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martedì 11 aprile 2023

Manifesti a Roma per la Messa tradizionale: i lettori ci scrivono #perlalibertadellamessatradizionale #mtl #tlm

Come sanno bene tutti i nostri lettori, la mattina di martedì 28 marzo a Roma, nella zona intorno al Vaticano, sono stati affissi trentacinque grandi manifesti che esortano: «Per amore del Papa. Per la pace e l’unità della Chiesa. Per la libertà della Messa tradizionale» (QUI).
L’iniziativa ha avuto una enorme eco mediatica in tutto il mondo (QUI la rassegna stampa italiana ed internazionale) e non sono mancate – fin dai primi minuti – migliaia di messaggi sui social network e di e-mail, soprattutto di apprezzamento e di incoraggiamento, giunti da ogni continente agli organizzatori, tra i quali anche MiL.
Nel rispetto della riservatezza dei mittenti, abbiamo voluto selezionare e proporvi – in nostra traduzione, se necessario – alcuni di questi messaggi, cartina al tornasole del clima e dell’entusiasmo che si è creato, anzi risvegliato, attorno all’iniziativa.

Tra i primi messaggi giunti, appena pochi minuti dopo la diffusione delle prime fotografie, il mittente dall’Italia si congratula per l’iniziativa e ringrazia per questo che è stato fatto in difesa della  Messa tradizionale, ponendo poi una osservazione personale, secondo la quale avrebbe «messo più in rilievo il vero e proprio anatema con cui san Pio V volle difendere il suo Messale rinnovato», per poi continuare sottolineando che «tale venerabile Messale non è l’espressione di una forma straordinaria del Rito romano, ma la sua forma normale e normativa. Sappiamo bene che Papa Benedetto XVI lo definì così per amore alla pace liturgica». Rinnovando quindi i suoi complimenti, conclude con un incoraggiante: «avanti così».

Sempre nella prima mattina di martedì, ci è giunta dalla Francia, e più precisamente dallo storico quotidiano cattolico francese La Croix, accreditato presso la Sala Stampa vaticana, il quale – per quanto di ispirazione prevalentemente progressista – chiede informazioni sull’iniziativa e sull’esatta ubicazione dei manifesti.

Nel primo pomeriggio sono iniziati a giungere i primi messaggi anche dall’estero, e tra questi ci ha particolarmente colpito la testimonianza di una fedele di origine cecoslovacca che, dopo il ringraziamento «per aver difeso la Messa rispettosa, la Messa di oltre mille anni che è sotto attacco», racconta come per lei, con quello che ha maturato in questi anni, ora sia «difficile partecipare alla Santa Messa in Novous Ordo. A Natale non avevo scelta. Il sacerdote ha parlato di peperoncino e di una storia che era un tentativo di far ridere la congregazione ed era un tale insulto. Ho dovuto tirare fuori il mio Rosario e ho cercato di bloccare questa palese mancanza di rispetto». Entra poi in particolari familiari che sintetizziamo per non rendere identificabile la mittente: dopo che entrambi i genitori sono fuggiti dal comunismo, la sua famiglia, rimasta in Cecoslovacchia, è stata perseguitata per aver partecipato alla Santa Messa. Con fermezza precisa quindi che «anche se sono nata dopo il Novus Ordo, non ho mai fatto la comunione sulla mano. Ho avuto la fortuna di assistere alla Santa Messa con un sacerdote dell’Europa orientale e quindi sono cresciuta con la vecchia generazione che faceva la comunione sulla lingua. Solo quando ho mandato i miei figli alla scuola cattolica, ho visto i ministri dell’Eucaristia e ho cominciato a vedere tutto ciò che è sbagliato e non divino nella Chiesa. In seguito ho trovato la Santa Messa tradizionale e mi sono sentita a casa». Ci racconta poi un evento che accomuna moltissimi fedeli tradizionali in tutto il mondo, quando suo figlio «alla sua prima partecipazione alla Santa Messa tradizionale, l’ha adorata. La nostra famiglia vede il rispetto e la pace di questa Messa. Il fatto che sia stata attaccata da Francesco è così triste». Dopo alcune considerazioni contingenti, conclude con un incoraggiante: «Dio ci benedica! Continueremo a lottare per la Verità, perché questa è l’unica cosa che conta».

Sempre dall’estero, e più precisamente da Albuquerque (New Mexico, USA), ci è giunto un messaggio che ci conforta, perché ha colto in pieno le motivazioni che hanno sostenuto la campagna di affissioni: «Il vostro comunicato stampa ha espresso i nostri sentimenti sia per l’assoluta unità con il Santo Padre Francesco, sia per il nostro desiderio di adorare in questo venerabile rito che fornisce un metodo amato e intuitivo per assistere al Santo Sacrificio della Messa, e quindi essere presenti al Calvario».

Assieme ai tantissimi messaggi di ringraziamento «per il vostro impegno» e di incoraggiamento per continuare «il vostro lavoro quotidiano e che Dio benedica la vostra anima», ci hanno sorpreso per la quantità i messaggi in cui si chiedevano informazioni su «cosa si può fare per sostenere la campagna in avvio a favore della Santa Messa  tradizionale», ed in particolare se fosse «possibile contribuire economicamente per farla proseguire».

