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Riceviamo dagli amici di Bergamo e condividiamo con piacere la segnalazione della pia pratica tradizionale della Via Crucis con le meditazioni di sant’Alfonso Maria de’ Liguori, organizzata dal Comitato Summorum Pontificum di Bergamo e dalla Compagnia san Benedetto.
L.V.
Chiesa di San Bernardino
(Bergamo - via Pignolo, 57)
VIA CRUCIS
Pia pratica tradizionale della Via Crucis con le meditazioni di sant’Alfonso Maria de’ Liguori
QUI per scaricare il libretto.
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La Via Crucis è il cammino percorso dal Signore Gesù, carico della croce, dal pretorio di Pilato al monte Calvario, dove fu crocifisso e morì. Con lo stesso nome si indica anche la contemplazione di alcuni episodi della passione di Gesù Cristo, distribuiti in un numero determinato di «stazioni». In questo modo si percorre con il Signore il suo stesso viaggio verso il Calvario. La devozione, di cui è ignota l’origine, riceve un forte impulso nei secoli dal XII al XIV, all’epoca delle crociate, quando è possibile ripercorrere l’itinerario del Signore Gesù attraverso le strade di Gerusalemme. Tornati i crociati e i pellegrini alle proprie terre, hanno cura di erigere nei loro paesi memorie del Calvario, del santo Sepolcro e degli altri luoghi della passione. Nella diffusione di questa devozione si distinguono i frati minori (francescani), ai quali fin dal secolo XIV era stata affidata la custodia dei luoghi santi della Palestina, e fra loro san Leonardo da Porto Maurizio, che nel corso delle sue missioni in Italia, dal 1731 al 1751, erige oltre cinquecento Viæ Crucis. Su richiesta del santo predicatore francescano – chiamato, ancora vivente, l’apostolo dell’Italia – papa Clemente XII, il 3 aprile 1731, attraverso la Sacra Congregazione delle Indulgenze, emana speciali disposizioni sul modo di compiere questa pratica, sostanzialmente confermate dalla disciplina vigente.
(da Il Libro Blu, Filetto di Villafranca di Massa, 1997)
Cosa vuol dire “pratica tradizionale”? La Via Crucis si svolge regolarmente in tutte le parrocchie. Forse il modo di camminare è tridentino?
RispondiEliminaIl modo di camminare? Non la sopportate proprio la parola TRADIZIONE.
EliminaPer l'anonimo delle ore 19:05 del 7 marzo 2023. Che cosa ci sarebbe di strano nel dire "pratica tradizionale"? Cos'è che contesta? Il "camminare tridentino" in cui lei allude sarcasticamente qui, è una pura invenzione sua volta solo a lanciare una provocazione e basta.
EliminaForse l’anonimo delle 19.05 contesta che, inserendo ovunque la parola “tradizionale”, si voglia creare un’ulteriore cesura e separazione tra i fedeli.
EliminaAllora chiedo: una via crucis celebrata in parrocchia o per le strade del quartiere, cosa ha di diverso da quella “tradizionale”.
Forse ciò che non si sopporta non è la parola tradizione, ma l’uso strumentale che molti ne fanno.
Per Gian: il “voi” non lo so. Io rispondo per me e quello che non sopporto è la visione distorta e sclerotizzata che i tradizionalisti hanno della tradizione, che non è una colata di gesso, ma la trasmissione della Fede in tutte le circostanze della vita. La tradizione, se tutto va bene, non è quella che intendi tu.
EliminaVerissimo
EliminaForse le preghiere sono cattoliche e non si parla di migranti e di politica???
RispondiEliminaI cattolici non possono parlare di migranti? E i tradizionalisti, forse, non fanno politica? Suvvia, non nascondiamoci dietro un dito.
EliminaNella mia parrocchia a lungo si sono fatte vie crucis seguendo della meditazioni scritte da alcuni medici che lavoravano in reparti ospedalieri molto intensi
EliminaMeditazioni sulla sofferenza molto toccanti, che illuminavano quella Redentrice di Gesù
Dal vocabolario Treccani:
RispondiElimina- PIO: Che prova, mostra o rispecchia un profondo sentimento di fede e di devozione religiosa. Che concerne la religione, il culto, la vita religiosa: luoghi p., i luoghi consacrati al culto, come chiese, santuarî e sim.;
- TRADIZIONALE: Della tradizione, che è per tradizione, che corrisponde a una tradizione.
Per cui:
- TRADIZIONE: Trasmissione nel tempo, di generazione in generazione, di consuetudini, usi e costumi, modelli e norme; anche le consuetudini, gli usi e i costumi, ecc. così trasmessi e costituitisi.
Per quale strano motivo ideologico, la pratica della Via Crucis non può essere correttamente definita «pia» e «tradizionale»?
Provi a chiederlo a chi ha scritto tradizionale via crucis invece che soltanto via crucis.
EliminaA me sembra chiaro che voglia individuare un target ben preciso.
Chi critica la parola "tradizionale" inserita nella locandina forse non e' al corrente o non ha mai avutol il "piacere" di assistere ad una Via Crucis moderna. Per "tradizionale" si intende un Via Crucis che non e' "inculturato" e non fa riferimenti al giorno d'oggi, ma si limita a concentrarsi appunto sulla meditazione del duro cammino di Nostro Signore dal Gabbatha al Golgotha...come si faceva a Gerusalemme quando vi ando' in pellegrinaggio s. Francesco e bonta' sua decise di portarci questa bellissima devozione - che nel corso di pochi secoli si estese dal seminato del suo Ordine a tutta la Chiesa Universale.
RispondiEliminaEsattamente. Allora scrivano “via crucis tradizionalista”. Così è tutto più evidente.
EliminaAggiungo che, avendo partecipato innumerevoli volte alla via crucis in parrocchia, ho sempre incontrato meditazioni che riflettono sulla passione di Gesù.
Non trovi strano che chi, a rigor di logica, in una chiesa “moderna” non dovrebbe mai metterci piede, sa esattamente quello che vi avviene?