Post in evidenza

Il delegato di papa Francesco per il Giubileo dice che nessuno sarà escluso dal grande evento cattolico #giubileo2025

Vi proponiamo – in nostra traduzione – l’articolo di Cristina Cabrejss, pubblicato il 23 dicembre sul sito dell’ Agencia EFE , in cui si rip...

lunedì 4 settembre 2023

I fioretti green del vescovo di Rimini

Se i vescovi facessero il loro mestiere e lasciassero ai laici...le cose da laici, le chiese sarebbero probabilmente meno vuote.
Su Mons. Anselmi, purtroppo, MiL QUI e foto sotto.
QUI la pazzia si trasferisce a Mantova con il Vescovo Mons. Gianmarco Busca.
Luigi

Borgo Pio, 1-9-23
Mons. Anselmi elenca 12 "buone azioni", dal ridurre gli sprechi d'acqua al riutilizzo dei vecchi oggetti. Tutte cose che già facevano i nostri nonni, quando bastava il buon senso, senza inseguire le eco-mode.
In occasione della Giornata Mondiale per la Cura del Creato, una sorta di "tempo ecologico" più che liturgico, dal 1° settembre al 4 ottobre, l'allarme green sembra fatto proprio anche da alcuni pastori, cui spetterebbe indicare i principi (il Principio) piuttosto che stilare elenchi di best practices.

Un esempio eloquente viene da Rimini, dove il vescovo Nicolò Anselmi, visibilmente preoccupato per la questione ambientale, in una lettera in cui di Dio o Cristo non viene fatta menzione neanche per sbaglio (in compenso il breve testo cita il presidente Mattarella in apertura) suggerisce una serie di «piccole azioni concrete» che potrebbero «divenire «autentici atti d’amore, gesti che sommati tutti assieme – nell’ottica dell’Ecologia integrale indicata proprio nella Laudato si’ – potrebbero aiutare o addirittura salvare vite umane».

Eccole di seguito:

«– spegnere le luci di casa
– minimizzare il consumo di acqua, chiudendo i rubinetti quando non serve l’acqua; mentre ci stiamo insaponando sotto la doccia o lavando i denti non è necessario che l’acqua scorra.
– recuperare l’acqua dei piatti e del lavaggio per abbeverare le piante
– non utilizzare piatti e bicchieri di plastica
– cucinare solo quello che si riesce a mangiare e non lasciare cibo nel piatto
– utilizzare macchine e moto meno possibile, e bici elettriche solo quando è indispensabile
– usare mezzi di trasporto comune
– differenziare i rifiuti
– recuperare oggetti rotti o fuori uso
– minimizzare, per quanto possibile l’uso degli elettrodomestici, dei condizionatori, dei ventilatori, di qualche comfort elettrico.
– evitare l’uso di carta utilizzando le applicazioni digitali
– riutilizzare la carta scritta su una sola facciata».

Quasi tutte azioni che già facevano i nostri nonni in tempi più difficili (salvo le applicazioni digitali, che non esistevano), quando la riduzione degli sprechi era dettata dal buon senso e/o dalla povertà, non da quel "clima" mediatico per cui non possiamo non dirci green. Queste azioni, dice il presule «potrebbero far sorridere ed essere di conseguenza snobbate». No, Eccellenza, a far sorridere (e a venire snobbata, visto il calo dei fedeli) è piuttosto una gerarchia che pensa di riempire le chiese vuote occupandosi di ciò che spetterebbe ai laici. O vogliamo fare dell'eco-clericalismo?



4 commenti:

  1. Ma nemmeno un piccolo sforzo per collegare "salviamo il pianeta" con un "salviamo le anime"? No? Solo l'ecomunismo? Ma chi li fa preti questi qua? Grenpeace?
    Allora perché sbattersi la Domenica mattina per andare puliti e ben vestiti fino alla chiesa, nel giorno del Signore?
    Conviene fermarsi alla pasticceria più vicina per un'ottima colazione con pasticcini vegani e caffettino "fair trade" che me lo hanno consigliato al corso new Age di yoga I miei amici, che lí si che mi fanno stare bene, mica in chiesa a perder tempo che se voglio prendo la messa in tv o su internet rimango steso sul divano mentre guardo FB sullo smartphone.
    Complimenti per la campagna marketing del Vescovo riminese che porterà grandi risultati per i social media e svuoterà ancor di più le chiese della zona

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Cari amici di Messainlatino, non sono affatto d'accordo con quello che dite : che il vescovo di Rimini avrebbe potuto mettere il nome di Dio è certamente possibile; ma che fosse necessario non è affatto dimostrato. Quando Gesù partecipava alla nozze di Cana voi immaginate che facesse delle prediche? Io dico di no. Quindi state calmi e usate il buon senso. Sac. Nicolini Romano - Rimini

      Elimina
  2. Gesù alle nozze di Cana di Galilea non fece una predica ma fece un miracolo.Quelli che nella Chiesa non parlano di Dio sono cani muti ,incapaci di abbaiare.

    RispondiElimina
  3. Caro Sacerdote un Vescovo UNA sola cosa deve fare .....annunciare Cristo e chiedere la Conversione. Come i sacerdoti. Quando è l ultima volta che dal pulpito Lei ha parlato dell Inferno e del Giudizio Divino?

    RispondiElimina