Per tramite del suo segretario diacono Ambrogio Fidato abbiamo ricevuto la seguente segnalazione cronichistica da S.E.R. Mons. Eleuterio Favella.
La «magniffica cronica di Roma» segue alla campagna di affissione nei pressi del Vaticano di manifesti dedicati alla liturgia tradizionale (QUI e QUI su MiL).
Grati a Sua Eccellenza Reverendissima per il rinnovato privilegio della sua considerazione nel volerci segnalare le «magniffiche croniche di Roma, de’ fratelli Beretta, Felice e mons. Mario», ed inginocchiati al bacio dell’anello, ci professiamo imperituramente suoi servitori umilissimi.
L.V.
«Ancorché la Santità Sua se fusse dispensato dalli dì de magro et mezzo magro, pella natural divotione et pietade che distingue il Beatissimo sig. Papa, in tempore passionis avea ristrecto ad una soltanto la coletion sovrannumeraria mattinale, postea la prima, di talché presentossi coram Ss.mo oggi mane stesso monsegnor Sagrista et cum illo mons. Viccario criminale ch’avea auuto dal colonello Nardoni stralcio uno de certi manifesti per modo di pasquinata che il bargello coi birri avea sequestratto tra la notte e il primo mane in Borgho, a San Michele al Corridojo, al Santo Spirto, a Monte Mario, alla Traspontina e insino alli horti di S. Maria del popolo et di là del fiume usque a Santo Salvatore in Unda et all’hospitio delle Oblate di Tor de’ Specchi, il che mostrorno, appo le rituali genuflessioni, agli augusti oculi et subitamente andorno per traverso all’augustissimo gargarotio et il cioccolatte, et le suavi pasterelle delle Clarisse urbaniane, et il triunpho de fructi essotici, rapresentante la Poenitentia, ch’avea tanto gentilmente oferto all’apostoliche mensa l’arcivescovo Jannone, vicario apostolico electo della Nova Spagna ch’attendea anchora in Bario la collatione & benefitio papali pria di partir su naviglio del rege catholico verso le Americhe, et eruppe il Santissimo Segnor, ancorché assiso nella consueta trainella ove la podagra angustiante li sagratissimi piedi lo costringe or non è guari, in urla et streppiti che s’udiron insino all’horti sallustiani et al Castro Pretorio, di talché mandò subbito a Castello pel supplitio della rota mons. Presidente alle strade ch’al giudizzio appostolecho non avea vigilato sulla sicurtà delle vie urbane et avea etiam tramato contra l’augustissima maestà pontificale, desumendo ch’ era atto di guerra dell’Introibbo la publicatione sulli muri & giese & conventi & hospitali de Roma di cotanto sconcio contra il Ss.mo sig. Papa. Et allor foe astretto a castello mons. Frangipane, mentre che dicea messa nova alle moniche di S. Gelasio di cui era protettore in gran costernatione di esse moniali, et foe gran romor per Roma, mentre si disse ch’el Bugatti era stato chiamato a passar fiume, et al romor succedette il tremor et dipoi la festatione del popolazzo, imperocché era da papa Sisto che non si menava al sopremo suplicio prelato veruno et etiam di tanto nobbilissimi natali etc.».
da «Le magniffiche croniche di Roma sotto l’augustissimo ponteficato del Ss.mo Signor Nostro papa Francesco» de’ fratelli Beretta, Felice e mons. Mario, appresso la stamperia Medicea, con privileggio - Libro VI
Mons.Favella, che magniffiche croniche!
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