Non avevamo dubbi!
Vedere anche QUI MiL con la citata intervista.
Grazie a Michelangelo per la traduzione.
Qui altri post sulla nomina di mons. Fernández Prefetto del DDF.
Luigi
Infovaticana, Carlos Esteban | 13 luglio 2023
L'arcivescovo Víctor Manuel Fernández, recentemente nominato Prefetto della Fede, in pochi giorni è stato intervistato più volte di quante se ne possano contare. Nell'ennesima, concessa al Quotidiano Nazionale, Fernández approfondisce la spinosa questione della dottrina cattolica sull'omosessualità.
"È un problema di linguaggio teologico, che a volte ignora l'effetto che può avere sul cuore delle persone, come se fosse indifferente al dolore che produce", afferma l'arcivescovo Fernandez, nuovo prefetto per la Dottrina della fede, interpellato sul punto 2357 del Catechismo della Chiesa cattolica, che descrive l'omosessualità come "oggettivamente disordinata". "Ma, come sapete, questo non è il caso di Papa Francesco, che senza dubbio userebbe un linguaggio diverso".
Ci incuriosisce, invece, l'idea di una definizione di verità rivelata che tenga conto "dell'effetto che può avere sul cuore delle persone" e non sia "indifferente al dolore che produce", come se il messaggio di Cristo dovesse essere subordinato alla sensibilità di chi potrebbe esserne offeso, o come se fosse oggettivamente sbagliato che, a volte, la verità provochi dolore.
L'intervistatore prosegue con la questione, diventata improvvisamente centrale per la nostra fede con l'avanzare del secolo, per chiedere quali siano le basi bibliche della condanna della sodomia. "Ci sono testi biblici che non vanno interpretati in modo 'materiale', non dico 'letterale'", risponde Fernandez. "La Chiesa ha compreso da tempo la necessità di un'ermeneutica che li interpreti nel loro contesto storico. Questo non significa che perdano il loro contenuto, ma soprattutto che non devono essere prese interamente al valore nominale. Altrimenti dovremmo obbedire al comando di San Paolo di coprire il capo alle donne, per esempio".