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Pubblichiamo due importanti elenchi. QUI  un elenco coi vescovi contrari, quelli favorevoli e quelli con riserve. QUI  un elenco su  WIKIPED...

venerdì 2 giugno 2023

La Via Pulchritudinis, “Funerale di un bambino” di Albert Anker

La Bellezza che salverà il mondo.
Luigi

Il Cammino dei Tre Sentieri, 23 MAGGIO 2023, Corrado Gnerre

Noi de Il Cammino dei Tre Sentieri siamo convinti che sia importante ribadire che Dio è Somma Verità, Somma Bontà e Somma Bellezza. Che la Verità Cattolica non solo è “vera” ma è anche “bella”, che non solo soddisfa pienamente l’intelligenza con la sua inappuntabile logica, ma anche il cuore con il suo costitutivo e irresistibile fascino. Ed ecco perché le nostre meditazioni devono muovere anche dalla contemplazione della Bellezza, utilizzando quella che si è soliti definire la “Via Pulchritudinis”… appunto: la “Via della Bellezza”, che è il Terzo Sentiero de “Il Cammino dei Tre Sentieri”.

La morte segna l’uomo. In un certo qual modo lo definisce. Appena giunge in età di ragione, l’uomo la pensa, riflette su di essa, l’avverte come una possibile incombenza. La morte propria e la morte dei propri cari.

Ce un funerale. I parenti sono affranti. C’è chi sembra non trovare consolazione. Una mamma, infatti, ha un fazzoletto sul volto per asciugare le sue lacrime, mentre stringe a sé due figliuoli. Un altro è stato chiamato da Dio. Ma non se ne è andato davvero. E’ ancora lì presente; anzi: ancora più presente ad assistere, ad aiutare e a pregare per i suoi genitori e per i suoi fratelli.

Il segno che con la morte non tutto è destinato a finire è rappresentato da coloro che danno il titolo a quest’opera: i bambini. Un coro con le loro voci accompagna quel momento così triste. Ma è una tristezza che è volutamente speranza. Sembra di sentirle quelle dolci voci, sembra di sentire quei canti melodiosi.

Ma può una melodia accompagnare un momento così triste? Certamente, perché anche la morte, se accettata nella volontà di Colui che voleva solo donare la vita, diventa davvero ciò che significa la parola “melodia“, cioè armoniosa soavità e dolcezza.

Lui, il papà, ha voluto scavare la fossa e lo ha fatto ben sapendo che ciò che è accaduto è nella natura delle cose, ma ancora più nella permissione di Dio.

Senza Dio, c’è solo l’amarezza della disperazione.

Ma la presenza di tutti quei bambini è il segno di una convinzione che anima quei genitori: Dio può trasformare tutto in dolcezza.

La dolcezza dei bambini accompagna la dolcezza della morte.