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venerdì 19 maggio 2023

Sinodo sulla sinodalità: la Chiesa finora ha solo fatto danni

Sodomia, sacerdotesse, liberalizzazione dei divorzi: in ballo c'è l'integrità di tutta la dottrina cattolica.
"Il processo sinodale è un esercizio di valorizzazione delle rimostranze di gruppi di interesse 
selezionati 'cattolici' che rifiutano senza giustificazioni l'insegnamento della Chiesa. L'affermazione che questa sovversione aperta sia opera dello Spirito Santo che parla alla Chiesa oggi è una mossa per isolare questa rivoluzione dalle critiche."
Questa traduzione è stata realizzata grazie alle donazioni dei lettori di MiL.
Luigi

Gerald E. MurrayFirst Things, 20/04/2023

Il Documento finale nordamericano per la fase continentale del Sinodo 2021-2024 (NAFD), recentemente pubblicato, conferma i sospetti che le discussioni al Sinodo sulla sinodalità dell'ottobre 2023 saranno quasi certamente incentrate sul presunto fallimento della Chiesa nell'essere inclusiva, accogliente e rispettosa. Tra i presunti danneggiati ci sono ben oltre la metà dei fedeli: "donne, giovani, immigrati, minoranze razziali o linguistiche, persone LGBTQ+, persone divorziate e risposate senza annullamento". Non sono elencati qui i fedeli cattolici, esiliati dalle proprie parrocchie, che preferiscono partecipare alla Messa Tradizionale in Latino. Non tutte le lamentele sono uguali.

Il Documento dà per scontato che ci sia tensione tra l'essere inclusivi, accoglienti e ospitali e l'essere fedeli a Cristo:

"Accanto al desiderio di essere una Chiesa più inclusiva e accogliente c'era la necessità di capire come essere più ospitali, pur rimanendo fedeli all'insegnamento della Chiesa". L'assunto, appena lasciato qui sotto la superficie, è che la fedeltà all'insegnamento della Chiesa deve essere reinventata e rielaborata in modo tale che diverse persone non si sentano escluse e rifiutate. L'insegnamento della Chiesa viene messo alla prova. Al rifiuto di quell'insegnamento viene accordato un posto d'onore.

Cosa sta succedendo? Le donne che vogliono ricevere gli ordini sacri, le persone che sono infelici del fatto che i loro atti sessuali immorali siano classificati come gravemente peccaminosi, le persone divorziate che si risposano al di fuori della Chiesa e vogliono ricevere la Santa Comunione: tutti affermano di essere trattati ingiustamente. Sostengono che l'insegnamento della Chiesa sia offensivo e non cristiano, e si sentiranno pienamente accolti e affermati nella Chiesa solo quando i loro desideri e le loro azioni saranno riconosciuti come legittimi e la Chiesa cambierà il suo insegnamento. Il Documento ritiene che tutto questo sia aperto alla discussione, il che significa che coloro che spingono per un cambiamento dottrinale vengono trattati come profeti che devono essere ascoltati, e non come eretici che devono essere ripresi.

Circa le donne:

"I delegati hanno anche indicato le donne come un gruppo emarginato nella Chiesa. 'Abbiamo fatto molta strada, ma deploriamo il fatto che le donne non possano investire pienamente in se stesse'. Sebbene sia ancora necessaria chiarezza su come sia esattamente una Chiesa pienamente corresponsabile, i delegati hanno proposto l'esame di una varietà di aspetti della vita della Chiesa, compresi i ruoli decisionali, la leadership e l'ordinazione. Centrale nel discernimento di queste questioni è il fedele riconoscimento della dignità battesimale della donna."

Le donne non sono emarginate nella Chiesa. Le donne che rifiutano l'insegnamento della Chiesa secondo cui solo gli uomini possono ricevere validamente gli Ordini sacri si mettono in una posizione di sfida e prendono le distanze da Cristo e dalla sua Chiesa.

