stata fondata la comunità tradizionale dei fedeli a Gap?
Nazaire Celse: Per quanto ricordo, era servita da molti anni, inizialmente dai Canonici regolari della Madre di Dio [istituto religioso di diritto pontificio ex Ecclesia Dei: N.d.T.] istituiti da mons. Georges Lagrange [Vescovo della Diocesi di Gap-Embrunnon dal 1988 al 2003: N.d.T.]. Mons. Jean-Michel Di Falco [Vescovo della Diocesi di Gap-Embrunnon dal 2003 al 2017: N.d.T.] ha confermato il loro servizio fino alla loro partenza per l’Abbaye Sainte-Marie di Lagrasse. Poi è subentrato padre Luc Pêcha, un ex monaco legato al rito tradizionale, ma integrato nella Diocesi.
Paix Liturgique: È una comunità viva?
Nazaire Celse: Nella Diocesi di Gap-Embrunnon, una Diocesi che non è lontana dalla morte clinica, è molto viva, piena di famiglie con bambini, con una media di cinquanta fedeli in inverno e spesso più di cento durante i periodi di vacanza.
Paix Liturgique: Qual è il problema oggi?
Nazaire Celse: Padre Luc Pêcha, che ha servito la comunità per quindici anni, si ritirerà a settembre perché ha problemi di salute e ha bisogno di riposo.
Paix Liturgique: Nonostante la sua successione fosse assicurata, la pace liturgica doveva continuare a regnare a Gap?
Nazaire Celse: Per preparare la sua successione, da tre anni i sacerdoti della Fraternità sacerdotale San Pietro, con l’accordo di mons. Xavier Malle e con la sua calorosa accoglienza, offrono servizi religiosi durante le vacanze estive. Questa soluzione è andata bene a tutti e si è svolta senza problemi.
Paix Liturgique: Ma non tutto è andato secondo i piani…
Nazaire Celse: Esattamente. Nella primavera del 2023, mons. Xavier Malle ha deciso di abbandonare questa successione ben preparata, sostituendola con un programma classico di «ritorno» graduale dei servizi tradizionali alla nuova liturgia: Sante Messe domenicali (alle ore 18!), servite da tre sacerdoti diocesani, che si alterneranno per tre domeniche, due delle quali nella forma straordinaria, la terza secondo il Novus Ordo in latino. Non è prevista la quarta domenica.
Un programma chiaramente pensato per seppellire la Santa Messa tradizionale in Gap!
Paix Liturgique: Sembra che si tratti di un grande passo indietro rispetto all’orario (ore 10) e alla regolarità di cui godono oggi i fedeli, con il Novus Ordo ordo che li mette a pane secco una volta al mese e l’ultima domenica a digiuno completo.
Nazaire Celse: Infatti!
Paix Liturgique: Qual è stata la reazione dei fedeli?
Nazaire Celse: Erano molto, molto arrabbiati. A metà giugno, in una riunione con la comunità, mons. Xavier Malle ha abbandonato il progetto su consiglio unanime dei fedeli, che si sono sentiti ingannati e hanno chiesto di mantenere la situazione attuale.
Paix Liturgique: Cosa ha fatto mons. Xavier Malle?
Nazaire Celse: Ha ignorato la nostra richiesta di rispettare gli impegni presi. All’inizio di luglio, dopo un difficile incontro, ha nuovamente respinto la nostra richiesta, preferendo cercare un sacerdote diocesano bi-ritualista per il futuro. Un progetto che ha la forma di una perla rara che non è ancora stata trovata.
Paix Liturgique: Ma il Vescovato di Gap-Embrunnon ha molte altre cose di cui preoccuparsi, soprattutto sul fronte finanziario, non è vero?
Nazaire Celse: Prima di mons. Xavier Malle, la Diocesi di Gap-Embrunnon ha vissuto per diversi anni al di sopra delle proprie possibilità e questa situazione continua a pesare sui bilanci diocesani. Lo scorso aprile, il portale Riposte Catholique ha riferito della vendita della residenza vescovile in città per 1,6 milioni di euro per continuare a risanare i conti: «La Diocesi aveva un deficit di 208.135 euro nell’ anno 2019 e un surplus di 225.000 euro nell’anno 2020. Ci sono stati 7,8 milioni di euro di debiti nell’anno 2019 e 8 milioni di euro nell’anno 2020, di cui quasi 3,9 milioni di euro di altri debiti. Nell’anno 2021, la società registra nuovamente un deficit di 237.021 euro. I debiti sono 9,6 milioni di euro, di cui 2,1 con istituti di credito, in leggera diminuzione, e 5,3 milioni di euro in “prestiti e debiti finanziari vari”».
