Da
la nuova bussola Quotidiana (17.7.2021)
Con il Motu proprio che fa fuori il vetus ordo, papa Francesco cancella lo sforzo di Benedetto XVI di costruire lo sviluppo della Chiesa nella continuità con la Tradizione, di evitare che il Concilio Vaticano II venisse inteso come una rottura.
Il cardinale Sarah aveva appena detto pochi giorni fa che il motu proprio Summorum pontificum con cui Benedetto XVI aveva nuovamente permesso la celebrazione secondo il messale di Giovanni XXIII del 1962 (il vetus ordo missae risalente a San Pio V) era il capolavoro del suo pontificato. Ieri, però, questo capolavoro è stato cancellato dal nuovo motu proprio Traditionis custodes di Francesco. È logico
pensare che con esso sia stato cancellato anche Benedetto XVI, il quale però non rappresentava e non rappresenta solo se stesso. Ad essere stato cancellato, quindi, è molto di più anche di Benedetto XVI.
A leggere le spiegazioni che papa Francesco comunica ai vescovi di tutto il mondo nella Lettera personale che accompagna il motu proprio, si coglie subito che i motivi profondi che avevano indotto papa Ratzinger a ripristinare la messa antica, considerandola forma straordinaria dell’unica lex orandi della Chiesa romana, non vengono nemmeno ricordati. Può essere che non siano stati compresi, come può essere che si siano voluti nascondere per imporre l’idea della “continuità” tra questo motu proprio e il Summorum pontificum.
Francesco, infatti, propone ai vescovi la tesi secondo cui le stesse preoccupazioni che avevano animato Giovanni Paolo II e Benedetto XVI nelle loro disposizioni che liberalizzavano il rito antico sono anche quelle che ora animano lui nell’eliminarle. Questa spiegazione ha del rocambolesco, evidentemente, e le presunte deviazioni che secondo Francesco si sarebbero realizzate in questi anni dalle stesse attese dei due santi pontefici e che lo avrebbero indotto ad abolire le loro disposizioni in continuità con le loro motivazioni lasciano molto perplessi.
Secondo Francesco le motivazioni con le quali (soprattutto) Benedetto XVI aveva ripristinato il rito antico erano solo pastorali e volevano evitare una frattura nella Chiesa, accontentando una piccola frangia di fedeli appassionati al rito antico. Ma una simile spiegazione del Summorum pontificum è gravemente insufficiente e, possiamo dire, molto superficiale. Si sarebbe trattato di dare un “contentino”, di gettare un osso al cane. Nelle intenzioni di Benedetto XVI sul ripristino del vetus ordo c’era molto di più, in particolare c’era la grande questione della Tradizione.
Come è possibile che oggi sia illegale quanto era obbligatorio ieri? Qualsiasi istituzione che faccia questo – diceva e scriveva Benedetto XVI - ridicolizza se stessa e si condanna all’insignificanza. Ciò che vale oggi, infatti, potrà non valere domani. Siccome la lex orandi coincide con la lex credendi, ripristinare col Summorum pontificum il rito di Pio V aggiornato da Giovanni XXIII significava ridare aria alla Tradizione e ribadire che la Chiesa non ri-comincia mai da zero. Non era la questione – come ritiene invece Francesco – di un residuo gruppo di fedeli nostalgici, esteticamente legati a certe formule, fuori della storia e che bisognasse accontentare perché non facessero troppo chiasso. In ballo c’era molto di più. Francesco cancella Benedetto XVI, prima ancora che con il nuovo motu proprio Traditionis custodes, con questa ridicola sottovalutazione di quanto stava dietro a quel suo “capolavoro”, come disse il cardinale Sarah.
Le aperture al vetus ordo di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI erano sì per l’unità della Chiesa, ma non perché intendessero racimolare qualche sparuto passatista per ricondurlo all’ovile, ma perché riproponevano l’enorme impegno di costruire l’unità della Chiesa sulla Tradizione, ossia su cosa la Chiesa è, è sempre stata e sempre sarà. Cosa impossibile da fare con le rotture col passato e con i “nuovi paradigmi”. Specialmente con le rotture liturgiche che sono sempre rotture dogmatiche, altro che pastorali.
Papa Francesco cancella Benedetto XVI perché cancella il suo sforzo di costruire lo sviluppo della Chiesa nella continuità con la Tradizione. Questa era la lettura che egli dava del Vaticano II, il quale doveva essere letto nella tradizione della Chiesa e non come un nuovo dogma o un nuovo inizio. Questa era la lettura che egli dava dello sviluppo della teologia morale, che, aprendosi a nuove istanze, non poteva rinunciare al giusnaturalismo cattolico, ossia all’esistenza di un diritto naturale e di una legge morale naturale. Questa era la lettura che egli dava del dialogo interreligioso che non poteva fare a meno dell’annuncio di Cristo unico Salvatore. Questa era la lettura che egli dava perfino della Dottrina sociale della Chiesa, che non doveva essere divisa con un muro tra forma preconciliare e postconciliare. Si può dire che Benedetto XVI non sia riuscito in tutto e che vari aspetti di questo suo lavoro siano rimasti incompiuti, ma il lavoro non può essere negato.
Il nuovo motu proprio non si limita ad abrogare il Summorum pontificum, ma si propone anche di eliminare per morte lenta il fenomeno della messa antica. Il divieto di nuovi gruppi e l’impossibilità che i futuri sacerdoti ne apprendano la celebrazione, indicano una diagnosi eutanasica. Poiché però, come si è detto, questa non era solo una questione strettamente liturgica, si condanna a morte tutto quanto il suo ripristino aveva comportato. Cancellare il Summorum pontificum significa cancellare Benedetto XVI e questo vuol dire cancellare tutto il suo lavoro. Significa ricominciare da zero, peraltro sostenendo di farlo in custodia della tradizione.
