«L'ostacolo principale alla sopravvivenza è spirituale. [...] L'auto-annientamento demografico dell'Europa è un fenomeno di proporzioni storiche mondiali. [...] Il desiderio di morte collettivo, incarnato dalla pillola, dall'aborto, da stili di vita grottescamente devianti, dalla promiscuità e dall'eutanasia, ha le sue radici nella perdita dell'impulso religioso. Il processo è iniziato con il Rinascimento, realizzato un salto di qualità nell'Illuminismo, ed era quasi completo [...] nel 1918»
(Srda Trifkovic)
Riceviamo e pubblichiamo, nel giorno della festa del Beato Cardinale Alfredo Ildefonso Schuster, dagli amici della TFP.
Una riflessione sui tanti, nella Chiesa di oggi, che vogliono fare entrare il peccato, anche contro natura, tra le azioni lecite.
Per l'esaltazione della nostra Santa Madre Chiesa Cattolica ed il trionfo della Madonna su tutte le eresie.
Luigi
(…) L’Assunzione di Maria mi suggerisce un grave monito ai nostri fedeli.
Anche il nostro mortale corpo è destinato a risorgere ed a ricongiungersi allo spirito in cielo. E per questo che nel Sacramento della Confermazione il Pontefice lo consacra col Crisma della salute. Ma ad una condizione: che, ad imitazione dell’Immacolata Vergine, il nostro corpo si mantenga puro ed incontaminato, come conviene al tempio del Signore. Un corpo schiavo del peccato, male olente d’impurità – il nostro san Filippo a Roma ne sentiva il fetore – non può entrare in cielo. Non v’illudete, scriveva l’Apostolo ai Corinti: tutti quelli dediti al vizio impuro: «Regnum Dei non possidebunt» [Non possederanno il regno di Dio].
Entrano in cielo solo quelli che hanno custodito il loro corpo siccome tempio dello Spirito Santo: «propter inhabitantem Spiritum Eius in nobis» [A causa del suo Spirito che abita dentro di noi]. Gli altri no; tanto che scrive lo stesso san Paolo:
«Qui Spiritum Christi non habet, hic non est Eius».
«Chi non ha lo Spirito di Cristo, costui non gli appartiene».
Con quanto dolore, dinnanzi allo spettacolo desolante dello spirito pagano che sempre più penetra nelle vene e nell’organismo della odierna civiltà, scrivo queste cose a scanso di pastorale responsabilità, e perché i cristiani non si illudano di potersi formare una specie di Cristianesimo eclettico, che però non è più quello della Cattolica Chiesa, degli Apostoli e dei Martiri.
Dio, per le preghiere della sua Genitrice Immacolata, abbia pietà di noi e ci volga a penitenza. «O Timothee, depositum custodi, devitans profanas vocum novitates» [O Timoteo, custodisci il deposito (della fede), evitando le novità profane delle chiacchiere].
Milano, XV agosto MCMLIV.
+ ILDEFONSO, Card. Arciv.