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sabato 16 ottobre 2021

Benedetto XVI vs. Francesco #traditioniscustodes

E' inutile che Francesco continui a fare riferimento a Benedetto e Giovanni Paolo sul suo sciagurato Motu Proprio e alla Lettera di accompagnamento.
Benedetto XVI: "Nessuno è di troppo nella Chiesa. Ciascuno, senza eccezioni, in essa deve potersi sentire “a casa sua”, e mai rifiutato".
Vedere anche Magister QUI.
Luigi

SPIACE DOVERLO EVIDENZIARE MA BENEDETTO XVI HA UN GIUDIZIO COMPLETAMENTE OPPOSTO A PAPA FRANCESCO SULLA LITURGIA E SULL'USO DEL MESSALE DEL 1962. DAL DISCORSO DI BENEDETTO XVI AI VESCOVI FRANCESI (LOURDES 14/09/2008).

Il culto liturgico è l’espressione più alta della vita sacerdotale ed episcopale, come anche dell’insegnamento catechetico. Il vostro compito di santificazione del popolo dei fedeli, cari Fratelli, è indispensabile alla crescita della Chiesa. Nel “Motu proprio” Summorum Pontificum sono stato portato a precisare le condizioni di esercizio di tale compito, in ciò che concerne la possibilità di usare tanto il Messale del Beato Giovanni XXIII (1962) quanto quello del Papa Paolo VI (1970). Alcuni frutti di queste nuove disposizioni si sono già manifestati, e io spero che l’indispensabile pacificazione degli spiriti sia, per grazia di Dio, in via di realizzarsi. Misuro le difficoltà che voi incontrate, ma non dubito che potrete giungere, in tempi ragionevoli, a soluzioni soddisfacenti per tutti, così che la tunica senza cuciture del Cristo non si strappi ulteriormente. Nessuno è di troppo nella Chiesa. Ciascuno, senza eccezioni, in essa deve potersi sentire “a casa sua”, e mai rifiutato. Dio, che ama tutti gli uomini e non vuole che alcuno perisca, ci affida questa missione facendo di noi i Pastori delle sue pecore. Non possiamo che rendergli grazie per l’onore e la fiducia che Egli ci riserva. Sforziamoci pertanto di essere sempre servitori dell’unità!

1 commento:

  1. Certo, la diversità di vedute tra l'ex Papa Benedetto XVI e Papa Bergoglio è flagrante, e quest'ultimo si appella invano al primo per la stesura del suo Traditionis custodes. Tuttavia qui si manifesta anche la colpa di Benedetto XVI, che non ha osato andare avanti nel suo restauro della Tradizione - ma solo in campo liturgico, perchè per il resto si è sempre rifatto agli errori del Vaticano II -. Ad esempio, e tanto per farne uno solo, ricordo perfettamente le immagini di una sua Messa, in cui mentre lui distribuiva la Santa Comunione ai fedeli sulla lingua ed in ginocchio, contemporaneamente a pochi metri di distanza veniva data agli altri fedeli irriverentemente sulla mano e in piedi. Insomma, fare le cose a metà non giova a nessuno, e poi finisce per aprire le porte ai liturgisti neomodernisti che invece, loro, le cose non le fanno a metà, ma vanno sempre fino in fondo nell'applicazione dei loro sacrileghi errori. E appunto è ciò che abbiamo visto con l'emanazione del pessimo 'Traditionis custodes'.
    don Andrea Mancinella, eremita della Diocesi di Albano

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