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Pubblichiamo due importanti elenchi. QUI  un elenco coi vescovi contrari, quelli favorevoli e quelli con riserve. QUI  un elenco su  WIKIPED...

venerdì 10 marzo 2023

Difesa della Messa tradizionale: 75ª settimana. Nuove manifestazioni di preghiera davanti agli uffici dell'Arcidiocesi di Parigi #traditioniscustodes

Riceviamo e pubblichiamo.
Luigi

75ª SETTIMANA: LE SENTINELLE CONTINUANO LA PREGHIERA IN DIFESA DELLA MESSA TRADIZIONALE DAVANTI AGI UFFICI DELL'ARCIDIOCESI DI PARIGI

Un recente articolo di Sarah Belouezzane, su Le Monde, del 2 marzo, « Vatican II, concile historique de l’Eglise en ligne de mire »/"Vaticano II, concilio storico della Chiesa sul mirino", conteneva questa interessante osservazione: "A sessant'anni dalla sua apertura, e mentre sembrava accettato da tutti, con fatta eccezione per una frangia di ultras, il Vaticano II è oggi oggetto di numerose critiche. Un fuoco pesante venne dapprima da ambienti che lo avevano rifiutato fin dall'inizio, ma anche da cattolici conservatori più classici, oltre a personaggi popolari della destra della destra, come il filosofo Michel Onfray, malgrado si dica ateo, ma ossessionato da una concezione cattolica della Francia che non smette mai di castigare il concilio. Secondo loro, se il posto della Chiesa cattolica – associata a una certa identità francese – sta diminuendo, se la pratica sta regredendo e se le vocazioni sacerdotali stanno crollando, è a causa di questo Concilio che doveva adeguare il modo di annunciare il messaggio cattolico a un mondo che cambia. Molti critici vogliono che la liturgia ritorni alla sua forma preconciliare. »

Ma le autorità ecclesiastiche restano sorde. Nella migliore delle ipotesi, notano che i giovani sono attratti proprio da quella liturgia che quelle stesse autorià vogliono eliminare, ma non ne traggono per il momento le debite conclusioni. Parigi è un buon esempio dell'enorme difficoltà che i nostri pastori hanno a tenere davvero conto di questi due punti:

- Ciò che è avvenuto sessant'anni fa, il Concilio poi la liturgia di Paolo VI, ha provocato una frattura del tutto strana nella storia della Chiesa: non è uno scisma, ma il contrario di uno scisma, cioè sono coloro che sono “responsabili” che si percepiscono, volenti o nolenti, in una situazione di iato rispetto alla grande tradizione ecclesiastica. Glielo ricorda costantemente un fatto massiccio, irriducibile: la vita che rimane nell'organismo cristiano è ormai ai margini, in comunità di diversa sensibilità, tra le quali domina la galassia tradizionale, i cui membri di prima, seconda, terza e che presto saranno la quarta generazione, affermano tranquillamente che continueranno, come fanno da mezzo secolo, a celebrare, pregare, catechizzare, generare vocazioni come prima.

- Inoltre, data la costante perdita della vita ordinaria diocesana e parrocchiale in termini di numero di praticanti e intensità di fede (sebbene ci sia un nucleo piuttosto conservatore di praticanti che rimane, tra i parrocchiani medi, gli elementi di fede più basilari sono meno e meno condivisi), il non meno costante “rosicchiare” da parte della galassia tradizionale fa sì che il suo peso sia proporzionalmente sempre più grande. A Parigi, i numeri effettivi per la pratica tradizionale, FSSPX inclusa, sono più di 5.000 persone ogni domenica, senza contare il numero di fedeli che, secondo i ripetuti sondaggi di Paix Liturgique, assisterebbero volentieri alla Messa tridentina se fosse celebrata nella loro parrocchia (il che ha almeno il valore di un voto di protesta).

Un buon numero di sacerdoti diocesani sente questo profondamente. Se l'Arcivescovo di Parigi interrogasse tramite scrutinio segreto i suoi sacerdoti sul loro desiderio di poter, almeno qualche volta, celebrare la Messa tradizionale, e i suoi seminaristi sul loro desiderio di, almeno qualche volta, potervi assistere, cadrebbe dalla sua cattedra.

Continuiamo quindi a chiedere instancabilmente la libertà della tradizionale liturgia romana, sia per i fedeli che per i sacerdoti. Questo è il significato dei nostri rosari nella chiesa di Saint-Georges de La Villette, ogni mercoledì alle 17, davanti a Notre-Dame du Travail, ogni domenica alle 18,15, e davanti agli uffici dell'arcidiocesi, 10 rue du Cloître -Notre-Dame, dal lunedì al venerdì, dalle 13:00 alle 13:30