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domenica 4 luglio 2021

Per Francesco la Sacra Eucaristia è il "pane dei peccatori". Per San Tommaso D'Aquino è il "panis angelorum"

Un bell'articolo pubblicato dagli amici della TFP italiana.
Luigi

Luiz Sérgio Solimeo

Il Corpus Domini è la grande e solenne festa liturgica in lode del Santissimo Sacramento. Ispirata da Santa Giuliana di Mont Cornillon (1193-1258), ebbe la sua origine nel Medioevo. Papa Urbano IV l’approvò con la Bolla Transiturus dell'8 settembre 1264 e chiese a San Tommaso d'Aquino di comporne l’ufficio liturgico.
Si deve quindi al genio teologico di san Tommaso (che fu anche un ispirato poeta) il bellissimo inno Lauda Sion, che entrò a far parte della Messa della nuova festa. Nei suoi versi troviamo la bella espressione “Ecce panis angelorum” (ecco il Pane degli angeli), che venne usato frequentemente per designare la Santa Comunione, il che è facile da capire perché lo si può ricevere solo in stato di grazia, cosa che rende gli uomini simili agli angeli.

Papa Francesco ha colto l’occasione della festa del Corpus Domini, il 6 giugno, per dare un significato al Sacramento dell'Eucaristia che contrasta del tutto con il perenne insegnamento della Chiesa. Così, cambiando la formulazione poetica ma teologicamente sicura di san Tommaso, trasforma la designazione “Pane degli angeli” in “Pane dei peccatori”.

Come già aveva fatto in un'altra occasione,1 all'Angelus di quel giorno di festa, papa Francesco aveva presentato Giuda, il traditore, come esempio della misericordia divina, ricordando che, alla Santa Cena, Gesù sapeva del suo tradimento. “E che cosa fa Gesù? Reagisce al male con un bene più grande. Al “no” di Giuda risponde con il “sì” della misericordia. Non punisce il peccatore, ma dà la vita per lui, paga per lui”2.

Papa Francesco aggiunge: “Quando riceviamo l’Eucaristia, Gesù fa lo stesso con noi: ci conosce, sa che siamo peccatori, sa che sbagliamo tanto, ma non rinuncia a unire la sua vita alla nostra”.

Concludendo il suo pensiero, dice che Gesù “Sa che ne abbiamo di bisogno, perché l’Eucaristia non è il premio dei santi, no, è il Pane dei peccatori. Per questo ci esorta: “Non abbiate paura! Prendete e mangiate”.

Una dottrina contraria al Concilio di Trento?

Le parole di cui sopra e l'esempio di Giuda per designare l'Eucaristia come “pane dei peccatori” ci fanno domandare se Papa Francesco stia suggerendo che l'effetto proprio della Santa Comunione sia quello di perdonare i peccati mortali, non solo quelli veniali. Ciò sarebbe contrario al Concilio di Trento che al can. 5 sul S.mo Sacramento dell’Eucaristia afferma: “Se qualcuno dirà che il frutto principale della Santissima Eucaristia è la remissione dei peccati, o che da essa non provengono altri effetti, sia anatema”3.

Un altro errore ugualmente opposto a quel Concilio e alle Scritture, e apparentemente insinuato dalle parole di Papa Francesco, è che per ricevere la Santa Comunione non sarebbe necessario essere in stato di grazia. Tuttavia, citando san Paolo, il Concilio di Trento asserisce:

“Certo, quanto più il cristiano percepisce la santità e la divinità di questo celeste sacramento, tanto più diligentemente deve guardarsi dall’avvicinarsi a riceverlo senza una grande riverenza e santità, specie quando leggiamo presso l’Apostolo quelle parole, piene di timore: Chi mangia e beve indegnamente, mangia e beve il proprio giudizio, non distinguendo il corpo del Signore. Chi, quindi, intende comunicarsi, deve richiamare alla memoria il suo precetto: L’uomo esamini se stesso”4.

Spiegano i moralisti Antonio Lanza e Pietro Palazzini: «[per] diritto divino, tutti coloro che sono in peccato mortale non possono accostarsi lecitamente alla Comunione”5.


Effetti del sacramento dell'Eucaristia

I summenzionati teologi morali riassumono gli effetti della Comunione eucaristica come segue: “Gli effetti specifici della Santa Comunione sono: a) unirsi in modo più intimo a Gesù Cristo e al suo Corpo mistico; b) accrescere in noi la grazia santificante; c) nutrire e fortificare la nostra vita spirituale; d) indebolire in noi la concupiscenza; e) donarci un segno di vita eterna. Questi effetti saranno tanto più abbondanti quanto migliori saranno le disposizioni [con cui la si riceve]»6.

