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venerdì 3 settembre 2021

Intervista spagnola a Francesco: vecchia ideologia progressista sulla Messa #traditioniscustodes

In relazione all'ultima intervista di Francesco a Radio Cope, riceviamo da un caro amico una interessantissima riflessione, che volentieri pubblichiamo.
Vedere  QUI un altro suo intervento sulla Settimana Liturgica Nazionale.
Luigi

L’intervista rilasciata da papa Francesco a Carlos Herrera di Radio Cope contiene, fra le altre, anche una domanda su Traditionis Custodis, che per il giornalista spagnolo sarebbe stato un vero e proprio «colpo sul tavolo» . Il Santo Padre ha subito risposto – sorprendentemente- che non soltanto lui non mena pugni sul tavolo, ma addirittura sarebbe un timido. Questa è per noi una novità poiché alcuni burrascosi incontri con vari interlocutori ci avevano fatto ritenere il contrario, per non parlare del famoso manrovescio rifilato ad una donna in piazza S.Pietro il 2 gennaio 2020.

Nel merito veniamo a sapere che :
  1. egli lavorava da lungo tempo ad un provvedimento che «mettesse ordine» nei confronti di quei fedeli legati alla Messa antica, tutti rubricati semplicemente come «nostalgici» ;
  2. Summorum Pontificum, escogitato dalla benignità di Benedetto XVI semplicemente per aiutare quei fedeli che hanno vissuto «un’esperienza anteriore», si era trasformato in una ideologia e occorreva porre degli argini nei confronti dei preti giovani che, pur non sapendo il latino, sono inopinatamente attratti dal V.O., per cui adesso dovranno chiedere l’autorizzazione a Roma come avviene per i biritualisti ; 
  3. T.C. conterrebbe dei limiti ma, complessivamente, è «buono» perché si occuperebbe anche della cura spirituale dei fedeli
Molte sarebbero le osservazioni alle schematiche, e diciamo pure volutamente sbrigative argomentazioni che celano, sotto ragioni di buon senso e di opportunità pastorale, il vero intento repressivo e punitivo di T.C. 
Nulla viene detto sullo smantellamento dei coetus o sulla proibizione di celebrare la Messa antica nelle parrocchie, così pure sui fedeli considerati «ad esaurimento» e da rieducare. Circa i preti giovani, essi non vengono minimamente compresi o indagati nelle loro ragioni ma – anche senza arrivare a definirli «casi umani» come ha fatto il Grillo parlante - semplicemente sottoposti ad un regime che, prima di essere inquisitorio, appare discriminatorio e offensivo per la dignità sacerdotale il cui ministero ha come fine primario la celebrazione del Divin Sacrificio. 
In ogni caso, per il papa la Messa antica è semplicemente una moda . 
Sulla cura spirituale dei fedeli, si può star certi che le disposizione date ai vescovi insisteranno sulla «idoneità» del delegato: non solo competente di latino ma anche discretamente ostile al V.O.

Naturalmente, dei risultati delle varie inchieste e valutazione con i vescovi sull’applicazione di Summorum Pontificum nulla è dato conoscere. 
Così pure sarebbe molto interessante sapere chi sia quella « gente tradizionalista di buon senso» che Francesco ha consultato per giungere ad un risultato tanto insensato e anticonciliare.

Michele Di Pietro  

1 commento:

  1. "Caso umano" è semmai il Grillo in questione: addirittura anni fa per giustificare le sue intemperanze si diceva che lui si comportasse così perché gli era morta la moglie! La stessa scusa penosa l'ho sentita dire su Melloni, altro nevrotico che accusa gli altri dei difetti propri.

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