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lunedì 24 gennaio 2022

Papa Francesco criticato sul web per le giuste parole su cani e gatti trattati come figli

Quando vengono parole di buon senso dal S. Padre, ovviamente viene attaccato (vedere QUI il nostro post di MiL sulla vicenda).
Luigi

di Franca Giansoldati, Il Messaggero, 7 Gennaio 2022

Città del Vaticano – Lo schema di Papa Francesco sulla crisi demografica in corso che avrebbe portato a un calo dei figli e, in parallelo, ad un aumento degli animali domestici trattati come figli, ha avuto l'effetto di una devastante bomba a grappolo: distanza di giorni il tema continua ad essere motivo di contestazioni a livello internazionale. Basta dare una occhiata ai quotidiani e ai siti stranieri più importanti, dal Guardian al New York Times.
Il fatto è che la sintetica riflessione di Francesco sulla diminuzione della prole non è piaciuta proprio. Le critiche - anche feroci - che si continuano a leggere qui e là su Twitter o su Instagram in varie lingue, fanno riferimento al fatto che i preti essendo celibi dovrebbero essere gli ultimi a poter dare lezioni urbi et orbi a coppie che, invece, crescono un figlio con enormi sacrifici economici e, spesso, con ben pochi incentivi statali.

A questo profluvio di giudizi negativi si sono aggiunti quelli delle associazioni femminili che si battono per l'uguaglianza e la parità. Il filo rosso che unisce tanti post fa riferimento alla carenza di asili nido, a costi contenuti, con orari più estesi o alle poche tutele alla maternità. Se vi fossero forse le donne in Italia farebbero più figli di quanti non decidano di farne ora. Il discorso sollevato dal mondo femminile è assai complesso e riguarda anche la battaglia in corso a non dover essere costrette sempre a scegliere tra l'eterno ruolo di caregiver rispetto ai mariti, per occuparsi di figli, familiari malati, genitori anziani rinunciando così ad un percorso lavorativo e a legittime aspirazioni personali, spesso dopo anni di studio e di università.

Le feroci critiche che si sono levate contro il Papa fanno poi riferimento alla figura di San Francesco – il santo al quale si ispira il pontificato in corso – che forse non avrebbe parlato in questo modo a chi, all'interno di una famiglia, possiede animali domestici. Insomma, la frittata delle culle vuote e delle cucce piene rischia di essere un boomerang micidiale per un pontefice arrivato all'ottavo anno di pontificato.

Su un portale ambientalista (Greenme.it) sono state sintetizzate tante lamentele: «figli e animali non andrebbero mai messi in contrapposizione tra loro, né da noi né dal Papa: cani e gatti non sono come figli, ma sono al pari destinatari di molto amore, anche se di tipo diverso. Questa è una colpa? Amare gli animali? Non esclude certo l’amore per i bambini! Ci sono molte ragioni che spingono una coppia che si ama a scegliere di non avere figli e certamente la compagnia di un animale domestico non rientra fra queste: oltre a motivi fisiologici e all’impossibilità fisica di generare un figlio, anche l’incertezza economica per il futuro, la mancanza o la precarietà di lavoro, la disparità di diritti fra mamme e papà, la paura di vivere in un mondo sempre più inquinato e in balia della crisi climatica, l’imperversare di malattie (non da ultimo, il Coronavirus) possono guidare verso la scelta del figlio unico o del non avere figli».

Nel profluvio delle contumelie via web non manca anche un filone i al vetriolo sulla pedofilia e sul clero. Difficilmente una uscita del Papa aveva riunito così tanti fronti aperti: gli ambientalisti, gli animalisti, i vegani, le femministe, le associazioni che i battono per il gender pay gap, gli ecologisti, i giovani.