Qui la notizia della conversione di una grande personalità del mondo anglicano il "vescovo" Nazir-Ali (72 anni)
Su questa conversione, della cui enorme portata è convinto anche l’ex cappellano della Regina, Gavin Ashenden, egli stesso dice: «all'anglicanesimo manca uno strumento essenziale per la lotta al relativismo, il Magistero»
Roberto
da Il Timone, del18.10.2021 di Bertocchi.
La notizia della conversione al cattolicesimo di un eminente vescovo anglicano, Michael Nazir-Ali, 72 anni, doppia cittadinanza britannica e pakistana, è di qualche giorno fa e ora, un altro convertito dall’anglicanesimo al cattolicesimo, Gavin Ashenden, ne sottolinea la portata.
«Si tratta, senza dubbio», dichiara Ashenden, ex cappellano anglicano della regina Elisabetta, divenuto cattolico nel dicembre 2019, «di uno dei cambiamenti di appartenenza più significativi dal punto di vista politico e teologico nel mondo cristiano da lungo tempo». Michael Nazir-Ali, infatti, è stato un esponente di spicco nell’episcopato anglicano guidando per 15 anni la loro diocesi di Rochester e assumendo ruolo di guida teologica su temi spinosissimi come il rapporto con l’Islam e la tenuta contro la deriva secolarizzante. Nel 2008, un anno prima di lasciare Rochester, ha ricevuto minacce di morte per aver detto a un giornale che gli estremisti islamici stavano creando “zone vietate” per i non musulmani in Gran Bretagna.
«Ha costituito il centro di un nucleo di resistenza evangelica allo scivolamento nella progressiva secolarizzazione della chiesa anglicana», ha scritto Ashendon in un articolo su cristhiantoday.com. «È stato particolarmente esplicito sulle gravi conseguenze dell’ignorare le implicazioni di crescita dell’Islam e sull’importanza di limitare la definizione cristiana del matrimonio a quella di un uomo e una donna che intendono avere figli».
Le precedenti conversioni episcopali di alto profilo, sottolinea ancora Ashendon, erano quasi scontate. «Ce le si aspettava in un certo senso. (…) Ma Nazir-Ali è diverso». Lui era il centro del movimento di resistenza all’interno dell’anglicanesimo, «la sua voce teologica articolata e ben informata ha agito da collante per tenere insieme disparate azioni ortodosse in tutto il mondo anglicano (…) contro la rivoluzione progressista guidata dalla Chiesa episcopale americana e seguita dall’arcivescovo Justin Welby di Lambeth Palace».
La sua conversione al cattolicesimo secondo Ashenden segna due punti importanti:
«Nazir-Ali ha giudicato, come altri che si sono recentemente convertiti al cattolicesimo, che lo scisma nella Chiesa causato dalla Riforma è esaurito. La Chiesa non è più realisticamente divisa dagli argomenti usati dai Riformatori cinquecento anni fa. Questi conflitti sono stati sostituiti da un nuovo ma non meno significativo riassetto culturale e filosofico»;
«secondo Nazir-Ali, l’anglicanesimo è stato così compromesso dalle forze del secolarismo progressista che non può più essere salvato».
Inoltre, «ciò che questa crisi ha rivelato è che all’anglicanesimo mancava uno strumento essenziale per la lotta al relativismo, il Magistero». Perché, secondo l’ex cappellano di Sua Maestà, «Michael Nazir-Ali ha scoperto che i suoi tentativi di tenere insieme l’alleanza di compromesso conservatrice sono falliti senza questo meccanismo cattolico essenziale per definire la verità e l’autorità».
Nella sua e-mail inviata ad un amico in cui spiegava la sua decisione, Nazir-Ali ha scritto: «Credo che il desiderio anglicano di aderire agli insegnamenti apostolici, patristici e conciliari possa essere mantenuto al meglio nell’Ordinariato (cattolico)».
Accolto nella Chiesa cattolica lo scorso 29 settmbre, secondo quanto riporta il National catholic register, Nazir-Ali sarà ordinato diacono nell’Ordinariato Personale di Nostra Signora di Walsingham il 28 ottobre e ordinato sacerdote dal cardinale Vincent Nichols, arcivescovo di Westminster, il 30 ottobre nella chiesa principale dell’Ordinariato di Nostra Signora dell’Assunzione e San Gregorio a Londra.
direi che il problema dell'anglicanesimo, più che l'assenza di Magistero, sia il non tener conto più della Bibbia, delle loro confessioni storiche e delle tradizioni liturgiche
RispondiEliminail crollo disciplinare ha seguito questa 'crisi di fede': negli anni quando '20 un vescovo episcopale divenne comunista e di fatto agnostico i suoi pari lo espulsero con somma ignominia; qualche decenni dopo quando Spong ne uscì con tesi ben peggiori non gli fecero nulla, anzi, fino a poco tempo fa lo facevano anche predicare durante la Settimana Santa a grandi raduni
Certo il Magistero è fondamentale, ma non certo quello di Papa Bergoglio, che è piuttosto un anti-magistero. E non vorrei che quel povero anglicano si sia convertito non al cattolicesimo, ma al vaticansecondismo, che è tutt'altra cosa.
RispondiEliminaPreghiamo Gesù, la Madonna e San Giuseppe che ciaiutino tutti!
don Andrea Mancinella, eremita della Diocesi di Albano
Per gli Anglo-Cattolici, spesso la Chiesa di "Roma" si rivela una "delusione". Le questioni di Amoris Laetitia, per loro sanno di "già visto". Nel XIX Secolo, si cominciò ad imporre sei mesi di catechismo e penitenza per i divorziati risposati che volevano essere ammessi ai "Sacramenti". Dopo pochi anni, divenne ordinaria amministrazione che vescovi divorziati si risposavano con ex-mogli divorziate di altri vescovi.
RispondiEliminaE non dimenticate la fine della "Lega di San Giorgio". Associazione "ecumenica" ante-litteram, di cui facevano parte Cattolici ed Anglicani . TUTTI si impegnavano a recitare ogni giorno un Pater, 3 Ave ed un Gloria, seguiti dall'invocazione "San Giorgio Pregate per noi" con l'intenzione del ritorno delle Isole Britanniche al Cattolicesimo e giuravano fedeltà, fino, se necessario al MARTIRIO a TUTTI, SINGOLI & CIASCUNO i dogmi cattolici, inclusi l'Immacolata Concenzione; l'Assunzione di Maria e l'INFALLIBILITà Papale . Dopo il Vat/secondo, come atto di cortesia verso gli scismatici, fu loro chiesto di sciogliersi .