Sulle cosiddette minoranze sessuali:

"Come ha spiegato un partecipante, 'pensiamo di essere accoglienti, ma sappiamo che ci sono persone che si sentono 'fuori' dalla Chiesa'. Un altro ha suggerito che ciò avviene perché 'siamo coinvolti dalle minuzie della valutazione del valore delle persone ai margini'. 'C'è bisogno di distinguere tra l'importanza dell'insegnamento e la necessità di accogliere coloro che sono nella Chiesa, specialmente per quanto riguarda i nostri fratelli e sorelle LGBTQ+'".

L'insegnamento immutato e immutabile della Chiesa sulla grave immoralità della sodomia non è in alcun modo minuzioso. È sommamente importante per la salvezza delle anime e non può essere abolito per placare coloro che lo rifiutano.

Devo anche notare che l'acronimo "LGBTQ+" non ha un posto appropriato nel linguaggio della Chiesa. L'insegnamento della Chiesa non riconosce gli omosessuali o i bisessuali come una categoria costitutiva di persone create da Dio distinta dalla categoria degli eterosessuali. Piuttosto, alcune persone abusano della facoltà sessuale e riproduttiva data da Dio impegnandosi in atti omosessuali. E nessuno può trasformarsi in un appartenente al sesso opposto. E' impossibile.

Sui cattolici divorziati risposati:

"Alcuni partecipanti al processo sinodale hanno riferito del profondo senso di sofferenza di coloro che non possono ricevere l'Eucaristia. Mentre ci sono una varietà di ragioni per questa realtà, forse preminenti tra loro sono i cattolici che sono divorziati e risposati senza un annullamento, e altri la cui situazione oggettiva nella vita contraddice le credenze e gli insegnamenti della Chiesa."

Questo "profondo senso di sofferenza" non è forse una reazione piena di grazia della nostra coscienza al comportamento peccaminoso, una benedizione di Dio che chiama i peccatori al pentimento? Le unioni adultere non possono essere mascherate senza ripudiare l'insegnamento cristallino di Cristo sull'indissolubilità del matrimonio. Per quanto riguarda gli altri, il cui modo di vivere contraddice gli insegnamenti della Chiesa, il loro desiderio di essere uniti a Cristo nell'Eucaristia deve necessariamente includere un rifiuto del loro modo di vivere ribelle. Cristo pone le condizioni per essere uniti a Lui, non a noi.

Il Documento contiene anche riflessioni dei vescovi che hanno partecipato alle discussioni. Questa osservazione è degna di nota: "I vescovi hanno anche notato che la grande maggioranza del nostro popolo ha avuto poco o nessun contatto diretto con il processo sinodale, e non è sicura del proprio ruolo al suo interno. Allo stesso modo, molti di loro non sono sicuri circa il ruolo di discernimento del vescovo locale e del collegio dei vescovi in unione con il Papa, mentre il processo si svolge".

Dopo un anno e mezzo di processo sinodale, il riconoscimento che la maggior parte dei cattolici non è coinvolta, e che molti vescovi non sanno quale sia il proprio ruolo in esso, dovrebbe far riflettere tutti i soggetti coinvolti su tutto questo sforzo. Il Documento riporta poco prima la stessa preoccupazione: "Come ha osservato un partecipante a una delle assemblee virtuali, 'La gente non sa a cosa serva il Sinodo sulla sinodalità. Non capiscono lo scopo, non riescono a capire cosa si sta cercando di raggiungere".

Il processo sinodale è un esercizio di valorizzazione delle rimostranze di gruppi di interesse "cattolici" selezionati che rifiutano senza giustificazioni l'insegnamento della Chiesa. L'affermazione che questa sovversione aperta sia opera dello Spirito Santo che parla alla Chiesa oggi è una mossa per isolare questa rivoluzione dalle critiche. Ciò che sta accadendo è un tentativo di presa di potere da parte di coloro che vogliono cambiare l'insegnamento della Chiesa cattolica secondo le loro visioni mondane sul potere, il sesso e qualsiasi altra cosa decidano sia importante. Che ciò stia accadendo è uno scandalo e un disastro. Dobbiamo pregare che Dio ci risparmi da questa calamità.