Luigi
92ª SETTIMANA: LE SENTINELLE CONTINUANO LA PREGHIERA IN DIFESA DELLA MESSA TRADIZIONALE DAVANTI AGI UFFICI DELL'ARCIDIOCESI DI PARIGI
La Conferenza dei vescovi di Francia ha appena pubblicato le cifre – molto povere – delle ordinazioni in Francia per il 2023. Il conteggio dà 88 sacerdoti ordinati. Si noti inoltre che questa cifra comprende 18 religiosi, alcuni dei quali (carmelitani, benedettini) non svolgono alcun servizio diocesano. Infatti i “puri” diocesani non vanno oltre i 56. Questo dimostra la grande miseria di quel che resta dei seminari in Francia, mentre la Comunità di Saint-Martin ha prodotto da sola 7 sacerdoti. Si noterà che a questo basso livello delle cifre sarebbe stato gradito poter aggiungere le 4 ordinazioni che non hanno potutoaver luogo nella diocesi di Fréjus-Toulon.
Erano passati dieci anni da quando il numero delle ordinazioni era sceso sotto le 100, precisamente dal 2013, quando le ordinazioni erano state 90. Da allora il numero sembra essere rimasto intorno ai 120 per quasi dieci anni (la CEF ha peraltro preso l'abitudine di integrare i sacerdoti della Comunità Saint-Martin e alcuni sacerdoti tradizionalisti), con alcuni aumenti in particolare nel 2014 (140 sacerdoti) e nel 2021 (130 sacerdoti). Ora siamo ancora più bassi che nel 2013. Un duro shock.
Queste cifre includono i cinque sacerdoti francesi ordinati per la Fraternità San Pietro. Riposte Catholique (Effondrement des ordinations sacerdotales en France - Riposte-catholique) fa giustamente notare che i sacerdoti ordinati dall'Istituto di Cristo Re Sommo Sacerdote, dell'Istituto del Buon Pastore, dalla Fraternità San Pio X e dalla Resistenza non sono comunque inclusi nel conteggio. Non si conoscono ancora tutte le cifre per queste comunità, ma il totale dei sacerdoti tradizionali francesi ordinati potrebbe rappresentare almeno il 15% di tutti i sacerdoti ordinati quest'anno in Francia (di più, se non si contassero negli ordinati i "puri" religiosi, cioè senza alcun servizio nelle parrocchie o in communità equivalenti alle parrocchie).
Se quindi dovessimo dare un apprezzamento alla Messa tradizionale, esso potrebbe essere: “Risultati molto soddisfacenti, ma si potrebbe fare di meglio!” Infatti, si dice abitualmente che la proporzione tra i fedeli tradizionali e i sacerdoti che essi “generano” è la stessa che quella tra i fedeli delle parrocchie e i sacerdoti ordinati… prima del Concilio. Il che non era male, ma non raggiungeva le cifre che un tempo si conoscevano in certe province della Cristianità, Bretagna, Aveyron, Paese Basco. Insomma, tutto accade come se, per i fedeli tradizionali, la rivoluzione della fine degli anni '60 del XX secolo non fosse mai avvenuta.
Aggiungo questa bella testimonianza raccontata da Mons. Athanasius Schneider a un pranzo organizzato da Renaissance Catholique, mentre era di passaggio a Parigi. Il vescovo Schneider ha detto che un suo amico, vescovo in Kazakistan, era un uomo di ottima dottrina ma non aveva mai celebrato la messa tradizionale. Ma ecco che un giorno, felicissimo, il vescovo in questione telefonò a Mons. Schneider per dargli una “buona notizia”: aveva celebrato l’antica messa. E gli communicò anche la sua valutazione: “Tra l’antica e la nuova messa, la differenza è quella che vi è tra cielo e terra”. Il che mi ricorda le parole di un giovane sacerdote parigino: "Non voglio imparare a dire la messa tradizionale, perché altrimenti direi solo quella!" »
Questa messa non ci sarà tolta! Questa Messa ci sarà restituita dovunque essa ci sia tolta! Per questo chiediamo ai nostri pastori di restituircela nei luoghi dove l'hanno soppressa pregando la Beata Vergine con i nostri rosari, ogni mercoledì alle 17 a Saint-Georges de La Villette, ogni domenica alle 18:15 a davanti a Notre-Dame du Travail, e tutti i giorni feriali, dal lunedì al venerdì, di fronte agli uffici dell'amministrazione diocesana, 10 rue du Cloître-Notre-Dame, dalle 13:00 alle 13:30.
Questa pace della Chiesa, la chiediamo pacificamente con i nostri rosari "per la libertà", ogni mercoledì alle 17 a Saint-Georges de La Villette, ogni domenica alle 18:15 davanti a Notre-Dame du Travail, e orario di lavoro tutti i giorni, dal lunedì al venerdì, di fronte agli uffici dell'amministrazione diocesana, 10 rue du Cloître-Notre-Dame, dalle 13:00 alle 13:30