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mercoledì 8 febbraio 2023

S. Comunione in mano. Tra abusi e arroganza. E una proposta

Altri pazzeschi abusi denunciati da Aldo Maria Valli e una interessante proposta di coordinamento delle proposte.
QUI altri abusi A Bologna (l'Arcivescovo Zuppi ha qualcosa da dire?).
QUI la lettera di una suora di clausura ritornata alla S. Comunione sulla lingua.
Luigi

4-2-23

Caro Aldo Maria Valli,
sto seguendo sul suo blog Duc in altum il dibattito sulla comunione, a difesa del sacrosanto diritto di riceverla in bocca e non sulla mano.
In merito voglio raccontare due episodi. Del primo sono stato protagonista diretto, il secondo mi è stato riferito.
Frequento la parrocchia di San Paolo a Salerno e alcune domeniche fa mi sono presentato, durante la messa, per ricevere l’Eucaristia. Il celebrante mi ha chiesto di porgere le mani e, visto il mio rifiuto, è stato “costretto” a darmi l’Eucaristia direttamente in bocca. Subito dopo avermela concessa, mentre mi spostavo dalla fila per tornare al mio posto, mi ha rivolto questa frase: “Che il Signore la assista!”. A tale affermazione ho risposto: “Anche a lei, padre”.
Qualche settimana prima, nella stessa parrocchia, è accaduto un episodio ancor più sconcertante. Un mio amico che si è presentato in sacrestia per chiedere al celebrante se poteva ricevere la comunione direttamente in bocca, si è sentito rispondere: “Solo i cani prendono il cibo direttamente con la bocca”.
Questi due sacerdoti appartengono alla Congregazione dei Saveriani.

Per fortuna il parroco di San Paolo è un sacerdote, benché molto giovane, di una fede vera.

Non aggiungo commenti, solo una domanda: cos’altro ci aspetta?

Lettera firmata


4-2-23

Caro Valli,

scrivo da Venezia e segnalo che a mia moglie, presso la chiesa di San Giobbe, non è stato permesso di ricevere la Comunione in bocca. Il rifiuto è venuto dal parroco durante la celebrazione mattutina della domenica. Suo malgrado, mia moglie ha accettato di ricevere il Corpo di Cristo sulle mani.

In proposito ho già scritto alla curia patriarcale, ma al momento non ho ricevuto risposta, neppure di avvenuta ricezione dell’e-mail.

Segnalo invece che la possibilità di ricevere l’Eucarestia in bocca non è negata da nessuno dei cinque sacerdoti carmelitani della vicina chiesa di Santa Maria di Nazareth, o chiesa degli Scalzi.

Preghiamo per tutti i nostri pastori.

Lettera firmata


4-2-23

Caro Valli,

sto leggendo nel suo bellissimo blog Duc in altum i racconti dei lettori sui casi di abuso nella ricezione dell’Eucaristia. Un sacrosanto diritto – ricevere la Comunione in bocca – viene spesso negato. Non solo: i sacerdoti a volte si comportano con arroganza e rivolgono ai fedeli parole davvero inaccettabili. Ovviamente preghiamo per questi sacerdoti, ma vorrei anche lanciare una proposta. Si potrebbe dar vita a un comitato che raccolga le diverse testimonianze provenienti d tutta Italia, creare un gruppo e aiutare i fedeli a rivolgersi a parroci e vescovi per far valere i propri diritti. Si potrebbero anche organizzare incontri per approfondire i temi legati all’Eucaristia e alla sua corretta ricezione.

Lancio questa idea attraverso Duc in altum.

Sempre uniti nella preghiera.

Valter Tuninetti

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Per le segnalazioni, e per rispondere alla proposta del lettore Tuninetti, scrivere a blogducinaltum@gmail.com

Venezia