Quando vengono parole di buon senso dal S. Padre, ovviamente viene attaccato (vedere QUI il nostro post di MiL sulla vicenda).
Luigi
di Franca Giansoldati, Il Messaggero, 7 Gennaio 2022
Città del Vaticano – Lo schema di Papa Francesco sulla crisi demografica in corso che avrebbe portato a un calo dei figli e, in parallelo, ad un aumento degli animali domestici trattati come figli, ha avuto l'effetto di una devastante bomba a grappolo: distanza di giorni il tema continua ad essere motivo di contestazioni a livello internazionale. Basta dare una occhiata ai quotidiani e ai siti stranieri più importanti, dal Guardian al New York Times.
Il fatto è che la sintetica riflessione di Francesco sulla diminuzione della prole non è piaciuta proprio. Le critiche - anche feroci - che si continuano a leggere qui e là su Twitter o su Instagram in varie lingue, fanno riferimento al fatto che i preti essendo celibi dovrebbero essere gli ultimi a poter dare lezioni urbi et orbi a coppie che, invece, crescono un figlio con enormi sacrifici economici e, spesso, con ben pochi incentivi statali.
A questo profluvio di giudizi negativi si sono aggiunti quelli delle associazioni femminili che si battono per l'uguaglianza e la parità. Il filo rosso che unisce tanti post fa riferimento alla carenza di asili nido, a costi contenuti, con orari più estesi o alle poche tutele alla maternità. Se vi fossero forse le donne in Italia farebbero più figli di quanti non decidano di farne ora. Il discorso sollevato dal mondo femminile è assai complesso e riguarda anche la battaglia in corso a non dover essere costrette sempre a scegliere tra l'eterno ruolo di caregiver rispetto ai mariti, per occuparsi di figli, familiari malati, genitori anziani rinunciando così ad un percorso lavorativo e a legittime aspirazioni personali, spesso dopo anni di studio e di università.
Le feroci critiche che si sono levate contro il Papa fanno poi riferimento alla figura di San Francesco – il santo al quale si ispira il pontificato in corso – che forse non avrebbe parlato in questo modo a chi, all'interno di una famiglia, possiede animali domestici. Insomma, la frittata delle culle vuote e delle cucce piene rischia di essere un boomerang micidiale per un pontefice arrivato all'ottavo anno di pontificato.
Su un portale ambientalista (Greenme.it) sono state sintetizzate tante lamentele: «figli e animali non andrebbero mai messi in contrapposizione tra loro, né da noi né dal Papa: cani e gatti non sono come figli, ma sono al pari destinatari di molto amore, anche se di tipo diverso. Questa è una colpa? Amare gli animali? Non esclude certo l’amore per i bambini! Ci sono molte ragioni che spingono una coppia che si ama a scegliere di non avere figli e certamente la compagnia di un animale domestico non rientra fra queste: oltre a motivi fisiologici e all’impossibilità fisica di generare un figlio, anche l’incertezza economica per il futuro, la mancanza o la precarietà di lavoro, la disparità di diritti fra mamme e papà, la paura di vivere in un mondo sempre più inquinato e in balia della crisi climatica, l’imperversare di malattie (non da ultimo, il Coronavirus) possono guidare verso la scelta del figlio unico o del non avere figli».
Nel profluvio delle contumelie via web non manca anche un filone i al vetriolo sulla pedofilia e sul clero. Difficilmente una uscita del Papa aveva riunito così tanti fronti aperti: gli ambientalisti, gli animalisti, i vegani, le femministe, le associazioni che i battono per il gender pay gap, gli ecologisti, i giovani.