Riportiamo – in nostra traduzione – la comunicazione pubblicata sul sito della Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles e la successiva conferma da parte della Sala stampa della Santa Sede in merito al dono, da parte di papa Francesco, della preziosissima e venerabile reliquia della Santa Croce all’eretico capo supremo della sé dicente «chiesa anglicana» (ma più propriamente «comunità anglicana», come ebbe modo di chiarire San Giovanni Paolo II) in occasione della sua incoronazione.
Per evidenziare la gravità del gesto, ci permettiamo un brevissimo riassunto storico:
- l’11 ottobre 1521, Papa Leone X conferisce al Re d’Inghilterra ed alla sua consorte il titolo di «Defensor Fidei» come riconoscimento della difesa, in particolare, del sacramento del matrimonio e della supremazia del Papa contro le idee luterane;
- il 3 novembre 1534, con l’Act of Supremacy, il Parlamento inglese riconosce il Re d’Inghilterra quale «unico capo supremo sulla terra della Chiesa in Inghilterra» («cherchez la femme», commenterebbe Alexander Dumas…), sancendo lo scisma con la Chiesa Cattolica e facendo venir meno la successione apostolica ed episcopale del sé dicente «clero anglicano» (come definitivamente statuito con la lettera apostolica «Apostolicæ curæ» sulle ordinazioni anglicane di Papa Leone XIII del 13 settembre 1896);
- 17 dicembre 1538, Papa Paolo III scomunica il Re d’Inghilterra, gli revoca il titolo di «Defensor Fidei» e, ponendolo sotto interdetto, gli impedisce l’accesso alle sacre funzioni della Chiesa Cattolica;
- nel 1544, il Parlamento inglese, in sfregio della bolla papale, conferisce al Re d’Inghilterra il titolo di «Defender of the Faith» (fede anglicana, ovviamente…);
- in una intervista del 1994, l’allora Principe del Galles, in vista di una sua futura incoronazione, afferma: «Personalmente preferirei vederlo [il mio futuro ruolo] come “Defender of Faith” [Difensore di Fede, in italiano meglio “delle fedi”: N.d.T.] e con come “The Faith” [della Fede: N.d.T.]», ulteriormente specificando nel 2015, in una intervista all’emittente BBC Radio 2: «Mentre si è difensori della fede si può anche essere protettori delle fedi».
Ecco dunque che donare tale reliquia di inestimabile valore spirituale al capo eretico della comunità anglicana è un atto di inaudita gravità e prende le sembianze – Deus non vult! – del classico regalo natalizio riciclato di cui non si sa più bene cosa farsene.
P.S.: ricordiamo quanto da noi scritto in un precedente articolo del 9 settembre 2022 (QUI): «Da parte nostra, pur riconoscendo la condizione scismatica della comunità anglicana d’Inghilterra e del suo capo supremo, ricordiamo che ancora l’ultima edizione inglese del Messale romano tradizionale (1962) riporta la «Prayer for the Queen - in England and Wales only», preghiera che ancora oggi – e quindi ben dopo il 3 novembre 1534 – i fedeli cattolici inglesi e gallesi tradizionali continuano a recitare «after Solemn Mass on Sunday»».
L.V.
Papa Francesco ha donato una reliquia della Vera Croce a Sua Maestà Re Carlo III. Sarà incorporata nella nuova Croce del Galles che guiderà la processione dell’incoronazione nell’Abbazia di Westminster sabato 6 maggio.
La Croce del Galles è una croce processionale presentata da Re Carlo III come dono per il centenario della Chiesa [più correttamente: comunità anglicana: N.d.T.] in Galles.
Le reliquie, incastonate nella croce d’argento, sono due piccole schegge di legno della croce su cui Cristo fu crocifisso.
Mons. Mark O’Toole, Arcivescovo metropolita di Cardiff e Vescovo di Menevia, ha dichiarato:
«Con un senso di profonda gioia abbracciamo questa croce, gentilmente donata da Re Carlo, e contenente una reliquia della Vera Croce, generosamente donata dalla Santa Sede.
Non è solo un segno delle profonde radici cristiane della nostra nazione, ma sono sicuro che incoraggerà tutti noi a modellare le nostre vite nell’amore dato dal nostro Salvatore, Gesù Cristo.
Non vediamo l’ora di onorarla, non solo nelle varie celebrazioni previste, ma anche nel contesto dignitoso in cui troverà una sede permanente».
Contrassegnata con le parole dell’ultimo sermone di San Davide, la Croce del Galles è stata benedetta dall’arcivescovo [laico, quindi la cui benedizione è invalida; ed eretico, quindi la cui benedizione è sacrilega: N.d.T.] anglicano del Galles, Andrew John, presso la Holy Trinity Church di Llandudno.
Le parole di San Davide sono scritte in gallese e dicono:
«Byddwch lawen. Cadwch y ffydd. Gwnewch y Pethau Bychain», che in inglese significa: «Siate gioiosi. Mantieni la fede. Fate le piccole cose».