La Santa Comunione può indirettamente cancellare un peccato mortale quando una persona, ignara di essere in peccato, riceve la Comunione devotamente. In questi casi, «i teologi propendono per l'opinione che in tali casi eccezionali la Santa Eucaristia può riportare l'anima allo stato di grazia»7.


Comunione in Amoris Laetitia

Data la nuova qualifica della Santa Eucaristia da parte di Papa Francesco come “pane dei peccatori”, si comprende meglio perché, nella sua Esortazione Apostolica Amoris laetitia, abbia aperto in una nota a piè di pagina la possibilità per le persone che vivono in adulterio di ricevere la Santa Comunione8.

In detta Esortazione Apostolica afferma che una persona può trovarsi in una “situazione oggettiva di peccato” ma in cui pur sempre si “possa vivere in grazia di Dio, si possa amare, e si possa anche crescere nella vita di grazia e di carità, ricevendo a tale scopo l’aiuto della Chiesa”. E nella nota 351 aggiunge: “In certi casi, potrebbe essere anche l’aiuto dei Sacramenti (perché) segnalo che l’Eucaristia «non è un premio per i perfetti, ma un generoso rimedio e un alimento per i deboli» (ibid., 47: 1039)”9.

I vescovi della Regione Pastorale di Buenos Aires hanno da parte loro reso del tutto chiaro ciò che Amoris Laetitia ha detto confusamente, asserendo che in certi casi, quando il primo matrimonio non può essere oggetto di annullamento, “Amoris Laetitia apre la possibilità di accedere ai sacramenti della Riconciliazione e dell'Eucaristia (cfr note 336 e 351). Queste (note) dispongono che la persona deva continuare a maturare e crescere con la forza della grazia»10.

Nella sua risposta ai detti vescovi, papa Francesco loda il loro pronunciamento e aggiunge: «Il testo è molto buono e spiega in modo eccellente il capitolo VIII di Amoris laetitia. Non c’è altra interpretazione»”11.

Cioè, Papa Francesco ritiene autentica l'interpretazione dei vescovi argentini, secondo cui i coniugi in adulterio possono ricevere l'assoluzione sacramentale e la Comunione senza abbandonare la loro situazione peccaminosa. Questo è perfettamente coerente con il vedere la Santa Eucaristia come il "pane dei peccatori".

È bene aggiungere che, secondo la dottrina tradizionale sancita dal Concilio di Trento, una confessione fatta senza pentimento e senza il fermo proposito di abbandonare il peccato è invalida e profana il sacramento12.


Dubia senza risposta

Il 19 settembre 2016, quattro cardinali della Chiesa - Carlo Caffarra, Joachim Meisner (entrambi defunti), Raymond Burke e Walter Brandmüller – rivolsero a Papa Francesco una richiesta di chiarimenti sotto forma di dubia (dubbi) sulle novità dottrinali contenute in Amoris Laetitia, specialmente sulla Santa Eucaristia e sul Sacramento della Penitenza, in cui domandavano:

“Si chiede se, a seguito di quanto affermato in "Amoris laetitia" nn. 300-305, sia divenuto ora possibile concedere l’assoluzione nel sacramento della Penitenza e quindi ammettere alla Santa Eucaristia una persona che, essendo legata da vincolo matrimoniale valido, convive "more uxorio" con un’altra, senza che siano adempiute le condizioni previste da "Familiaris consortio" n. 84 e poi ribadite da "Reconciliatio et paenitentia" n. 34 e da "Sacramentum caritatis" n. 29. L’espressione "in certi casi" della nota 351 (n. 305) dell’esortazione "Amoris laetitia" può essere applicata a divorziati in nuova unione, che continuano a vivere "more uxorio"? (cioè, come marito e moglie)”13.

Ad oggi, quasi cinque anni dopo, papa Francesco non ha risposto ai dubia. Il suo silenzio al riguardo è ormai pubblico e notorio in tutto il mondo cattolico.

L'anno successivo, il 16 luglio 2017, un gruppo di teologi e intellettuali cattolici pubblicò un documento intitolato Correctio filialis de haeresibus propagatis, che mostrava una preoccupazione analoga a quella dei cardinali quando scrissero con forza: "Desideriamo ora mostrare come alcuni passaggi di Amoris laetitia, insieme ad atti, parole e omissioni di Vostra Santità, servono a propagare sette proposizione eretiche"14.


