Luigi
91ª SETTIMANA: LE SENTINELLE CONTINUANO LA PREGHIERA IN DIFESA DELLA MESSA TRADIZIONALE
DAVANTI AGI UFFICI DELL'ARCIDIOCESI DI PARIGI
I nemici della pace nella Chiesa, e della pace liturgica prima di tutto, sono agitati ed esasperati perché sentono che il gioco gli sta sfuggendo.
L'ultima Lettera di Paix Liturgique, n. 942, del 19 giugno (Paix Liturgique FranceA proposito dell'inedito divieto impostogli di ordinare sacerdoti e diaconi, la Lettera cita Jean-Marie Guénois, scrivendo su Le Figaro del 3 giugno: «La parola 'scandalo ecclesiale' è forte, ma è giustificata. Come possono il Vaticano e coloro che hanno avallato questa decisione, che a priori prende di mira le opzioni ecclesiali del vescovo di Fréjus-Toulon, prendere in ostaggio dieci giovani seminaristi che non sono responsabili del problema? Si direbbe che ci sono troppe ordinazioni sacerdotali in Francia… […] Il tipo di punizione collettiva fatta in modo autoritario non va giú nella comunità cattolica francese. Anche tra quelli alla sua sinistra, vi è ancora chi porta nel cuore il vescovo Rey e chi si dice sorpreso dalla “violenza” del processo in corso. L'autoritarismo deplorato da molti in Vaticano, alla fine del pontificato di Francesco non dovrebbe instillare una sorta di terrore clericale nella Chiesa cattolica, per di più in un momento in cui si parla solo di sinodalità!»
Perché tanta rabbia contro il vescovo Rey, ecco la questione sollevata dalla lettera di Paix Liturgique? Perché ha sovvertito l'ordine ecclesiastico costituito su un punto fondamentale: «In sintonia con la realtà attuale di quel che resta del cattolicesimo francese, Dominique Rey ha contribuito a cancellare i confini tra cattolici conservatori e cattolici tradizionali. […] L'esperimento Rey a Fréjus-Toulon, nonostante le sue debolezze, è stato quindi un laboratorio per il futuro. Un vescovo che ha scommesso sul futuro della Chiesa? Gli uomini del passato, a Roma e nell'episcopato francese, vogliono fargliela pagare.»
Un'altra manifestazione di questa rabbia si trova in un articolo del P. Henry Donneaud, domenicano della provincia di Tolosa, autoproclamato maestro nella buona interpretazione della nuova liturgia, incaricato dal Papa di "accompagnare" le domenicane di Pontcallec, cioè in particolare per reciclarle dal punto di vista liturgico e far loro finalmente comprendere che la nuova liturgia è in perfetta continuità con l'antica. In questo articolo, pubblicato dalla Revue Thomiste del marzo 2023 e appena apparso – recensione di un libro di Peter Kwasniewski su “La vera obbedienza”, DMM 2022 –, ignorando superbamente le critiche sostanziali che da più di 50 anni vengono fatte alla nuova liturgia, P. Donnaud ammette solo che al massimo gli sono mancate “prudenza, equilibrio e pedagogia”. Fermo restando che quanto era stato concesso ai sostenitori dell’antica liturgia era destinato ad “accompagnare [un] processo di transizione”, cioè a condurli dolcemente alla nuova liturgia. Il buon apostolo!
E improvvisamente decide che l'attaccamento alle forme antiche troverà posto nella Chiesa solo se sarà accompagnato 1°/ da “un franco e pubblico riconoscimento della legittimità della forma ordinaria”; e 2°/ da una rottura “con un esclusivismo diffidente e tacitamente sprezzante”. In altre parole, ci ripete un ritornello già sentito mille volte: ammettete dunque concretamente che la liturgia bugninesca è bella e buona, praticatela, e allora e solo allora vi sarà concesso di poter giocare con le vostre vecchie cose d'altri tempi.
I Donneaud & Co. non hanno quindi capito nulla! Parlino pure quanto vorranno sugli “innumerevoli e duraturi benefici” della liturgia di Paolo VI (P. Donneaud). Per noi chiediamo solo e semplicemente che venga data piena e totale libertà alla liturgia tradizionale. Cioè: lasciaci in pace, per dirla educatamente. Questa è la vera pace della Chiesa.
Questa pace della Chiesa, la chiediamo pacificamente con i nostri rosari "per la libertà", ogni mercoledì alle 17 a Saint-Georges de La Villette, ogni domenica alle 18:15 davanti a Notre-Dame du Travail, e tutti i giorni lavorativi, dal lunedì al venerdì, di fronte agli uffici dell'amministrazione diocesana, 10 rue du Cloître-Notre-Dame, dalle 13:00 alle 13:30