L’arcivescovo [laico ed eretico: N.d.T.] Andrew John ha dichiarato:
«Siamo onorati che Sua Maestà abbia scelto di celebrare il nostro centenario con una croce bella e simbolica. Il suo design parla della nostra fede cristiana, del nostro patrimonio, delle nostre risorse e del nostro impegno per la sostenibilità.
Siamo inoltre lieti che il suo primo utilizzo sarà quello di guidare le Loro Maestà nell’Abbazia di Westminster durante il servizio di incoronazione».
La croce sarà ricevuta ufficialmente dalla Chiesa del Galles durante un servizio che seguirà l’incoronazione e il suo uso, in futuro, sarà condiviso tra le Chiese anglicana e cattolica del Galles.
Progettata e realizzata dal maestro argentiere Michael Lloyd, che ha lavorato con la Royal Collection, la Croce del Galles è fatta con lingotti d’argento riciclati, un albero di legno gallese e ardesia gallese.
Rispondendo alle domande dei giornalisti, il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, ha affermato quanto segue:
«Posso confermare che i frammenti della reliquia della Vera Croce sono stati donati dalla Santa Sede all’inizio di aprile, tramite la Nunziatura Apostolica, a Sua Maestà il Re Carlo III, Supreme Governor della Chiesa d’Inghilterra, come gesto ecumenico in occasione del centenario della Chiesa [più correttamente: comunità eretica: N.d.R.] Anglicana in Galles».
Non c'è scandalo! Lo scandalo sta nel fatto che tra i comandamenti c'è scritto che non vi farete immagini né adorerete statue
RispondiEliminada decenni lo scambio di reliquie è uno dei modi concreti di fare ecumenismo, e papa Francesco ha sempre agito così
RispondiEliminatra l'altro è un modo per 'reintrodurre' la prassi della devozione verso le sacre reliquia nella Chiesa Anglicana
Perché questo continuo e smisurato livore? Perché il Papa non potrebbe regalare un frammento di croce al Re d’Inghilterra? Gesù è morto pure per lui e per gli anglicani.
RispondiEliminaGli strumenti della Passione non sono di proprietà della Chiesa cattolica, appartengono a tutti i cristiani.
Poi sempre questo voler fomentare odi e divisioni…guardate che non siamo più all’epoca delle guerre di religione e del “Deus vult”.
Bella e cristianissima considerazione quella dell' Anonimo del 21 aprile 2023 alle ore 14:09 che trascrivo perchè è ispirata dallo Spirito "Gesù è morto pure per lui e per gli anglicani. Gli strumenti della Passione non sono di proprietà della Chiesa cattolica, appartengono a tutti i cristiani. Poi sempre questo voler fomentare odi e divisioni…" Il sano ecumenismo è un dovere sacro per tutti i cristiani ed il gesto devozionale del Papa che ha donato la reliquia della Santa Croce in modo equo alla Chiesa cattolica del Galles e alla comunità anglicana è foriero di buoni intenti.
EliminaL’acida ironia delle 22.25 è proprio fuori luogo.
EliminaPerché acida ironia? Non posso una tantum elogiare il gesto del Papà? Dobbiamo solo criticare? Suvvia!!!
Eliminacredo che tutti questi commenti e accenti "eretici", dopo il concilio Vaticano II non abbiano piuù senso compiuto
RispondiEliminaTanto le reliquie son tutti tarocchi medievali, quindi gli ha regalato due schegge di legno qualunque.
RispondiEliminaLa sua affermazione è radicale e necessita di prove: davvero TUTTE le reliquie sono dei falsi?
EliminaQueste poi potrebbero essere anche delle reliquie da contatto
Bravo, basta vedere quanti duplicati ci sono...
EliminaPiù che altro, alcuni danno alle reliquie un peso eccessivo. Venerare una reliquia non apporta niente di più che la normale frequenza ai sacramenti. Per troppi, invece, sono diventati dei veri e propri amuleti. Sembra quasi che i santi siano più importanti di Dio o che possedere una reliquia della Croce sia più importante della Presenza Reale nell’Eucsristia.
Eliminauna volta che si è decisa l'inutilità di custodire il Deposito della Fede, diventa inutile custodire qualunque altro Deposito: di Pietà, di Dottrina, di Bellezza, di Verità, di Storia...
RispondiEliminaIl massimo possibile del "clericalismo": considerare come Cosa Propria e Privata e Disponibile tutti i beni spirituali e materiali della Chisa.
A me sembra si stiano svendendo i gioielli di famiglia... Per darli a chi poi? A uno che diventa capo della chiesa d'Inghilterra ed è sposato con una divorziata... ma il suo predecessore duca di Windsor non aveva dovuto abdicare forse per lo stesso motivo? Ma poi di cosa ci stupiamo: già era peraltro accaduto con le ossa di san Pietro... Meditiamo...
RispondiEliminaLa fede cattolica è una fede viva e concreta, le reliquie attestano l'autenticità della vita del Signore nostro Gesù Cristo'!
RispondiEliminaLa Madonna dice: "Mio figlio ha fondato la sua Chiesa, tutte le altre sono del demonio"
RispondiEliminaLa svendita è cominciata col cv2.Paolo 6° restituì ai turchi lo stendardo che la loro nave ammiraglia inalberava a Lepanto.Lo distrussero immediatamente.
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