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venerdì 15 luglio 2022

Don Morselli: "Perchè non credo al cosiddetto "Codice Ratzinger"

Dal profilo Facebook di don Alfredo Morselli, sul cosiddetto "Codice Ratzinger" del giornalista Andrea Cionci.
Riceviamo e pubblichiamo.
Luigi

PERCHÉ NON CREDO AL COSIDDETTO CODICE RATZINGER

Studio da anni la questione, mi sono letto anche la biografia di Danneels in francese etc.
Tutto il teorema ha due punti deboli
1) Viene trascurata la "universalis acceptatio", a partire dai Cardinali il giorno dopo la proclamazione dal balcone. Poi la totalità morale dei fedeli e dei Vescovi lo riconosce Papa, compresi i Cardinali più santi, come Caffarra, Burke, Sarah etc.
Se la Chiesa riconoscesse Papa un non Papa le porte dell'inferno prevarrebbero, perché sarebbero invalide tutte le nomine, verrebbe a cadere l'appoggio della propositio fidei etc.
Nell'atto di fede noi diciamo: "Mio Dio, poiché sei verità infallibile credo tutto quanto hai rivelato e la Chiesa ci propone a credere". La fede non si appoggia su una relazione personale individuale con Dio rivelante, ma ciò si ottiene solo assentendo a quanto la Chiesa visibile crede e propone a credere.
Ora il Papa da solo può proporre a credere le verità di fede.
Si può dire del Papa quanto alla fede quello che dice il Salmo 104,27-28:
"Tutti da te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno. Tu lo provvedi, essi lo raccolgono, tu apri la mano, si saziano di beni".
Se miliardi di cattolici si ingannassero nel punto di riferimento capitale della fede, mi dica -chi pensa che milioni di buoni cattolici si ingannino sul Papa- come non prevalgono le porte dell'inferno.
Per questo l'accettazione universale di fatto sana tutte le (presunte o vere) irregolarità canoniche (di diritto positivo).

2) Benedetto XVI non può simulare, perché mentirebbe, cioè compirebbe un male in vista di un bene; è questo è proprio il principio almeno insinuato in Amoris laetitia che è inaccettabile.
I sostenitori della teoria del codice Ratzinger in pratica applicano al Papa l'escamotage per l'adulterio presente in Amoris laetitia:
A) In vista del consolidamento degli elementi di bene di una relazione adulterina è possibile compiere un atto intrinsecamente cattivo
A') In vista del presunto bene della Chiesa è lecito mentire/simulare.
Benedetto XVI, che ha sempre difeso gli assoluti morali, si troverebbe a contraddirsi.
Benedetto XVI ha concelebrato con Francesco, lo ha chiamato "Santità", e se fosse il primo a non crederci avrebbe compiuto un orribile sacrilegio.
La veste bianca, la firma PP, la creazione del papato emerito, sono azioni discutibili, ma non di tale portata da ritenere Benedetto XVI un simulatore, pur a fin di bene.

CONCLUSIONE
Per i suddetti motivi, seguo Sarah e il gruppetto di Cardinali e Vescovi, che combattono gli errori del modernismo e ritengono Francesco Papa.