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giovedì 25 novembre 2021

Aborto. Lettera aperta ai vescovi Usa

Una bella e commovente traduzione di Aldo Maria Valli.
QUI e QUI altri post di MiL sull'argomento.
Luigi

Perché, vescovi, ci ignorate?
20-11-21
di Christine Harrington

Il gruppo più ignorato di cattolici sofferenti, raramente menzionati dalla Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti (Usccb) o da qualsiasi vescovo, è formato dalle donne pentite dopo l’aborto. Ebbene, io sono una di quelle donne, e mi rammarico profondamente della mia “scelta”.
Durante la conferenza dell’Usccb a Baltimora, questa settimana, il problema delle sofferenze di donne e uomini dopo l’aborto è stato ancora una volta ignorato. I vescovi hanno approvato mercoledì un documento dal titolo Il mistero dell’Eucaristia nella vita della Chiesa. Si evita la polemica riguardo ai politici cattolici abortisti e l’Usccb spiega che il documento non darà vita a una politica nazionale circa la questione se i politici statunitensi possono o non possono ricevere la Comunione.
Centinaia di migliaia di noi hanno guardato, aspettato e pregato che i vescovi ci parlassero. Invece, i vescovi hanno votato per non prendere posizione contro i politici cattolici che spingono all’aborto. Duecentoventidue vescovi si sono rifiutati di stare con il loro gregge ferito.

Prima di pentirmi dei miei aborti, non potevo ricevere la Santa Eucaristia. Qualsiasi buon prete non mi avrebbe concesso l’assoluzione se avesse saputo del mio grave peccato. Tuttavia, alle nostre personalità politiche cattoliche, che hanno un ruolo pubblico, non solo viene detto che sono “buoni cattolici”, ma ora i vescovi lasciano che possano ricevere liberamete la Santa Comunione, anche se spingono per l’aborto tardivo.

Da alcuni titoli si vede già come il mondo ha percepito la decisione dei vescovi. “La Conferenza episcopale degli Stati Uniti approva il documento sulla Comunione senza individuare politici che sostengono il diritto all’aborto” (Washington Post); “Nelle nuove regole, i vescovi cattolici statunitensi eludono la risposta diretta su chi può fare la comunione” (Newsweek).

Questa è ipocrisia. Non è solo profondamente offensivo, ma rappresenta anche un doppio standard imposto dai vescovi. I cattolici dei partiti politici che sostengono apertamente l’aborto non vengono ammoniti, ma le donne cattoliche che soffrono dopo l’aborto devono pentirsi prima di ricevere l’Eucaristia. Dio aiuti i vescovi che non possono vedere cosa hanno fatto alle donne. L’ambiguità del documento Il mistero dell’Eucaristia nella vita della Chiesa creerà confusione.

Nel mio lavoro a favore della vita mi viene spesso detto, da cattolici ben intenzionati, che la Chiesa ha cambiato posizione sull’aborto. No, la Chiesa cattolica non ha cambiato posizione. Atteggiamenti come questo vostro silenzio, vescovi, creano confusione ancora maggiore. L’aborto è un peccato grave. È un omicidio, e tutti coloro che lo spingono sono complici, compresi tutti voi vescovi che state zitti!

Sarei felice di comparire davanti alla vostra commissione per condividere ciò che l’aborto fa alla madre. Sarei felice di spiegare in dettaglio tutti i danni psicologici e spirituali che l’aborto provoca a tutti i membri della famiglia.

Chiunque conoscesse veramente le conseguenze ramificate della “scelta”, smettereste di abortire, ora.

Ecco un piccolo esempio di dolore da aborto dalla pagina delle testimonianze di Rachel’s Vineyard: “Mi sento empio, colpevole ed egoista. Sento di aver deluso il Signore e la mia educazione. Non riesco ancora a credere che avrei potuto fare quello che ho fatto. Voglio sentire che sono stato perdonato e sarò in paradiso con il Signore” (Gerry); “Il mio aborto mi ha lasciato con un vuoto nel cuore e nella vita. La mia famiglia si sente in qualche modo incompleta; quando siamo tutti a casa insieme, ho la sensazione che qualcuno manchi, definitivamente. Ho provato molto dolore e rimpianto per l’effetto che questo ha avuto su tutti noi. Come madre, lotto con la realtà che ho distrutto mio figlio” (Teresa).

La mia è una storia simile, in cui dolore e rimpianto dureranno per sempre.

Perché, vescovi, ci ignorate?