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venerdì 21 aprile 2023

Burke ai preti ancora cattolici in Germania: continuate a lottare

Una bella riflessione del card. Burke.
QUI, tragicamente, "“Per le coppie che si amano”. Il documento del sinodo cattolico tedesco sulla benedizione delle unioni omosessuali"
Luigi

10 Aprile 2023 Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, offriamo alla vostra attenzione, nella nostra traduzione, il messaggio che il card. Raymond Leo Burke ha rivolto ai sacerdoti tedeschi fedeli alla Chiesa e al suo insegnamento in Germania, dopo le decisioni dell’assemblea sinodale. Buona lettura e diffusione.

Messaggio ai fedeli sacerdoti della Chiesa in Germania

Reverendi e cari fratelli in Cristo,
 siete stati molto presenti nelle mie preghiere fin dall’inizio del cosiddetto cammino sinodale. Dopo la conclusione della quinta Assemblea sinodale, l’11 marzo scorso a Francoforte sul Meno, ho pregato soprattutto per voi, affinché restiate fedeli alla Tradizione apostolica, alle verità di fede e di morale che Cristo ci ha trasmesso nella Chiesa e che noi, come sacerdoti, abbiamo il compito di custodire e promuovere.
Mai come oggi i fedeli hanno bisogno di sacerdoti che annuncino loro la verità, che portino loro Cristo, soprattutto nei Sacramenti, e che li guidino e governino sulla via di Cristo.
Posso solo immaginare la vostra profonda tristezza per le posizioni assunte dall’Assemblea, compresa la grande maggioranza dei Vescovi, che sono direttamente opposte a ciò che la Chiesa ha sempre e ovunque insegnato e praticato.
Condivido la vostra tristezza e vivo la tentazione dello scoraggiamento, che senza dubbio sperimentate anche voi. In momenti come questi, che i sacerdoti hanno sperimentato in altri momenti della storia della Chiesa, dobbiamo ricordare la promessa che Nostro Signore, che non mente mai ed è sempre fedele alle sue promesse, ci ha fatto quando, alla sua Ascensione, ha messo nelle nostre mani la missione apostolica: “… ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt 28, 20).
Prendendo a cuore, ancora una volta, la missione e la promessa di Nostro Signore, dobbiamo continuare a lottare, dobbiamo essere suoi fedeli “compagni di lavoro nella verità” (3 Gv 8).
In tempi come questi, quando anche i vescovi tradiscono la tradizione apostolica, i vescovi fedeli, i sacerdoti, le persone consacrate e i fedeli laici dovranno necessariamente soffrire molto proprio a causa della loro fedeltà.
Mentre iniziamo la Settimana Santa, la settimana della Passione e Morte di Nostro Signore, e anticipiamo la Pasqua, il tempo della Sua Risurrezione e Ascensione, prendiamo a cuore le Sue parole a coloro che sarebbero stati Suoi discepoli: “Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua” (Mt 16, 24).
In questi giorni più santi, Nostro Signore riversa dal suo Cuore glorioso e trafitto le forti grazie della sua vittoria sul peccato e sulla morte per rafforzarci a essere discepoli buoni, fedeli e generosi. Durante la Settimana Santa e il periodo pasquale, eleviamo al Sacro Cuore di Gesù, soprattutto attraverso il Sacrificio Eucaristico, le sofferenze del Suo Corpo Mistico, la Chiesa, che sta attraversando un periodo di confusione e di errore dilaganti, i cui frutti sono la divisione, l’apostasia e lo scisma.

Ricordiamoci sempre, soprattutto quando la sofferenza che sopportiamo sembra troppo grande da sopportare, che non siamo soli, che Cristo è vivo in noi, che la grazia divina – santificante e attuale – è all’opera in noi.
Ricordiamo sempre le parole di Nostro Signore alla sua Vergine Madre e a San Giovanni Apostolo ed Evangelista, con cui ci troviamo misticamente ai piedi della croce: “Donna, ecco tuo figlio… Ecco tua madre” (Gv 19, 26-27).
La Madre di Dio è la Madre della Grazia divina ed è, in modo particolare, la Madre dei sacerdoti che, nel suo Figlio divino, portano innumerevoli grazie a molte anime.
La Vergine Madre di Nostro Signore è sempre al nostro fianco, anche quando ci istruisce amorevolmente: “Fate quello che vi dirà” (Gv 2, 5).
Uniti nel cuore con il Sacro Cuore di Gesù, attraverso il Cuore Immacolato di Maria, godiamo anche della comunione di tutti i santi che non mancheranno mai di assisterci, se solo invochiamo la loro intercessione. Nei momenti bui, non dimentichiamo la realtà e l’esortazione divinamente pronunciata nella Lettera agli Ebrei: “Poiché dunque siamo circondati da una così grande nube di testimoni, deponiamo anche noi ogni peso e il peccato che ci stringe tanto, e corriamo con perseveranza la corsa che ci è posta davanti, guardando a Gesù, pioniere e perfezionatore della nostra fede, il quale per la gioia che gli è stata posta davanti ha sopportato la croce, disprezzando l’onta, e siede alla destra del trono di Dio” (Eb 12, 1-2).
Per concludere, vi assicuro la mia unione con voi e le mie preghiere quotidiane per voi. Come i discepoli sulla strada di Emmaus, siamo stati scoraggiati per un certo tempo davanti al Mistero dell’Iniquità, ma ora, con gli occhi fissi su Nostro Signore Risorto e sul Suo insegnamento immutabile, che i nostri cuori siano rinnovati in ardore dalla Sua grazia (Lc 24, 32).
Vi esorto a essere vicini a Nostro Signore che ci ha scelti per essere suoi fratelli nel Sacerdozio e ad essere vicini gli uni agli altri nell’amore puro e disinteressato per la Chiesa, Suo Corpo Mistico, e nella sofferenza offerta per amore Suo e dei nostri fratelli e sorelle per i quali siamo stati ordinati come veri pastori.
Con il più profondo affetto paterno, imparto a voi e al gregge di Nostro Signore affidato alle vostre cure sacerdotali la mia benedizione.

Raymond Leo Cardinale Burke

Roma

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