Ha ragione Rorate Caeli di ieri: bisogna semplicemente IGNORARE questo ulteriore pessimo motu proprio. Iniziare una resistenza passiva, continuando imperterriti a celebrare ovunque, e IGNORANDO anche completamente eventuali proibizioni del vescovo locale. Si tratta infatti di atti ed ordini illegali perché contrari alla Tradizione Cattolica, alla retta Fede, oltre che al buon senso. Ai miei confratelli che leggessero queste righe,dico: continuate imperterriti a celebrare nel Vetus Ordo, e a chi ancora non l'avesse fatto, dico di iniziare subito a farlo. E siatene certi, alla fine vinceremo noi.
RispondiEliminadon Andrea Mancinella
E ancora lo chiamano Papa! Vergognatevi!
RispondiEliminaFinalmente era ora di smetterla con le carnevalate.
RispondiEliminaCome può definire una santa Messa una carnevalata? Forse lei non si rende conto di quello che scrive?
Eliminala Chiesa è tutta una carnevalata ormai, come il mondo
Eliminama alcuni carnevali sono meno degni di altri (concorrenza?)
le carnevalate le fanno quei vescovi e preti che commettono abusi liturgici di ogni genere. Vescovi rivestiti dei paramenti sacri che accedono in bicicletta in cattedrale, preti che durante la celebrazione delle nozze di un giocatore di basket lancia un pallone in un cesto, prete che a conclusione della celebrazione eucaristica danza una danza caraibica con i ministranti e gli accoliti rigorosamente maschi e femmine / e fra poco anche trans. E CE NE SONO ALTRI DI ESEMPI.
EliminaIgnorare il Papa? Se vi scomunica?
RispondiEliminala scomunica sarebbe invalida perché frutto di una prepotenza.
EliminaNon è l'Autorità che "scomunica" ma la Verità di cui quella è custode. Se non c'è più Verità nell'Autorità è dessa da sè scomunicata, e non può scomunicare. Perciò anche se una tal "Autorità" dovesse "scomunicare", non sarebbe scomunica, ma parola morta, verso coloro che vogliono rimanere in Comunione con la Verità.
RispondiEliminaSi passa ad una fase più violenta e perciò più seria. Dio sta scremando tutta la pula con il vento di persecuzione, vedrete.. farà un bel lavoro.. si sono dimenticati che un Suo Nome è "Signore degli Eserciti" .. e non Signore degli ignavi.
Chi conosce l'originale (la S.Messa in riro tridentino) non può accontentarsi della copia della messa, brutta e adulterata, partorita dal Concilio Vaticano Secondo.
RispondiEliminaIo non dico di disubbidire, no. Francamente, non so che dire: per mia fortuna (in un certo senso) non sono né un prete né un vescovo.
RispondiEliminaPerò, chi è il Santo Padre, ormai l’abbiamo capito.
È il papa, certo, e ha diritto al nostro rispetto.
Ma diciamo la verità: è un uomo rozzo, incólto, gretto, autoritario.
Son convinto che sia in buona fede: è certo, lui, che lo Spiritossanto gli abbia conferito la missione di “riformare” la Chiesa. Secondo me non ha capito nulla, ma lui è arcisicuro d’aver capito tutto: è il privilegio degli uomini che non pensano.
Schiaffeggiare un venerando nonagenario, sputare sulle tradizioni più illustri, provocare una tempesta di rabbia, amarezza, angoscia, e in fin de’ conti solo divisione, e tutto in nome della misericordia e della carità: per questo sarà ricordato dalla storia il nostro ineffabile papa Francesco, il papa peronista: cioè, in altre parole, fascista.
Bergoglio ha ragione quando dice chi va alla messa tridentina non crede nei frutti del Vaticano II. Si dia da solo una risposta. Poiché il fallimento de Vaticano ii è vero. Bergoglio Distrugge ciò che è antecedente. Tesi e antitesi si dtruggono per dar luogo ad una nuova religione bergogliana. Del resto tranne per chi legge, cioè l' 1% dei cattolici, a tutti gli altri non gli frega niente. È questa la verità
RispondiElimina..mi permetto di correggere: forse sbaglia a dire "non gli frega niente", ma dovrebbe dire in verità "sembra che non gli frega niente". Personalmente sto avendo tante buone sorprese proprio da gente che ..come dice lei "non gli frega niente". la gente sa in realtà distinguere l'acqua sporca da quella di fonte.. ma lo sa appena appena.. come i fanciulli. andrebbero aiutati, ma sono come pecore senza pastore, senza principi e senza padri. in pratica: sole.
EliminaIl motu proprio di Ratzinger "ripermetteva" l'uso della Messa di San Pio V rimanendo in unione con il CVII.
RispondiEliminaSe le varie realtà hanno invece iniziato a creare tutte Chiese lefebvriane senza dichiararlo e impartendo alla gente altri insegnamenti è ovvio che di fronte a tale abuso e tradimento il Papa deve intervenire perché si è alimentata confusione e scissione con argomenti ideologizzati, semplificati che distolgono le persone dal vero problema ossia l'economia, i Mass Media etc etc... Se tu non rispetti le indicazioni date da Ratzinger e fai come ti pare e fai la guerra a Bergoglio non puoi pretendere di non essere fermato. Parlavo con un sacerdote che mi diceva che il livello del comportamento è da scomunica. Questo Papa è molto misericordioso per fortuna. Tanto le spese le fa chi alla Messa in latino ci andava con lo spirito giusto in unione con Papa Francesco e magistero della Chiesa, gli altri se la sono cercata. Se non piace il Vaticano II si può uscire fuori dalla Chiesa attuale e creare un'altra realtà, troppo comodo così, invece.