Una riflessione magisteriale sulla liceità di recitare il Rosario durante la S. Messa.
"Porta il rosario con te ovunque, e ti accompagnerà attraverso qualsiasi cosa." QUI.
Luigi
Il Cammino dei Tre Sentieri, 16 SETTEMBRE 2023
Il Rosario si lega magnificamente alla Messa, perché, come la Messa, il Rosario è contemplazione di fatti. Ovviamente perché sia così, occorre che la Messa vada vissuta soprattutto come contemplazione e presenza al Sacrificio del Calvario, di cui ogni Messa è vera, anche se incruenta, riattualizzazione.
Scrive san Luigi Grignon de Monfort ne Il segreto ammirabile del Santo Rosario, al n.88: “La Santa Vergine rivelò un giorno al beato Alano della Rupe che dopo il santo sacrificio della Messa, che è il primo e più vivo memoriale della passione di Gesù Cristo, non vi era devozione più eccellente e più meritoria del Rosario, che è come una seconda memoria e rappresentazione della vita e della passione di Gesù Cristo.”
Ma ancor più a proposito della recita del Rosario durante la Messa, Pio XII dice nella Mediator Dei: “L’ingegno, il carattere e l’indole degli uomini sono vari e dissimili che non tutti possono ugualmente essere impressionati e guidati da preghiere, da canti e da azioni sacre compiute in comune. I bisogni, inoltre, e le disposizioni delle anime non sono uguali in tutti, né restano sempre gli stessi nei singoli. (…) Questi (possono meditare) pienamente i misteri di Gesù Cristo, o compiendo esercizi di pietà e facendo altre preghiere che, pur differenti nella forma dei sacri riti, ad essi tuttavia corrispondono per loro natura.”