In serata ci sono giunte dalla Polonia le congratulazioni di una fedele «per la vostra grande idea dei manifesti – che il Signore vi ricompensi!» 

Sempre in serata, ma questa volta da Grand Prairie (Texas, USA), ci è poi giunto un messaggio che ci ha particolarmente colpito, perché l’autore precisa di esercitare la professione che è la stessa che accomuna gran parte delli redattori di MiL (e che non rendiamo pubblica…), in cui – con la tipica enfasi e sintesi texana – ci scrive: «Ottimo lavoro!!! Continuate a pubblicare questi manifesti. Completamente d’accordo!»

Non molto distante nel tempo e nel luogo (più precisamente dal Messico), un sacerdote ci scrive, incominciando la sua lettera con un eloquente ed inequivocabile: «PRESENTE. Ci uniamo dal Messico, a ogni iniziativa legata alla Santa Messa tradizionale», per poi rivolgere un ringraziamento a Dio «per la Bolla Quo primum tempore, per le indicazioni della Pontificia Commissione Ecclesia Dei, fino alla fine della sua esistenza, per il motu proprio "Summorum Pontificum”».

Ancora da Oltreoceano, da Barnegat (New Jersey, USA), un fedele il cui cognome richiama ad una origine dell’Italia meridionale chiede di rimanere aggiornato sull’iniziativa e scrive di sperare «che papa Francesco cambi» la sua posizione nei confronti dei fedeli tradizionali.

Concludiamo questa brevissima rassegna con un messaggio giunto dalla lontana Nuova Zelanda, in cui la fedele, la quale «fa parte di un movimento in Nuova Zelanda che da decenni promuove la Santa Messa tradizionale» ed è autrice di un libro sull’argomento, dopo aver saputo dell’iniziativa dal blog Inside the Vatican (QUI), ringrazia per la «calorosa iniziativa di affiggere manifesti intorno al Vaticano, a sostegno della Messa di tutti i tempi. Dio vi benedica tutti!»

L.V.

4 commenti:

  1. ritengo che un blog come il vostro dovrebbe dare più spazio a iniziative vostre, cioè cominciare a non postare più articoli pubblicati da altri, che vi rende simili a un rotocalco; di vostro oltre a Orrori architettonici e Mons. Favella non c'è quasi nulla, dovreste invece maggiormente insistere su queste rubriche, inventandone altre caratterizzate da originalità

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    1. Prendiamo di buon grado conto del suo suggerimento, anche se ci permettiamo di difendere la scelta di riprendere e pubblicare post di altri giornali (anche stranieri, di cui provvediamo a fare la traduzione) perchè molti lettori non li leggerebbero altrimenti. E i numeri delle visite quotidiane al nostro blog sembrano avvallare questa nostra scelta. Entrando su MiL il lettore si trova una "rassegna stampa" (se così possiamo chiamarla) di articoli di vario argomento, senza dover navigare troppo in rete.
      Per quanto riguarda le nostre rubriche, ci permettiamo di ricordare che, oltre a quelle degli orrori architettonici (arrivata alla 134° settimana, cioè ha due anni e mezzo di età) ce ne sono altre tre: il martedì c'è quella sulle Messe tradizionali nel mondo (92° settimana, per dimostare la diffusione capillare ed universale - "catholica" - della Tradizione e creare una sorte di unione "nello spazio" tra tutti i fedeli di oggi); quella del mercoledì è dedicata alla Messa Tradizionale nell'arte (per rimarcare il legame "temporale" che lega i fedeli di oggi con quelli del passato, come dimostrano le immagini, alcune antichissime, delle celebrazioni della Messa antica, pressapoco identica a quella del messale 1962); il giovedì c'è la Rubrica sulla Controstoria del Movimento Liturgico (interrotta per impegni dell'autore ma arrivata alla 58° settimana, e riprenderà a breve); il venerdì c'è quella dedicata agli "echi tridentini".
      Inoltre, ci sono le "inchieste" portate avanti da MiL: da ultimo quella sul caso Rupnikl (MiL è stata la prima a dare la notizia della scomunica rimessa e a battere sul caso).
      Inoltre spesso recensiamo i "libri consigliati da MiL" di cui trova un elenco con l'apposita etichetta e nel menu nella home page.
      Certo, la riproposizione degli articoli la fanno da padrone, ma deve capire: noi in redazione siamo tutti volontari, con famiglie e lavoro e non sempre siamo liberi quanto necessario per fare altre rubriche impegnative. Ci creda: è impegnativo tenere in piedi quelle 5 già presenti (che escono alle 15.30 di ogni giorno).
      Ovviamente siamo ben lieti di ricevere suggerimenti ma anche un aiuto concreto dai lettori: se lei avesse qualche idea, e potesse però darci una mano per la cura di rubriche nuove, ben venga!!!
      La salutiamo cordialmente,Roberto

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    2. Le “inchieste” di mil!
      Ahahahahahahahaha

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