Altre nuove sulla Fabbrica di S. Pietro.
Luigi
VATICANO: I DATI DEI DIPENDENTI IN PASTO ALLA STEFANO GOLDONI
Silere non possum, 27-6-22
Mentre Francesco nella nuova Costituzione Apostolica ribadisce che anche le questioni economiche debbono restare all’interno dello Stato e non vanno affidate con troppa facilità all’esterno, nella Fabbrica di San Pietro si lavora per far andare tutto in mano ad uno studio collegato alla Basilica del Santo di Padova. Minacce, frecciatine e mobbing psicologico stanno aumentando a dismisura a San Pietro. Sia il Cardinale, sia il suo team arrivato da Assisi, non hanno apprezzato gli articoli in cui vi stiamo raccontando tutto ciò che ha portato il francescano Gambetti in Vaticano. Dalla Segreteria di Stato nel frattempo, un monsignore riferisce: “Sono già due volte che ha chiesto di sistemare Enzo Fortunato all’Ufficio Comunicazione della Fabbrica. Due volte che si sente dire: assolutamente no”. Anche questo non fa altro che confermare il sistema di familismo amorale imperante che vige qui dentro.
Ad aiutare il sistema di confusione e autocrazia, c’è anche questa incomprensibile sitazione di stallo causata dalla mancanza di uno statuto. Quando la Veneranda Fabbrica venne commissariata e fu inviato il Nunzio Mario Giordana, venne redatto un nuovo statuto che è stato inviato in Segreteria di Stato. Da quando è arrivato Mauro Gambetti, però, il francescano sta facendo di tutto per far sì che lo statuto non entri in vigore. Il risultato lo lasciamo immaginare, è praticamente un delirio. Ora le bozze dello statuto giacciono sulle scrivanie in Segreteria di Stato a prendere polvere. In Fabbrica, nel frattempo, c’è l’autocrazia. Questo permette al Cardinale di amministrare la Fabbrica in contrasto a tutta la normativa vigente nello Stato della Città del Vaticano. Basti pensare che Paola Borsari e Roberto Bertozzi si ritrovano a lavorare in Fabbrica negli stessi uffici pur essendo espressamente vietato dalla normativa perchè sono coniugi. Senza dimenticare che Borsari svolge le medesime mansioni nella Basilica di San Francesco ad Assisi e in Fabbrica resta solo dal mercoledì al venerdì. Lo stipendio però è da dirigente, come abbiamo spiegato negli altri articoli.
Nel frattempo al terzo piano, luogo in cui Mauro Gambetti ha creato il suo enorme ufficio, venerdì il Cardinale ha fatto arrivare addirittura una cucina. Il denaro che era stato messo da parte per poter far fronte a situazioni emergenziali presto finirà e sarà pianto e stridor di denti.
Le buste paga dei dipendenti
Mentre Ettore Valzania (Responsabile Ufficio Accoglienza), invita i dipendenti a chiedere offerte ai turisti che si recano in Basilica, il Cardinale Gambetti si ritrova senza dipendenti competenti che possano gestire le buste paga. Nonostante abbia assunto Paola Bossari con stipendi da capogiro, la signora non sembra essere capace a gestire questi ed altri pagamenti. Venendo meno il dipendente che si occupava di questa mansione, la trovata del cardinale è quella di affidare le buste paga ad uno studio di consulenza del lavoro che gli hanno presentato i suoi amici e confratelli della basilica del Santo di Padova.
La gestione delle buste paga sarà affidata allo studio Stefano Goldoni che ha affiancato il Messaggero di Sant’Antonio nel licenziamento dei dipendenti del quotidiano dei frati minori conventuali.
In Fabbrica sono arrivati due dipendenti di questo studio e in una lunga mail sono stati richiesti tutti i documenti dei dipendenti della Fabbrica di San Pietro. Far uscire i dati dei dipendenti dallo Stato, non solo espone ad un rischio enorme, ma è contrario a tutte le norme e al buon senso. Possibile che non c’era nessuno da poter assumere per svolgere questa mansione? Possibile che Mauro Gambetti agisca solo attraverso amici e parenti? In Vaticano non esistono più le assunzioni per merito?
Caos e lamentele in Cupola
Per visitare la Cupola della Basilica di San Pietro i pellegrini hanno sempre goduto di una certa continuità. Alla biglietteria sono destinati due dipendenti, uno svolge il turno mattutino ed uno quello pomeridiano. Quando i due dipendenti si davano il cambio si trattava di bloccare il flusso dei pellegrini per qualche minuto. Ettore Valzania e Stefano Attili, i quali evidentemente non hanno ben chiaro che la Basilica non è quella di Assisi ma è il cuore della cristianità, hanno escogitato un nuovo sistema che costringe i pellegrini a stare sotto il sole, in piedi a marcire.
Ora alle ore 12:30 il dipendente del turno mattutino chiude la cassa. La cassa resta chiusa con la fila dei pellegrini che aumenta. Alle 13.00 riparte il turno pomeridiano. I fedeli si sono già lamentati e il Cardinale Gambetti non si preoccupa del fatto che tutto ciò che sta facendo non fa altro che evidenziare la sua completa inadeguatezza in questo incarico. Del resto Francesco non lo ha scelto per chissà quali doti ma perchè il frate francescano lo aveva imbambolato con la questione di questa fantomatica Fondazione Fratelli Tutti che sembra proprio non aver alcuno scopo.