«Quand'è che i nostri fratelli della sinistra cattolica comprenderanno che il paradiso sovietico è soltanto un inferno male organizzato?»
(p. Werenfried van Straaten, Padrelardo)
A proposito di certi discorsi del Papa Francesco contro la proprietà privata (inter alia vedere MiL QUI).
Luigi
11 Dicembre 2021, Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, il por. Ettore Gotti Tedeschi ci ha scritto questo messaggio, che ben volentieri portiamo alla vostra attenzione. Questo, per chi legge l’inglese, è il collegamento all’articolo citato dal prof. Gotti Tedeschi. Buona lettura, e riflessione.
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Caro dottor Tosatti, le allego un articolo, pubblicato sulla prestigiosa ed influente rivista americana di economia Forbes, scritto da un mio amico argentino Alejandro Chafuen, cattolico ed economista, direttore internazionale dell’Acton Institute.
L’Acton Institute (il nome è riferito allo storico e politico inglese Lord John Acton) è il maggior think-tank americano, fondato da father Robert Sirico, la cui missione è quella di promuovere una società libera e virtuosa fondata sulla libertà individuale e ispirata a principi cattolici.
In questo articolo Chafuen spiega il pensiero di un grande gesuita di fine ‘800, padre Matteo Liberatore SJ, il quale contribuì alla stesura dell’Enciclica Rerum Novarum del grande Papa Leone XIII (1891).
In questo articolo Chafuen spiega la irrinunciabile priorità della proprietà privata, per il bene comune, come diritto secondo natura e perciò primario, non secondario e derogabile. Come invece viene insegnato nell’Enciclica Fratelli Tutti, negando il pensiero persino di San Tommaso d’Aquino.
Ricorda Chafuen che padre Liberatore fu anche un fondatore della Civiltà Cattolica nel 1850. Nel suo libro “Principi di politica economica” (1891) scrive che <proprietà significa esclusivo possesso di un bene con il potere di disporne secondo sua volontà>. Evidentemente lo scrisse quale sfida alle teorie socialiste dell’epoca che lui considerava, stretto senso, <contronatura>.
Padre Liberatore considerava la proprietà privata necessaria per assicurare la pace, il benessere proprio e quello futuro dei figli. Disporne significa poter realizzare la vera solidarietà personale e fraterna verso il prossimo bisognoso, solidarietà che è anzitutto privata, altrimenti non è solidarietà cristiana.
Aggiunge che ciò che giustifica la volontà di cancellare la proprietà privata è la volontà di rendere l’uomo debole, indifeso e vulnerabile.
Non solo, io aggiungo la volontà di rendere sterile il suo lavoro, e inutile per esercitare vera carità cristiana nei fatti.
Per p. Liberatore il maggior problema socioeconomico è piuttosto dare troppo potere allo Stato.
Chafuen pertanto critica l’Enciclica Fratelli Tutti dove è scritto che la proprietà privata può solo esser considerata un diritto naturale secondario che deriva dalla destinazione naturale dei beni creati.
Questa differente visione del tema proprietà privata, secondo Chafuen, sta nel fatto che p. Liberatore, a differenza dall’attuale pontefice, conosceva bene l’economia e i pericoli del socialismo.
Considerare la proprietà privata secondaria è errato e pericoloso, essendo la conseguenza naturale del lavoro dell’uomo.
Amen.