Paix Liturgique: Problemi finanziari che persistono ma non impediscono alcune spese che possono apparire sfarzose.
Nazaire Celse: È vero. Alla fine di giugno, la Diocesi di Gap-Embrunnon ha annunciato la sua traiettoria finanziaria e ha confermato che, nonostante l’inversione di tendenza nei suoi conti, sarà ancora in deficit nell’anno 2023. Il portale Riposte Catholique ha commentato questa pubblicazione in agosto, sottolineando una serie di spese che si sarebbero potute certamente evitare, come la «lettera pastorale Mission Altitudes, [che] è costata come minimo 7.700 euro, con spese che si sarebbero potute certamente evitare – tanto più che la Diocesi ha premesso, “affitto di sale, spese di viaggio, grafici, stampa di lettere, riassunti, segnalibri di preghiera, manifesti” per un testo di 54 pagine. Sono 143 euro a pagina».
Paix Liturgique: Una lettera pastorale a 143 euro a pagina in una Diocesi che è in deficit da anni e che sta tirando la cinghia, non scherza?
Nazaire Celse: Sì, ma è stata prefata dal card. Jean-Marc Noël Aveline, Arcivescovo metropolita di Marsiglia. Non si può dare un prezzo alla visibilità…
Paix Liturgique: Qual è la reazione dei fedeli all’atteggiamento di mons. Xavier Malle su questo tema?
Nazaire Celse: Per la comunità, tutte queste decisioni compromettono la speranza di una vita spirituale stabile, accompagnata da un pastore dedito alle sue pecore, come era stato concordato.
La nuova direzione di mons. Xavier Malle ha gettato i fedeli nello scompiglio. I fedeli capiscono che egli vorrebbe procedere a una «normalizzazione liturgica» della loro pratica rituale, e/o costringerli ad abituarsi a entrare in Parrocchie che per altro stanno invecchiando e morendo.
Paix Liturgique: Questo atteggiamento sembra ancora più incomprensibile se si considera che, come dimostra la libertà concessa da mons. Xavier Malle di sostituire l’abbé Luc Pêcha, attualmente a riposo, non ha altre soluzioni?
Nazaire Celse: Infatti. Per il momento, per permettere all’abbé Luc Pêcha di riposare, dal 4 settembre al 14 ottobre la comunità dovrà trascorrere cinque domeniche senza Santa Messa. Informato di questo posto vacante, mons. Xavier Malle, in mancanza di un sostituto come negli anni precedenti, ha autorizzato la comunità a cercare degli officianti.
Paix Liturgique: E avete trovato qualcuno?
Nazaire Celse: Dom Louis-Marie de Geyer d’Orth, Abate dell’Abaye Sainte-Madeleine di Barroux, la prima domenica di vacanza – ci ha fatto una magnifica omelia, poi l’abbé Benoît Paul-Joseph, Superiore della circoscrizione francese della Fraternità sacerdotale San Pietro, e anche il can. Joseph Amadieu dell’Istituto di Cristo Re Sommo Sacerdote; questo aiuto potrebbe dare al nostro Vescovo l’idea di fare appello a tutte le comunità tradizionali a turno, o semplicemente permetterci di continuare a cercare noi stessi i futuri celebranti.
Paix Liturgique: La situazione attuale suscita molte domande tra i fedeli?
Nazaire Celse: Cambiare idea, dopo tre anni di preparazione, una soluzione coerente e pacifica, getta nell’incertezza una comunità che viveva pacificamente nella Chiesa. Ancora una volta, i fedeli legati alla liturgia tradizionale si trovano di fronte alle stesse terribili domande: i nostri pastori ci amano? Ci vogliono morti? Una scelta apparentemente impossibile in un momento in cui papa Francesco sta dicendo a centinaia di migliaia di giovani che la Chiesa è aperta a TUTTI… lo sento mentre ripete: «Todos, todos, todos!»…
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