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Grazie a Marco Tosatti per questa traduzione. QUI i post di MiL sulle benedizioni alle coppie omosessuali. " ACI Prensa – Matthew McD...

lunedì 22 maggio 2023

Anglicani in Laterano? "Non sarebbe dovuto accadere!" #Laterano

Il lettore ricorderà lo scandalo avvenuto in San Giovanni in Laterano (il 18/4/2023) della "messa" anglicana celebrata da un "vescovo" massone e bigamo (sposato e divorziato) nientemeno che all'altare della cattedra (clicca qui). Nel presente articolo, evidenziamo ulteriori sviluppi che - purtroppo - gettano ancora sconforto su tutta la vicenda.
Come se non bastasse: 
Papa Tawadros II, il patriarca copto ortodosso di Alessandria, ha celebrato una liturgia scismatica orientale, ancora una volta in San Giovanni in Laterano, lo scorso 14 maggio: la seconda volta che un gruppo non cattolico celebra la propria liturgia nell'Arcibasilica. Ma, come sottolineato da Borgo Pio: ai tradizionalisti si sbarrano sempre più le porte delle chiese. 
Questa traduz
ione è stata realizzata grazie alle donazioni dei lettori di MiL.
Luigi

Edward Pentin, National Catholic Register, 24/04/2023

Permettere a ministri anglicani di concelebrare un servizio liturgico su un altare della cattedrale del papa è stato motivo di scandalo per i cattolici che non sarebbe mai dovuto

accadere, secondo un eminente canonista, anche se si trattava di un atto ben intenzionato da generosità ecumenica.

La polemica è scoppiata dopo che un gruppo di 50 ministri anglicani della zona di Fulham a Londra, guidati dal loro vescovo, l'anglicano Jonathan Baker, ha concelebrato una liturgia presso l'altare dell'arcibasilica di San Giovanni in Laterano, lo scorso 18 aprile.

In una dichiarazione del 20 aprile, il vescovo Guerino Di Tora, vicario dell'arciprete dell'arcibasilica, ha espresso "profondo rammarico" per il fatto che abbia avuto luogo, aggiungendo che "lo sfortunato episodio è stato causato da un'interruzione delle comunicazioni" e che consentire la liturgia è stato in "violazione delle norme canoniche".

Spiegando al Register, lo scorso 21 aprile, perché l'episodio sia stato così problematico, il canonista padre Gerald Murray, parroco della Holy Family Church di New York City, ha iniziato dicendo che la liturgia anglicana in Laterano ha violato l'articolo 137 del Direttorio vaticano per l'applicazione dei principi e delle norme sull'ecumenismo. 

La norma consente a un gruppo in visita non in piena comunione con Roma di celebrare una liturgia in una chiesa cattolica, ma solo "se non hanno un luogo o gli oggetti liturgici necessari per celebrare degnamente le loro cerimonie religiose". Questo "chiaramente non era il caso", ha sottolineato padre Murray. Roma ha almeno due chiese anglicane: quella di Tutti i Santi e la chiesa episcopale di San Paolo dentro le mura.

Ha sottolineato che la regola non è un divieto assoluto, in quanto dipende dalla disponibilità di una chiesa anglicana. Si basa anche sulla prudenza di consentire tale permesso, poiché ciò non dovrebbe "implicare che l'autorità cattolica ritenga che l'anglicano sia validamente ordinato e quindi in grado di celebrare la messa".

"Oggettivamente parlando", ha continuato padre Murray, "il servizio di comunione anglicana è una simulazione della Messa, e il ministro anglicano, che non è un sacerdote validamente ordinato, non ha il potere di fare ciò che fa un prete cattolico quando consacra il pane e il vino".

Dalla bolla papale Apostolicae Curae del 1896 di Papa Leone XIII, la Chiesa ha ufficialmente considerato gli ordini anglicani "assolutamente nulli e completamente nulli", e quindi i ministri anglicani che hanno concelebrato in Laterano non sono sacerdoti validi e la liturgia non era una messa valida.

I membri del gruppo erano anche ministri tradizionalisti "anglo-cattolici" che rifiutano l'ordinazione delle donne e i cui paramenti sono cattolici in apparenza.

"Questo scandalo è amplificato", ha aggiunto padre Murray, "quando questa celebrazione viene riportata dai media". Inoltre, ha detto che il fatto che si sia verificato nella Basilica Lateranense lo rende "più degno di nota".

Il Laterano non è solo la sede ecclesiastica ufficiale del Papa in quanto vescovo di Roma, come lo stesso Papa Francesco ha sottolineato in recenti documenti, ma anche la "madre di tutte le chiese della città e del mondo", parole incise in latino sulla facciata della chiesa.

Potrebbe quindi sembrare che ciò debba "implicare che il Papa abbia personalmente autorizzato questa celebrazione", ha continuato padre Murray, anche se ha aggiunto che "non ci sono prove che lo abbia fatto".

