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sabato 27 agosto 2022

La veste talare

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Luigi

di Isidoro D'Anna
La veste talare è l’abito dei sacerdoti e seminaristi cattolici. Quest’abito è il segno esterno dell’anima disposta ad entrare nella vita ecclesiastica.
Le caratteristiche di questa veste sono:
1. Il colore nero, il quale indica indica che colui che la indossa è morto al mondo, ai suoi amori e stime.
2. È un abito ampio, a rappresentare quasi la sfericità della terra e l’immensità della religione cattolica.
3. È una veste lunga, che copre fino ai piedi, per testimoniare che tutta la carne è morta al mondo, e reca in sé la morte di Cristo; perciò colui che indossa la veste talare deve far apparire nella sua persona la morte di Nostro Signore e le sue vittorie, e così pure in tutte le azioni deve proclamarLo e annunciarLo.
4. I bottoni che chiudono la talare sono 33 in memoria degli anni della vita di Nostro Signore, e 5 sui polsi in memoria delle Sue cinque piaghe.
La veste talare copre interamente il corpo tranne la testa, a significare che solo Gesù Cristo deve apparire, e la lingua deve parlare il linguaggio di Dio: il sacerdote deve essere un’immagine della Divinità. Le mani ugualmente scoperte per far conoscere che le sue azioni sono opera di Dio. Anche i piedi sono coperti, a significare la morte alle affezioni e ai desideri terreni a cui i passi dell’uomo possono portare.
Dunque nella veste talare nulla rimane scoperto se non la testa e le mani, questo per rivelare che tutto deve essere morto e sepolto come in una tomba nel sacerdote, facendo apparire solo la vita divina che si manifesta tramite le sue azioni.