21° appuntamento della rubrica sulla storia del Movimento Liturgico a cura del M° Aurelio Porfiri.
Oggi ci presenta la figura di don Valentin Thalhofer, sacerdote tedesco, autore di un'opera magistrale: Manuale di Liturgia.
Oggi ci presenta la figura di don Valentin Thalhofer, sacerdote tedesco, autore di un'opera magistrale: Manuale di Liturgia.
Qui i precedenti medaglioni.
Roberto
Manualistica liturgica:
Valentin Thalhofer (1825-1891)
di Aurelio Porfiri
Siamo in un’epoca in cui impariamo tante cose tramite i social media, i video, le app di messanging. Insomma, la comunicazione è certamente cambiata tantissimo da alcuni decenni fa. Vedo però che resistono nelle vendite di Amazon i manuali per imparare a fare questa o quella attività. Anche la liturgia ha la sua manualistica e cominciamo a considerarla con Valentin Thalhofer, un sacerdote e docente tedesco, definito da Klemens Löffler (1) come “un insegnante molto rispettato, un uomo di carattere nobile, confessore zelante, oratore dal pulpito, ed anche uno scrittore fecondo, intellettualmente molto preparato”. A lui dobbiamo un opera che farà scuola e che al tempo di Löffler era ancora ritenuta un punto di riferimento, Handbuch der Liturgik, un manuale di liturgia.
L’inizio della manualistica liturgica lo dobbiamo proprio agli studiosi teutonici, più portati rispetto a noi latini alla sistematizzazione dei contenuti. C’è da dire che il manuale di Thalhofer, che più tardi sarà rivisto ed integrato, offriva anche degli elementi di nobità rispetto alla letteratura del passato, includendo un punto di vista sulla liturgia che anche si basava su dati antropologici e psicologici (2). Come ho detto in precedenza [si veda qui, il contributo dell'archeoloo De' Rossi e del suo apporto alla storia della Litgurgia,. n.d.r.] l’uso delle scienze ausiliarie non può che aiutare a comprendere meglio i dati della storia e della prassi liturgica, se esse non sono innalzate a dogma.
Thalhofer, come Guéranger, riteneva che la liturgia cattolica dovesse essere fortemente legata alla lingua latina e che traduzioni in lingua vernacolare, che alcuni proponevano sotto influsso del giansenismo, ne avrebbero tradito la natura (3).
Ci viene da pensare a quanto detto 60 anni fa da un documento di Giovanni XXIII, volutamente dimenticato, la Veterum Sapientia: “Per questi motivi la Santa Sede ha gelosamente vegliato sulla conservazione e il progresso della lingua latina e la ritenne degna di usarla essa stessa, «come magnifica veste della dottrina celeste e delle santissime leggi», nell'esercizio del suo magistero, e volle che l'usassero anche i suoi ministri. Infatti questi uomini della Chiesa, ovunque si trovino, usando la lingua di Roma, possono piú rapidamente venire a sapere quanto riguarda la Santa Sede ed avere con questa e fra loro piú agevole comunicazione”.
Queste parole ci sembrano così lontane.
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NOTE
(1) LÖFFLER, K. (1912). Valentin Thalhofer. In The Catholic Encyclopedia. New York: Robert Appleton Company. Retrieved March 14, 2022 from New Advent: http://www.newadvent.org/cathen/14554a.htm
(2) GERHARDS, A., KRANEMANN, B. (2017). Introduction to the Study of Liturgy. Collegeville (MI): Liturgical Press.
(3) COLLINS, P. ed. (2010). Renewal and Resistance: Catholic Church Music from the 1850s to Vatican II. Bern: Peter Lang.
(1) LÖFFLER, K. (1912). Valentin Thalhofer. In The Catholic Encyclopedia. New York: Robert Appleton Company. Retrieved March 14, 2022 from New Advent: http://www.newadvent.org/cathen/14554a.htm
(2) GERHARDS, A., KRANEMANN, B. (2017). Introduction to the Study of Liturgy. Collegeville (MI): Liturgical Press.
(3) COLLINS, P. ed. (2010). Renewal and Resistance: Catholic Church Music from the 1850s to Vatican II. Bern: Peter Lang.