In ogni caso, ha continuato, la celebrazione anglicana sarebbe prevedibilmente interpretata da alcuni "come un'approvazione papale di una forma di culto che oggettivamente, di per sé, rifiuta la dottrina cattolica sulla Messa e la Santa Eucaristia".

Ciò significa quindi che un "atto ben intenzionato di generosità ecumenica, senza alcuna intenzione di contraddire la dottrina cattolica, diventa un evento scandaloso che potrebbe indurre le persone a mettere in discussione l'insegnamento della Chiesa sulla natura della Messa e l'invalidità degli ordini anglicani".

"Solo per questo motivo", ha detto, "questo permesso non avrebbe dovuto essere concesso".

Si aggiunga alle preoccupazioni per questa trasgressione che, fino a quando non è stato nominato vescovo anglicano nel 2011, il celebrante principale, il vescovo anglicano Baker, è stato un noto massone, qualcosa che egli inizialmente ha detto essere compatibile con la posizione di vescovo, ma che poi ha ritrattato, dopo aver discusso con l'arcivescovo Rowan Williams di Canterbury. Nel 2014 è emerso anche che aveva divorziato e l'anno successivo si era risposato con rito civile, seguito da una benedizione in una chiesa anglicana.

"Assolutamente inappropriato"

La notizia della liturgia illecita ha causato costernazione tra molti cattolici, in particolare tra i cattolici tradizionali che vanno a Messa, le cui liturgie sono state severamente limitate dalla Santa Sede. Altri hanno contrapposto l'accomodamento concesso al gruppo degli anglicani al rifiuto, negli ultimi due anni, di consentire ai sacerdoti cattolici di celebrare singole Messe private negli altari laterali della Basilica di San Pietro.

Il permesso ha anche sconvolto gli ex anglicani ora in comunione con Roma attraverso l'Ordinariato personale istituito da Papa Benedetto XVI nel 2009. Mons. Keith Newton, un ex anglicano che dirige l'Ordinariato personale di Nostra Signora di Walsingham, ha detto al Register, lo scorso 19 aprile, che pensava che fosse "una cosa inappropriata da fare".

La vaticanista Franca Giansoldati del quotidiano italiano Il Messaggero ha detto che l'episodio è stato un "imbarazzo totale" sia per il Laterano che per Santa Marta (la residenza del Papa), "un fraintendimento sensazionale con sfumature quasi comiche". Giansoldati ritiene che l'incidente sia avvenuto "a causa di evidenti difetti nella comunicazione tra Londra e Roma".

In realtà, il gruppo aveva chiaramente stabilito dei contatti con alcuni importanti funzionari cattolici, prima del suo arrivo. Il giorno dopo la liturgia in Laterano, gli anglicani hanno avuto una cena e un colloquio con il cardinale Walter Kasper, ex capo del Dicastero per il Servizio dell'Unità dei Cristiani, e prima che scoppiasse lo scandalo, il cardinale Gerhard Müller si è rivolto loro a Villa Palazzola, residenza estiva del Venerabile Collegio Inglese (fonti dicono che questi non era a conoscenza del passato di Baker).

Punto di vista del Vaticano

Il padre benedettino Martin Browne, officiale del Dicastero per la promozione dell'unità dei cristiani, ha dichiarato al Register, il 20 aprile scorso, che il Dicastero aveva inteso che Baker avesse scritto all'arciprete del Laterano, il cardinale Angelo De Donatis, "qualche tempo prima, chiedendo se al suo gruppo potesse essere permesso di celebrare nella basilica, e che successivamente ha ricevuto una risposta affermativa da un membro dello staff".

Il Dicastero stesso sapeva in anticipo che il gruppo anglicano sarebbe giunto in visita a Roma. C'è stato "uno scambio interessante e utile" con il gruppo anglicano durante una visita ai loro uffici, la scorsa settimana - ha detto padre Browne - e hanno organizzato per loro un incontro con Papa Francesco dopo la sua udienza generale che si tiene ogni settimana. Ma ha sottolineato che l'ufficio vaticano "non è stato coinvolto in nessuno degli accordi o delle attività, durante la visita".

Affrontando la gravità dello scandalo generato dalla liturgia a San Giovanni in Laterano, padre Browne ha sottolineato che "la celebrazione si è svolta nella cappella absidale, che era chiaramente recintata, con il personale in servizio durante tutta la celebrazione. Nessun membro del pubblico né nessun altro era presente o nelle vicinanze".

Ha anche notato che il direttorio ecumenico del Vaticano richiede una "certa 'reciprocità'" nella condivisione di attività e risorse, al fine di promuovere "l'armonia tra i cristiani". Sebbene abbia detto di non poter parlare a nome delle autorità della basilica, padre Browne presume che la richiesta "sia stata accolta in quello spirito di reciprocità, accogliendo quello che era chiaramente un gruppo di pellegrini anglicani" – un apparente riferimento a come la Chiesa d'Inghilterra consenta ai cattolici e ad altri cristiani di celebrare liturgie nelle loro cattedrali, la maggior parte delle quali erano cattoliche fino alla Riforma.

