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sabato 19 marzo 2022

dalla Rivista "Cardinalis" #6 - S. E. R. il Card. Dieudonné Nzapalainga C. S. Sp. arcivescovo di Bangui (Repubblica Centraficana)

S. E. il Card. Nzapalainga (foto: La Croix)

Qui una breve biografia del Cardinal Nzapalainga, il più giovane del Sacro Collegio, dal sito dalla S. Sede. 
Roberto

 Questo articolo è apparso sulla rivista Cardinalis.

 Cardinale Dieudonné Nzapalainga -- BIOGRAFIA

 Quando nel 2016, a soli 49 anni, venne nominato cardinale da Papa Francesco, Dieudonné Nzapalaing era il membro più giovane che faceva ingresso nel Collegio cardinalizio. Era anche il primo prelato della Repubblica Centrafricana che riceveva il galero rosso.

 Conosciuto come instancabile pacificatore in un Paese lacerato da conflitti interni, Papa Francesco scelse l'arcivescovo centrafricano dopo aver visitato la RCA al culmine della guerra

civile che la dilaniava, nel 2015. È il primo ecclesiastico nato dopo il Concilio Vaticano II ad essere elevato al Collegio Cardinalizio.

 Questa nomina dimostra che Dio non dimentica i piccoli e i poveri che hanno fiducia in Lui”, disse il cardinal Nzapalainga quando conobbe la notizia. “Attesta l’impegno della nostra Chiesa per il dialogo finalizzato al servizio, alla riconciliazione e alla pace”.

 Nato il 14 marzo 1967 a Mbomou, nella diocesi Centrafricana di Banhassou, Dieudonné Nzapalainga ha partecipato ai seminari di diverse nazioni francofone: prima al seminario minore della sua diocesi, poi al seminario maggiore in Camerun e infine al seminario maggiore Spiritano a Libreville, in Gabon. Ha professato i voti perpetui nella Congregazione dei Padri Spiritani nel 1997 ed è stato ordinato sacerdote nel 1998.

 Dopo aver conseguito la laurea in teologia presso il Jesuit Centre Sèvres in Francia, padre Nzapalainga ha trascorso sette anni a Marsiglia come cappellano di un orfanotrofio e come viceparroco. Nel 2005 è stato richiamato in RCA per prestare servizio come superiore regionale, dove ha rapidamente fatto carriera diventando presidente della Conferenza dei Superiori Maggiori dellAfrica Centrale dal 2008-2009. Viene nominato arcivescovo metropolita di Bangui nel 2012 da Benedetto XVI.

 Il cardinale Nzapalainga è presidente della conferenza episcopale del suo Paese dal 2013 ed è stato padre sinodale sia nell'Assemblea Generale del Sinodo Straordinario dei Vescovi sulla Famiglia nel 2014 che nel Sinodo dei giovani del 2018.

 Impegnato personalmente nel processo di pace nel suo Paese, ha preso parte a numerose iniziative interreligiose. Come Papa Francesco, considera che sia il conflitto della Repubblica centrafricana che altri conflitti simili, sono conflitti politici e legati al traffico di armi e non motivati dalla religione. Egli tenta, dice, “di disarmare i cuori e le menti”.

 Ho sempre affermato che questo non è un conflitto religioso tra musulmani e cristiani”, disse alla stampa nel 2017. “È un conflitto politico-militare. Da una parte ci sono persone armate e dall'altra la fede e la religione che vengono utilizzate e manipolate a scopo politico. Vogliamo che tutti i fronti chiedano ai guerrafondai di deporre le armi, instaurare un dialogo e creare la pace nel Paese”.

 In un libro del 2021 intitolato Je suis venu vous apporter la Paix (Sono venuto a portarvi la pace), il cardinale riflette sulla sua vita di sacerdote Spiritano. Afferma anche che la mancanza di sicurezza della sua nazione è stata “alimentata da attori locali e internazionali” e da gruppi armati che controllano le aree del paese ricche di minerali. Ha ricordato la sua collaborazione con il capo della Comunità Islamica Centrafricana e con il leader dell'Alleanza evangelica del Paese. La guarigione, scrive il cardinale Nzapalainga, “dovrebbe partire dal cuore delle persone comuni e nelle comunità in cui vivono”.

 Vatican News afferma che il cardinale è “una delle persone più ascoltate su questioni che riguardano la Repubblica Centrafricana” e anche che la visita di Francesco nella Repubblica Centrafricana, nel 2015, è stata “come una luce che entra nell'oscurità” poiché “eravamo prigionieri della violenza, prigionieri della disperazione, dell'angoscia”. La visita del Papa, ha aggiunto, “ci ha unito, ci ha portato la pace, ci ha portato la speranza”.

 Durante il sinodo dei giovani del 2018 il cardinale Nzapalainga disse che una delle questioni chiave era: “Cosa cerca di dirci Dio tramite i giovani?” e che era cruciale incoraggiare i fedeli a trasmettere la fede alle generazioni più giovani e far sì che queste la condividano.

 Il cardinale Nzapalainga, che è stato anche presidente della Caritas nella Repubblica Centrafricana, ha ripetuto quanto detto dal Papa sulle migrazioni, raccontando al sinodo dei giovani che a volte gli immigrati sono “trattati come animali” o accolti solo se utili, ma ha sottolineato “sono esseri umani e come tali dovrebbero essere trattati”.

 Nel 2017 e durante il periodo in cui è stato responsabile della Caritas, al cardinale venne segnalato che padre Luk Delft, belga da lui nominato capo della Caritas nonostante una condanna del 2012, era un sacerdote abusatore.

 

L'Associated Press riferisce che il cardinale rimosse il sacerdote su suggerimento di una commissione per le denunce, anche se Andre Azzopardi, dal 2018 responsabile della salvaguardia e dell'integrità di Caritas Internationalis, assicura che “nel 2017 non è stato fatto abbastanza”. Azzopardi ha anche affermato che una persona con il passato di padre Delft “non sarebbe mai dovuto entrare nella famiglia della Caritas, figuriamoci diventarne direttore”.

 I cittadini della Repubblica Centrafricana si sono rallegrati alla notizia della scelta del loro cardinale. Il cardinale Nzapalainga, sorridente e gioioso, parla sanhgo e francese ma non inglese.

 

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