Il sacramento e i peccatori pentiti

Non è una bestemmia chiamare la Santa Eucaristia “pane dei peccatori”? I sacramenti donano grazia a coloro che li ricevono degnamente. Nessuno di essi può essere dato ad un adulto che non sia in condizione di riceverli. Anche perché la Penitenza o Confessione (attualmente chiamata Sacramento della Riconciliazione), per produrre i suoi effetti di riportare un peccatore allo stato di grazia, ha bisogno che questi confessi seriamente i suoi peccati con pentimento perfetto o almeno imperfetto (attrito) e una ferma determinazione a abbandonare il peccato.

Secondo Lanza-Palazzini, “Chi riceve coscientemente il Sacramento senza le dovute disposizioni, commette un grave peccato di sacrilegio perché rende inutile il rito che Cristo ha istituito come segno effettivo di grazia”. E concludono i due autori: “La profanazione di una cosa santissima è un grave insulto al Divin Fondatore. Concretamente, per ricevere i Sacramenti dei viventi è richiesto lo stato di grazia15; se questo manca si commette sacrilegio»16.


Aborto ed Eucaristia

Oggettivamente, nel foro esterno, è abbastanza evidente che non solo chi compie un aborto procurato è in stato di peccato. Lo sono anche i legislatori o i giudici che trasformano in legge le misure a favore dell'aborto. Commettono almeno un peccato di scandalo negando, in pratica, una dottrina sempre insegnata dalla Chiesa e fondata sulla legge naturale.

Il singolare insegnamento di Papa Francesco secondo cui la Santa Eucaristia - "Pane degli angeli" - è il "pane dei peccatori", ha gravi conseguenze pratiche. Nessuno può negare che almeno su questa faccenda dei dubia egli taccia. Inoltre, invece di sostenere i vescovi coraggiosi che prendono sul serio la dottrina cattolica e dichiarano pubblicamente che consentire a tali politici di ricevere la Santa Comunione sia incompatibile con la dottrina cattolica, papa Francesco favorisce consistentemente i prelati concessivi.

Ecce Panis Angelorum

Concludiamo queste righe con i versetti di san Tommaso d'Aquino recitati nella Sequenza della Messa della Festa del Corpus Domini:


Ecco il pane degli angeli

Ecco il pane degli angeli

fatto cibo dei viandanti:

vero pane dei figli

da non gettare ai cani.

Nelle figure è preannunciato,

con Isacco è immolato,

quale Agnello pasquale è designato,

è dato qual manna ai padri.

Buon pastore, pane vero,

o Gesù, abbi pietà di noi:

Tu nutrici, proteggici,

Tu fa' che noi vediamo le cose buone

nella terra dei viventi.

Tu, che tutto sai e puoi,

che qui pasci noi mortali:

facci lassù Tuoi commensali,

coeredi e compagni

dei santi cittadini. Amen.

Note
Luiz Sérgio Solimeo, “Pope Francis and His Obscene Judas Painting,” TFP.org, 22 aprile 2021.
Pope Francis, Angelus (6 giugno 2021).
The Council of Trent, sec. 13, cap. VII, consultato il 13 giugno 2021.
Antonio Lanza-Pietro Palazzini, Sacramentos y Vida Sacramental, vol. 3 in Principios de Teologia Moral (Madrid: Ediciones Rialp S.A., 1958), 166.
Ibid., 148.
Joseph Pohle, s.v. “The Blessed Eucharist as a Sacrament,” in The Catholic Encyclopedia (New York: Robert Appleton Company, 1909), archivio consultato il 13 giugno 2021.
Luiz Sérgio Solimeo, “Because of Its Grave Errors ‘Amoris Laetitia’ Should Be Rejected” TFP.org, 4 maggio 2016; Luiz Sérgio Solimeo, “Asking Pope Francis to Address ‘Doubts’ About ‘Amoris Laetitia’ and Communism” TFP.org, 2 dicembre 2016.
Papa Francesco, Esortazione Apostolica post sinodale Amoris Lætitia (19 marzo 2016) nn. 305, 351.
The sacraments are divided into “sacraments of the dead” and “sacraments of the living.” The former, such as Baptism and Penance, infuse the primary grace or restores to grace those who are spiritually dead through sin. All other sacraments are administered to the living, i.e., those who are spiritually “alive,” and increase the grace they already possess. The Holy Eucharist is the most sublime of them.
Lanza-Palazzini, Sacramentos y Vida Sacramental, 40–41.


Fonte: Tradition Family and Property, 23 Giugno 2021. Traduzione a cura di Tradizione Famiglia Proprietà.