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giovedì 13 luglio 2023

Fra 24 ore si chiude la vicenda Rupnik come se niente fosse. Con la scomunica cancellata dal Papa, ancora sacerdote e imprenditore-mosaicista #rupnik

E stiamo aspettando di sapere chi ha tolto la scomunica per assoluzione del complice a padre Rupnik.
"Se tutto andrà così, padre Marko Ivan Rupnik continuerà ad essere sacerdote senza nessun limite o sanzione anche perché la scomunica del Dicastero per la Dottrina della Fede è stata cancellata da Papa Francesco. Insomma, come se niente fosse. E le vittime?".
È passato il mese richiesto dai gesuiti per l’eventuale appello di padre Rupnik all’espulsione dalla Compagnia di Gesù. Attendiamo di sapere, come annunciato dai gesuiti, le motivazioni della decisione e che cosa sarà fatto ora per risarcire le vittime.
Qui gli altri nostri post sul caso Rupnik.
Luigi

Il Sismografo, 12-7-23
(L.B., R.C. - a cura Redazione "Il sismografo") Lo scorso 9 giugno, la Curia generalizia dei Gesuiti informò che "il p. Generale ha dimesso dalla Compagnia di Gesù p. Marko Ivan Rupnik (DIR / SVN). Questo è stato fatto in conformità al diritto canonico,
a causa del suo rifiuto ostinato di osservare il voto di obbedienza. Il “Team Referente in casi di denunce nei confronti di gesuiti appartenenti alla DIR” ci ha consegnato nel febbraio 2023 il suo dossier relativamente alle numerose denunce di ogni tipo che ci sono giunte, provenienti da fonti molto diverse e per fatti avvenuti in un arco temporale di oltre 30 anni a riguardo di padre Rupnik. Come Superiori abbiamo ritenuto il grado di credibilità di quanto denunciato o testimoniato come molto alto e ci siamo attenuti alle indicazioni e alle raccomandazioni forniteci dal Team Referente nelle sue considerazioni finali." Infine. il comunicato precisava: "Ora egli, dal giorno 14 giugno 2023, data in cui ha ricevuto il decreto di dimissione, conformemente alle norme canoniche, ha 30 giorni di tempo per far ricorso. In questo periodo dobbiamo limitarci a questa comunicazione ufficiale per permettere alle procedure di avere il loro decorso." (Comunicato)
Dunque, tra oggi e domani il presbitero-imprenditore-mosaicista vive ore irreversibili per la sua vocazione religiosa come sacerdote della Compagnia di Gesù. Ovviamente resta il mistero su cosa farà alla fine p. Rupnik. Molti che seguono da vicino questa orrenda vicenda ritengono che p. Rupnik non ha presentato e non presenterà appello, e perciò dal 14 luglio non sarà più gesuita. In quanto sacerdote secolare però, per poter esercitare il suo ministero dovrà essere incardinato in una diocesi, naturalmente con l'autorizzazione e la firma del vescovo diocesano.
Lo scorso 17 giugno, Maria Campatelli, in una lettera per conto dell’équipe del Centro Aletti sottolineò l'alta probabilità che p. Rupnik non faccia appello chiudendo così il suo rapporto con la Compagnia di Gesù dopo 38 anni di sacerdozio e iniziato 60 anni fa quando aveva 19 anni. La Campatelli scrisse: "In tale contesto, incentrato sulla pregressa richiesta inderogabile di uscita dall’Ordine di p. Rupnik, appare intuibile l’illogicità della nuova missio con trasferimento affidatagli il 9 marzo, salvo a volerne cogliere il fine puramente strumentale di precostituire (come difatti avvenuto) il presupposto per una disubbidienza su cui poi fondare il Decreto di dimissione.È presumibile, pertanto, che padre Rupnik resterà fermo nella sua già manifestata volontà di uscire dall’Ordine, continuando a vivere questo momento nel discernimento e nella comunione ecclesiale."
Se tutto andrà così, padre Marko Ivan Rupnik continuerà ad essere sacerdote senza nessun limite o sanzione anche perché la scomunica del Dicastero per la Dottrina della Fede è stata cancellata da Papa Francesco.
Insomma, come se niente fosse.
E le vittime?