Riceviamo e pubblichiamo.
Luigi
Per la trentesima volta, ci siamo riuniti davanti alla Nunziatura Apostolica, dalle 12 alle 12.45, sabato scorso 26 febbraio 2022.
Ci siamo rallegrati per l'eccezione fatta per la Fraternità di San Pietro e, sembra, per gli altri istituti Ecclesia Dei, di usare il rituale e il pontificale tradizionali nelle proprie chiese e, con il permesso dei vescovi, in altri luoghi.
Ma non accettiamo che tutti i sacerdoti diocesani e religiosi che sono disposti a celebrare secondo il rito tradizionale debbano essere soggetti alle restrizioni e alle proibizioni di Traditionis Custodes. A questo proposito, è importante sapere che oggi, per ordine del Papa, tutte le richieste di autorizzazione a celebrare la Messa tradizionale, che provengono principalmente da giovani preti, trasmesse dai vescovi alla Congregazione per il Culto Divino, vengono sistematicamente rifiutate da questa.
L'obiettivo è quello di ridurre la liturgia tradizionale a luoghi riservati e comunità specializzate (compresa la FSSPX), mentre nel contempo se ne impedisce la diffusione nelle diocesi, nelle parrocchie e nelle case religiose. Si vuole bloccare l'immenso slancio di crescita che era stato permesso da Summorum Pontificum.
La Divina Provvidenza permette il male perché alla fine si realizzi un bene più grande. Traditionis Custodes, una dichiarazione di guerra alla lex orandi tradizionale della Chiesa, ha mostrato paradossalmente che essa era di importanza centrale. Da parte nostra sappiamo che la liturgia tradizionale sarà la base per la rinascita della missione, la resurrezione delle vocazioni e il rinnovamento dell'insegnamento del catechismo. Davanti alla Nunziatura Apostolica, e in tutte le pie manifestazioni di Parigi, le "sentinelle" (Custodes) che siamo, non chiedono altro che la libertà per la liturgia tradizionale!