Riferendosi alle scuse del Laterano, ha ritenuto che "tutti hanno agito in buona fede e senza alcuna intenzione di causare offesa o imbarazzo a qualcun altro", e che la reazione al permesso di celebrare la liturgia è stata "forse soprattutto un richiamo alla necessità di pregare continuamente per il dono dell'unità del Signore, in modo che tutti possano un giorno celebrare allo stesso altare i misteri salvifici dell'unico Signore".

Secondo il Diritto canonico, un rito penitenziale potrebbe risultare necessario, qualora un altare dovesse essere profanato, e alcuni canonisti hanno riferito al Register di ritenere che questo sia il caso, anche se la scelta è dell'ordinario. Hanno citato il canone 1210, che afferma che "nel luogo sacro sia consentito solo quanto serve all'esercizio e alla promozione del culto, della pietà, della religione, e vietata qualunque cosa sia aliena dalla santità del luogo"; e il canone 1211, che afferma che "i luoghi sacri sono profanati se in essi si compiono con scandalo azioni gravemente oltraggiose".

Il Register ha contattato l'ufficio di Baker, il 20 aprile scorso, per chiedere come fossero arrivati al punto di poter usare l'altare, ma Baker e il suo clero stavano continuando il proprio viaggio a Roma, e non hanno potuto rispondere entro i tempi di stampa. Le fotografie della liturgia che erano state precedentemente rese pubbliche su una delle pagine Facebook degli anglicani sono state cancellate o hanno subito restrizioni.

La liturgia di Papa Tawadros

Da quando si è diffusa la notizia di questa celebrazione, è emerso che Papa Tawadros II, il patriarca copto ortodosso di Alessandria, celebrerà la liturgia ortodossa a San Giovanni in Laterano, il 14 maggio: sarà la seconda volta che un gruppo non cattolico celebrerà la propria liturgia nell'Arcibasilica.

Il contesto è diverso perché, a differenza della liturgia anglicana, la Chiesa riconosce i sacramenti della Chiesa ortodossa come validi, anche se è ancora in stato di scisma.

Padre Browne ha detto al Register che la celebrazione farà anche parte di una serie di eventi per celebrare il 50° anniversario dei primi incontri dei "capi delle Chiese di Roma e Alessandria dopo un millennio", e il patriarca Tawadros celebrerà su un altare appositamente costruito.

Sebbene i copti ortodossi abbiano la loro chiesa a Roma, padre Browne ha detto che la liturgia è per i fedeli copti in Italia e quindi si prevede di attirare fino a 3.000 persone, "molto più di quanto potrebbe essere ospitato nella chiesa di Papa Tawadros a Roma".

In breve, ha detto, la liturgia sarà quindi "esattamente il tipo di condivisione pratica" consentita nel Direttorio per l'applicazione dei principi e delle norme sull'ecumenismo.

9 commenti:

  1. In riferimento al post su Langone, direi che se “lo allontana dalla messa” il fatto di prendere la comunione in mano, direi che non è una grande perdita.
    Ma la fede si riduce a questo?
    Arrivederci Langone, senz’altro troverà altri ottimi lidi più confacenti alla sua aulica sensibilità.

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    1. Sarebbe pur sempre la perdita di un'anima. 😭

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    2. Chi è causa del suo mal…
      Purtroppo succede quando si antepongono i capricci alla fede.

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  2. I cristiani devono essere uniti. Così vuole papa Francesco

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    1. Così vuole anche Gesù. Speriamo l’unità arrivi presto.

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    2. uniti agli scismatici e disuniti dai cattolici legati al Vetus Ordo?

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  3. A parte che ha sbagliato dove commentare.... ma sembra che Lei non lo abbia letto bene visto che addirittura mette in bocca a Langone (vedi le virgolette) per fare dire all'autore ciò che non sembra manco pensare. Devo pensare che Lei sia prevenuto? Fortuna, o provvidenza, che ancora non si è obbligati a frequentare una sola chiesa (intendo edificio) ma posso scegliere la chiesa dove non si fanno liturgie yèyè. Posso scegliere ? Il Signore la benedica.

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    1. Vai un po’ dove ti pare.
      Ma uno è ancora libero di criticare le esternazioni polemiche che tendono solo a creare dissapori tra i fedeli ingigantendo episodi marginali per creare scandalo a comando?
      Posso? O bisogna tutti dire in coro la stessa cose?

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    2. Sembra che l’anonimo delle 15.14 non sia molto al corrente del funzionamento del sito.
      Innanzitutto, per rispondere a qualcuno, si dovrebbe usare l’opzione “rispondi”, in modo da semplificare il flusso di commenti ed agevolare la lettura e la comprensione.
      In secondo luogo, gli autori del sito non permettono i commenti sotto ogni post, forse perché alcuni sono giudicati troppo controversi.
      Prima di attaccare gli altri, quindi, è meglio conoscere il funzionamento dei mezzi che si stanno usando.
      Cordialità.

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